CONSIDERAZIONE s.f.

0.1 chonsideragone, chonsideratione, chonsiderazione, considaratione, consideracione, consideraçione, consideracioni, consideraciuni, consideragione, considerasione, considerassioni, consideratiom, consideration, consideratione, considerationi, considerazion, considerazione, considerazioni, cunsideracioni.

0.2 Lat. consideratio, considerationem (DELI 2 s.v. considerare).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 2.2.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.); Doc. pist., 1339; Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. castell., XIV pm.; Lett. napol., 1356; Stat. cass., XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. alla considerazione di 2.4; per considerazione di 1.1.

0.7 1 Il pensare, il riflettere, il volgere l'attenzione (anche lo sguardo) a qsa. 1.1 Locuz. prep. Per considerazione di (con valore causale o finale). 1.2 Il porre giudizio o cautela (nel parlare o nell'agire). 1.3 [Relig.] Contemplazione spirituale. 2 Il prendere in esame qsa, farne oggetto di riflessione. 2.1 Possibilità di avere conoscenza di qsa. 2.2 Modo di intendere, valutare o indagare qsa, da un punto di vista determinato. 2.3 Il porre mente a qsa come oggetto di riflessione o come termine di paragone. 2.4 [Dir.] Locuz. prep. Alla considerazione di: secondo il libero giudizio. 3 Riguardo che si ha a ciò che si considera di qualche importanza, il tenerne conto. 4 Ciascuna parte in cui è diviso un argomento trattato.

0.8 Ilaria Zamuner 18.02.2004.

1 Il pensare, il riflettere, il volgere l'attenzione (anche lo sguardo) a qsa.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 4, pag. 172.3: Sì che, se la mia considerazione mi transportava in parte dove la fantasia venia meno allo 'ntelletto, se io non potea intendere, non sono da biasimare.

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 8, pag. 88.28: E la maggiore pena, che sia in inferno, è la considerazione che ànno li dannati per lo perdimento di tanto bene.

[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 1 rubr., pag. 608.1: Dello esercizio dell'anima e della considerazione della sua creazione e de' benefici ricevuti da Dio.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 32.34: et per so malaguru ià era firutu gravusamenti, lu liberau da piriculu; nìn lu defectu di la etati nìn la novitati di sua cavaleria nìn eciandeo la consideracioni di la peyuria di la batalya, di la quali eciandeu unu vetranu cavaleri end'aviria avutu pagura, non lu poctiru impedicari oy retardari que issu non fussi gluriusu di dubla gloria...

- Avere considerazione (a), fare considerazione; tirare in considerazione, venire in considerazione (di).

[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 7, 127-130, pag. 230, col. 1.6: Vero è che inanci che 'l fosse là, commo appar nel testo in lo siguente Cap., sí se n'avideno e fenno considerasione per alcuni signi che videno de quella.

[6] Doc. pist., 1339, 11, pag. 73.32: avendo consideragione al sito della dicta casa e ov'ella è posta concordevilemente tucti insieme a nostra buona chonscienza instimiamo che vallia la dicta casa di Cremonese di messer Francescho lbr. dumillia quactrocento piccioli.

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 10, cap. 59, vol. 2, pag. 528.27: mandò per lo vecchio messer Malatesta da Rimino, col quale più giorni stato in segreto sopra li fatti di Bologna, e per loro tirato in considerazione che la forza del tiranno era tale, alla quale unita risistenza non era, e cche messer Giovanni dal Bileggio era voglioso al terminare della impresa per riportarne l'onore...

[8] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 48.24: E se, per questo, diliberamento no' ricievesse, usi i' cristero, lo quale è utulisima chura: e se lla chosa s'allunghasse in fino al terço dìe, alora è da fare tràre sangue del bracio, sechondo la conpresione de l'uomo, avendo chonsideragone a la chagone de la infermitade e la stagone del tenpo.

[9] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 16, 124-136, pag. 440.31: E che questa venisse al gittamento della corda significa che per la considerazione della ipocresia, che è spezie della fraude, elli venne in considerazione della fraude che è suo genere, e veramente la fraude è maravigliosa ad ogni cuore sicuro...

[10] Stat. cass., XIV, pag. 85.10: Sempre sia (con)siderato i(n) issi i(m)potencia (et) pusillanimitate, (et) nullo modo siane constricti <alla i(n)> alla abstinencia de la regula i(n)nello mangiare (et) bibere, s(et) sia facta pia (con)sideracione i(n) essi et p(re)venen le hore canonice.

[11] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 6, pag. 90.21: se facimmo bona consideratione non porramo essere confusi a le nostre maysone cossì legyamente commo altro credesse.

- [Con rif. al titolo di un'opera filosofica].

[12] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 4, cap. 2, par. 9, pag. 107.20: Bernardo de consideratione libro secondo. In te sia non gittarti a basso, non levarti in alto, non andare in lungo, non istenderti in lato...

1.1 Locuz. prep. Per considerazione di (con valore causale o finale).

[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 13, pag. 178.9: Terzo, questo vizio è grave per chonsiderazione della malvagità, onde il chontenzioso per romore e grido adimanda e disidera vettoria della falsità...

[2] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 11, pag. 98.11: Deesi dunque sforzare l'uomo di cominciare la penitenzia, e non ispaventare per considerazione de' suoi peccati.

[3] Lett. napol., 1356, 6, pag. 130.9: Noy liberam(en)te co(n) quillo a(n)i(m)o acceptamo la ampla toa oblatione, co(n) quale a(n)i(m)o conoscemo te farela, p(re)gandote affectuosam(en)te che, p(er) (con)sideratione n(ost)ra (et) p(er) dare quiete allu n(ost)ro a(n)i(m)o, poni chella industria la quale Dyo te ave (con)cessa sapere usare nelle cose ardue (et) dubie.

1.2 Il porre giudizio o cautela (nel parlare o nell'agire).

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 1, par. 6, pag. 23.18: ma ogni considerazione all'ultimo posposta, seguitai l'appetito, e subitamente atta divenni a potere essere presa...

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, X, 8, pag. 681.18: E altri diranno colui averla maritata a cui di maritarla non apparteneva: sciocche lamentanze son queste e feminili e da poca considerazion procedenti.

1.3 [Relig.] Contemplazione spirituale.

[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 25, proemio, pag. 540.34: Quattro spezie di meditazioni o considerazioni assegneremo, con le quali la speranza s'aiuta. La prima è dirittamente in Iddio...

[2] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 4, 44, pag. 76.10: Dredo questa vision quelo frar fu sì illuminado che ogna cosa li paria savorida e dolçe. E çò fo per la consideratione de le plage de Cristo e per la bontade de la dolce madre soa.

- Contemplazione (di una visione).

[3] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 1, 3, pag. 12.21: e in mente considerando, vete una ragina passando danenti da si e no lo guardava. Retornado adonca de tal consideration e ymagination de spirito, entese che questa ragina era la mare de Cristo e perçò plù e plù se dolse e planse.

2 Il prendere in esame qsa, farne oggetto di riflessione.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 422, vol. 1, pag. 285.22: debiano provedere et esse comunanze sollevare, secondo che vedaranno da fare, avuto respetto et consideratione a ciascuna comunanza, secondo le facultadi et povertadi loro et di ciascuna di loro.

[2] Boccaccio, Epist., 1339, pag. 155.12: non estimò Socrate [[...]] essere sconvenevole a lui la mente cessare dalle considerazioni de' profondissimi secreti della natura...

[3] Stat. castell., XIV pm., pag. 209.27: Ma ein altro muodo nesciuno da essi ministri sia recevuto, se altramente a loro non paresse per condictione de la persona et per sua ademandança, le quali cose siano disscusse et cercate con solicita consideratione.

[4] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 20, ch., pag. 265.3: Poi che noi abbiamo compiuta la considerazione de' fiumi, e abbiamo mostrato perché i fiumi in alquanti luoghi corrono e in alquanti si seccano, diciamo ora del mare...

2.1 Possibilità di avere conoscenza di qsa.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 4, pag. 171.11: sì come sono le sustanze partite da materia; le quali, etsi alcuna considerazione di quelle avere potemo, intendere non le potemo né comprendere perfettamente.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 1, pag. 153.6: nullo migliore argomento era che dire quale era quella donna che m'avea mutato. Ché per la sua eccellenza manifesta avere si può considerazione della sua vertude...

2.2 Modo di intendere, valutare o indagare qsa, da un punto di vista determinato.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 8, pag. 100.24: e secondo via de rascione starà uno poco volto e·lla parte de settentrione, e così sta e·llo cielo che noi avemo per essemplo, secondo la considerazione de li savi desegnatori.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, prologo, pag. 191.12: Questa parola da lui detta si puote trarre a tre intendimenti, secondo diverse considerazioni...

[3] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. III, 3 rubr., pag. 128.5: Determinato de ortu e de occasu secondo la considerazione de'poeti, qui apresso ditermina d'esso ortu[s] et occasu[s] secondo la considerazione delli astrolagi, e prima nella spera retta.

[4] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), I, 15-17, pag. 170.7: E la quantità della terra è piccola respetto de' corpi celestiali: è trovato per la considerazione degli astrolagi ch'ella è minore d'alquante stelle e in comparazione del cielo è come uno punto.

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 42, vol. 2, pag. 62.12: La settima, e ultima similitudine, che ha l'anima con Dio, si è, che è inlocale, cioè, che come Dio non è in alcun luogo limitato, ma è tutto in ogni luogo, così l'anima è tutto il corpo, ed in ciascuna sua parte. E per questo, recando ciò a spirituale considerazione, è ammonita, e indotta di amar tutti, e con tutto cuore, e di fuggire ogni invidia, ed ogni altra ingiuria del prossimo...

[6] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 39, pag. 164.12: La considerat(io)ne i(n) delli cavalli è cutale; dapoi ch(e) lu cavallo ène d(e) dui a(n)ni et sei misi et começali ad cade(re) li denti d(e) sopra meçani et mutaliese, così como se muta li de(n)ti canni.

2.3 Il porre mente a qsa come oggetto di riflessione o come termine di paragone.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 35, pag. 182.10: così è de la vita nostra, che quando nasciamo è la via e la vita lunga, ma quanto più viviamo, sempre si menima e s'acorcia la vita nostra, tanto che non ci ne hae più e vegnamo a la morte. Questa è un'altra considerazione e bella.

[2] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 9, parr. 7-13, pag. 156.22: Per le quale consideracione asay chiaramente se può intendere la sentenzia delo antedicto soneto.

2.4 [Dir.]Locuz. prep. Alla considerazione di: secondo il libero giudizio.

[1] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 31, pag. 215.29: sia punito per ogne canna e passetto che gli fosse trovata più,( bene che ssia diritta e leale) in diece lib. di fiorini piccioli; e se non fosse diritta, infine in lib. dugento, alla considerazione de' Consoli.

3 Riguardo che si ha a ciò che si considera di qualche importanza, il tenerne conto.

[1] Lett. volt., 1348-53, pag. 165.8: e gli usurpatori se ne pascano lassando e poveri affamati e nudi, non potendo domandare nè avere, e loro avendo anco poca consideratione del'anime de' loro passati, e non curandosi perché stieno in pene, tenendo continuamente l'anime loro allacciate in peccato...

[2] Lett. volt., 1348-53, pag. 190.27: certe novità indebitamente vi sono state volute fare per alcuno malivolo disposto al nostro parere ad ogni mal fare sença consideratione o tremore alcuno del nostro Signore Idio...

[3] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 12, pag. 50.1: E levasi suso del mezzo dell'anima un affetto infocato di puro e netto amore, senza neuna considerazione di sè stesso, nè di Dio, nè di Cristo, nè di vita eterna...

4 Ciascuna parte in cui è diviso un argomento trattato.

[1] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), Sommario, pag. 221.7: nella prima di quelle si mosterrà il vile origine del nostro corrutibile corpo, e questa in tre considerazioni partiremo. Nella prima delle quali consideremo la vile cagione e disonesto movimento di questo origine...

[u.r. 18.11.2020]