DIREDARE v.

0.1 dereyta, diredasse, diredata, diredati, diredato, diretare, diretati.

0.2 DEI s.v. diredare (da erede).

0.3 Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.): 1.

0.4 In testi tosc.: Milione, XIV in. (tosc.); Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.);.

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Privare il legittimo successore dell'eredità; diseredare. 2 Estens. Depredare qno della proprietà (della terra). 3 Fig. Privare della beatitudine celeste (quale eredità, bene dato dal Padreterno).

0.8 Massimiliano Chiamenti 17.09.2004.

1 Privare il legittimo successore dell'eredità; diseredare.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 55, pag. 298.12: E sì veçemo spese fiate che lo bom padre, s'elo à lo fiolo chi no se porti bem et abia mala usança, ch'elo lo dereyta e partelo da sie.

[2] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 205.33: E Micissa avendo molti anni ebbe de la moglie due figluoli, Atrebale e Iensale, ma la morte li mise paura, che Iugurta non regnasse e diredasse li citelli.

2 Estens. Depredare qno della proprietà (della terra).

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 199, pag. 307.21: Dunque ben è ragione che voi sì m'aiutiate riconquistare quello che fue del mio padre e vostro, ch'è contra colui che viene contra ragione, e voleci diretare de le nostre terre e cacciare via tutte le nostre famiglie.

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 6, vol. 1, pag. 131.28: infiammato d'ira e di mal talento, «Questi, diss'egli, è l'uomo che ci ha diretati e cacciati di nostro paese, ed ora viene altamente addobbato delle nostre insegne.

3 Fig. Privare della beatitudine celeste (quale eredità, bene dato dal Padreterno).

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 47, pag. 222.5: chi l'ha perduto, sì 'l pianga, e cerchilo: chi non l'ha, s'il procacci; perocchè, chi non fia trovato in pace, fia sbandito e diredato dal padre, e diviso da Cristo, e privato della grazia dello Spirito Santo.