0.1 desvizia, disvizia.
0.2 Da viziare.
0.3 Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.): 1.
0.4 In testi tosc.: Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
0.6 N Att. solo nei commenti danteschi.
Doc. esaustiva.
0.7 1 Togliere il vizio (del peccato), purificare. Pron. Togliersi il vizio (del peccato), purificarsi.
0.8 Rossella Mosti 20.05.2004.
1 Togliere il vizio (del peccato), purificare. Pron. Togliersi il vizio (del peccato), purificarsi.
[1] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 13, 1-9, pag. 238, col. 1.12: Lo monte, çoè Purgatorio. Dismala, çoè desvizia.
[2] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 13, pag. 227.7: e dice: 3. Lo monte, che salendo ec. Cioè il Purgatorio, che quando l'uomo il sale si dismala, cioè si disvizia: li quali vizi sono infermitade dell'anima...
[u.r. 17.06.2009]