DISVEZZARE v.

0.1 disvessa; f: disvezzare.

0.2 Da vezzo.

0.3 Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N L'es. del Libro della cura delle malattie, cit. a partire da Crusca (3), passato a GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 73-76. Non si trova neppure in Manuzzi, Cura malattie.

0.7 1 Far perdere un'abitudine. 1.1 Assol. [Rif. ad un lattante:] togliere l'abitudine di nutrirsi di solo latte, svezzare.

0.8 Rossella Mosti 20.05.2004.

1 Far perdere un'abitudine.

[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 10, 1-6, pag. 225.35: Che; cioè da la quale porta, il mal amor; cioè mondano, disusa; cioè disvessa e svia, dell'anime; cioè alquante dell'anime, non tutte; e però pilli lo lettore quello intelletto che più li piace. Perchè; ecco che assegna la cagione, per che lo mal amore fa sviare l'anima da la entrata de la penitenzia...

1.1 Assol. [Rif. ad un lattante:] togliere l'abitudine di nutrirsi di solo latte, svezzare.

[1] f Libro della cura delle malattie: Quando vorrai disvezzare lo fanciullo, imbratta lo capezzolo collo aloè. || Crusca (3) s.v. disvezzare.

[u.r. 06.07.2007]