DÌTTAMO s.m.

0.1 ditham, dittamo, dittamu; f: dictamo.

0.2 DELI 2 s.v. dittamo (lat. dictamnum).

0.3 Tesoro volg., XIII ex. (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Tesoro volg., XIII ex. (fior.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.).

In testi mediani e merid.: Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. erba dittamo 2.1.

0.7 1 [Bot.] Pianta della famiglia Rutacee (Dictamnus albus) di colore bianco, con fiori grandi e foglie pennate (la cui radice ha proprietà toniche e diaforetiche), cui sono sovente attribuite le virtù di 2 (cfr. in partic. [2]). 2 [Bot.] Pianta della famiglia Labiate, dell'isola di Creta (Origanum dictamnus), dalle foglie tondeggianti e pelose, con proprietà vulnerarie e detossicanti. 2.1 [Bot.] Locuz. nom. Erba dittamo.

0.8 Elena Artale 09.07.2004.

1 [Bot.] Pianta della famiglia Rutacee (Dictamnus albus) di colore bianco, con fiori grandi e foglie pennate (la cui radice ha proprietà toniche e diaforetiche), cui sono sovente attribuite le virtù di 2 (cfr. in partic. [2]).

[1] Gl F Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), Sinonimario, 431: Flainella id est dittamo. || Fontanella, Antidotarium Nicolai, pag. 77.

[2] Gl Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 6, pag. 172.23: Del dittamo. Dittamo, il quale è detto per altro modo frassinella inperò ch'àe le foglie a modo di frassino, è chaldo e secho nel quarto grado; e è radicie d'un'erba apellata con somigliante nome, la quale massimamente è trovata ne' luoghi chaldi petrosi. E à virtude di disolvere e di consumare e trarre il veleno; e vale contra morsi d'animali velenosi; questa medesima erba, o la radicie trita, sia posta al morso, e -l sugo suo sia dato con vino; e -l polvere suo sia confetto con sugho di menta e sia sopra posto e dato a bere. E dicie Isidero che -l dittamo è di tanta virtude che trae il ferro del corpo, onde di suo notrichamento le bestie percosse sì traghono e chacciano le saette le quali sono nel corpo loro.

[3] F Fr. di Giov., Libro, 1337-61 (fior.), [Ricette, 1342]: A morsso di s(er)pe. Prendi lo sugho del di[c]tamo e dalgliene a bere chol vino chaldo. E guaranne, se fia volontà di Giesù benedeto. || Artale, Drittafede, p. 190.

[4] F Thes. pauper. volg., XIV (tosc.), cap. 48: Ite(m) dictamo pesto, impiatrato et beuto, vale co(n)tro a tutti e' morsi velenosi... || Thes. pauper. (1498), pag. 74 r.

[5] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 166, pag. 302.2: Et ad id(em): recipe le radicine d(e) le ca(n)ne et d(e) lo dittamo, et pistale b(e)n et puile su legate c'una peçça.

2 [Bot.] Pianta della famiglia Labiate, dell'isola di Creta (Origanum dictamnus), dalle foglie tondeggianti e pelose, con proprietà vulnerarie e detossicanti.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 48, pag. 159.10: E sappiate che se l'uomo il fedisse in niuna maniera, incontanente va ad una erba che ha nome dittamo, e toccane le sue piaghe, ed incontanente è guarito e sano.

[2] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 55.36: Capitol del ditham. || Cfr. Bart. Anglico, L. XVII, cap. 49: «Dictamnus est herba medicinalis [...]. Virtutem habet, dissolvendi, attrahendi venenum et consumendi. Unde valet contra venenosos morsus...».

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 50.22: Li quali quandu su sagittati, issa la natura li mena co li soy mani a lu salutari ayutu di la herba di lu dittamu; et, tantostu que l'ànnu pillyata, gittanu da li plaghi e li sagitti et eciandeu la virtuti di lu tossiku di qui erannu intossikati li sagitti.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 12, pag. 411.15: Allora la madre Venus, mossa da indegno dolore del figliuolo, prende dell'Ida di Creti, cavolo, dittamo colle foglie grandi, e come di fiori purpurei; non sono ignote alle capre selvaggie, quelle erbe, quando sono ferite dalla veloce saetta.

[5] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 55, pag. 106.16: avea appo sè una radice d'erba che si chiama dittamo, lo quale si trova nell'isola di Creti, la virtù del quale mostrarono in prima li cervi, che quando sono feriti a caccia, e hanno le saette per le carni o nell'ossa, vanno a mangiare questa erba, e incontanente lo ferro salta fuori delli carni...

2.1 [Bot.] Locuz. nom. Erba dittamo.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 271.5: nascevi [[scil. a Creta]] l'erba dittamo, e alimo, la quale morsicata non lascia avere lunga fame...

[u.r. 15.01.2007]