0.1 disanimato.
0.2 V. disanimare.
0.3 Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.): 1.
0.4 In testi tosc.: Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 [Rif. al corpo umano:] privato dell'anima vitale; morto.
0.8 Massimiliano Chiamenti 07.07.2004.
1 [Rif. al corpo umano:] privato dell'anima vitale; morto.
[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 249.8: I cembali sonarono per tutto il lito ed ella, sciabordita per li tamburi sonati co mano, cadde per la paura e disse novissime parole; neuno sangue era rimaso nello disanimato corpo.
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 15.135, vol. 2, pag. 259: Non dimandai "Che hai?" per quel che face / chi guarda pur con l'occhio che non vede, / quando disanimato il corpo giace; / ma dimandai per darti forza al piede: / così frugar conviensi i pigri, lenti / ad usar lor vigilia quando riede».
[3] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 15, 127-138, pag. 359.36: Quando disanimato; cioè privato dell'anima, il corpo giace; cioè quando l'omo è morto.
[u.r. 17.06.2009]