0.1 divezzalla, divezzato.
0.2 Da vezzo.
0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 2.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.).
0.8 Rossella Mosti 20.05.2004.
1 Togliere un'abitudine, un vezzo.
[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 22, par. 2, pag. 381.11: Una donna Fiorentina avea una sua filgluola, che molto volentieri portava il cappuccio, e sforzavasi molto di avere belli capelli; ma ancora vi mettea delgli altrui. Disse la madre, per divezzalla di queste due cose...
2 Privare di ogni piacere, trascurare.
[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 6, pag. 303.26: Et Seneca disse: dispregiar lo suo corpo è gran libertà, e el corpo bene divezzato [sia], però che neuna persona che serve al suo corpo è libero secondo ch'e' medesmo disse: l'onesta cosa è vile ad cului ad cui è troppo caro 'l corpo, et questo è gravezza e pena de l'animo.
[u.r. 17.06.2009]