DISBARATTARE v.

0.1 desbaratada, desbaratado, disbaratate, disbaratati, disbarattaro, disbarattata, disbarattate, disbarattati; x: disbarattoe.

0.2 DEI s.v. disbarattare (fr. ant. desbarater).

0.3 Legg. S. Caterina ver., XIV in.: 1.1.

0.4 In testi tosc.: Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.); x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.).

In testi sett.: Legg. S. Caterina ver., XIV in.

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Infliggere una pesante sconfitta militare, provocare la disfatta sul campo del nemico.

0.8 Maria Clotilde Camboni 25.05.2004.

1 Infliggere una pesante sconfitta militare, provocare la disfatta sul campo del nemico.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 473, pag. 490.25: Sì furo li Greci di quello rincontro sì ismisuratamente gravati, che poco si fallì che non furo messi a disconfittura, ché lor gente fu alquanto tutta disbarattata.

[2] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), pag. 52: Polluce, facendo assalto con li suoi Cavalieri contro a coloro, che si brigavano di tenere il suo fratello, disbarattoe le schiere, e con grande virtude di combattere liberoe Castore, dandogli un'altro cavallo.

[3] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 180, pag. 154.16: egl'à là uno cavaliere che fa maraviglia di sé, chéd egl'à ogi tutto di mantenuto il campo e la bataglia incontro a quatro di tue bataglie; e sed e' solo no fosse, sue genti fosero disconfite e disbaratate pez'è, ché per ciascuno de' suoi cavalieri siamo noi tre o più.

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 70, vol. 1, pag. 345.7: assaliro i nemici per sì grande forza e per sì grande izza, che a una percossa gli disbarattaro; grande quantitade n'abbattero de' cavalli, i quali colli cavalli insieme furono lanciati e morti.

[5] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 31.36: Quando lo re intende questa parola, ello comença molto forte a ridere, mantinente ch'el olde parlar della Çoioxa Guarda, che del gie soven del bon Tristan de Leonixi; sì sa ben che altro cavaliero non poria aver desbaratado sì de leçero suo duj nevodi.

1.1 Estens. [Sul piano dialettico:] sconfiggere con la forza delle proprie argomentazioni.

[1] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 928, pag. 287: ell'ae desorado lo nostro de' del templo, / per que el me desplaxe e sun de mal talento, / contra la mia çente ki eran ça venui / .......... / a questa nostra corte k'e' avea bandida; / ela l'ae desbaratada e sì me l'à schernia, / la çente n'è partida, ognom al co' clinado; / se eo no faço altro, ben sun vituperado.

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 11, vol. 1, pag. 259.18: tutta la città non aveva uomo di sì grande pregio, nè in fatti d'arme, nè in eloquenza. [[...]] Per lui furono i tribuni spesse volte cacciati e la plebe disbarattata e scacciata.