0.1 clola, corlaa, corlai, corlare, corlarla, corler, crolà', crolam, crolando, crolar, crolare, crolato, crolava, crolerà , croli, crolla, crollando, crollandole, crollandoli, crollandosi, crollano, crollansi, crollante, crollantisi, crollare, crollaronsi, crollarsi, crollasi, crollasse, crollata, crollate, crollati, crollato, crollava, crollavano, crolli, crollò, crollonne, crulare, crulla, crullando, crullandosi, crullano, crullare, crullasse, crullava, crullavano, crullavansi, crullò, curlare, curlarse, grolla, grollami, grollarsi, grollasse, grollate, grollato, grollerà , grollerai, grullandu, grullata, grullatu, grullau, grullavanu.
0.2 Lat. parlato *conrotulare (DELI 2 s.v. crollare; secondo DEI s.v. crollare dal derivato fr. ant. croller).
0.3 Quindici segni, 1270-90 (pis.): 1.
0.4 In testi tosc.: Quindici segni, 1270-90 (pis.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Zucchero, Santà , 1310 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).
In testi sett.: Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Contr. Cristo e diavolo, XIV (ver.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.).
0.7 1 Essere agitato e scosso (da un fenomeno sismico, dal vento, da altra forza naturale o umana), con effetto di rovina e distruzione o anche di solo movimento. Anche pron. 1.1 Muoversi in modo disordinato, agitarsi. 1.2 Essere instabile. 1.3 Essere agitato dalla paura, preso dal tremito. 1.4 [Di un movimento ritmico, con connotazione intensiva:] crollare la danza: danzare. 2 Agitare, scuotere in modo più o meno violento e dannoso. 2.1 [Generic.:] agitare, scuotere. 2.2 Scuotere (le armi) in segno di forza o di minaccia. 2.3 Fras. Crollare la cera, il capo, la testa: scuotere la testa in segno di dissenso, disapprovazione, dubbio. 2.4 Muoversi (con un certo impeto); agitarsi, darsi da fare. 3 Staccarsi (o essere sul punto di staccarsi) dal punto di attacco; cadere o tendere a cadere, a piegarsi. 3.1 Tentare di liberarsi da un impedimento agitandosi.
0.8 Valentina Gritti 11.07.2004.
1 Essere agitato e scosso (da un fenomeno sismico, dal vento, da altra forza naturale o umana), con effetto di rovina e distruzione o anche di solo movimento. Anche pron..
[1] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 195, pag. 256, col. 2: e voi ne state tucti cointi / che la terra si grollerà , / che nulla cosa rimarrà / che sopra terra sia murata...
[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 14, pag. 237.9: E ancora allotta l'isole di Caria e di Rodio in tale modo di grandissimo tremuoto fuoro percosse, che, crollandosi le case, quello grandissimo Colosso si ruinò.
[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 36, pag. 494.15: Per tutto il mondo fatto tremuoto, in tale modo il turbato mare crollò, che ispandendosi il mare per le luogora, che gli erano presso, molte cittadi dell'isole, si dice che rovinaro, o fuoro sommerse.
[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 7, vol. 1, pag. 250.2: che uomo vede manifestamente quello luogo ov'egli si mise crollare e movere lo suo sepolcro in suso, e levare la polvere in alto sì come per ispiramento d'uomo che vi fosse dentro.
[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 16, pag. 128.3: E quando non potè più durare, e' si lanciò co' piei, e percosse una nave romana sì che tutta la fece crullare, e poi cadde ne l'acqua...
[6] Paolino Pieri, Cronica, 1305 c. (fior.), pag. 2.7: In questo tempo in Cicilia in una terra, che ha nome Saragosa, intervenne una gran maraviglia, che v'ebbe sì grande tremuoto, che quasi tutta la terra si crollò...
[7] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 26.86, vol. 1, pag. 445: Lo maggior corno de la fiamma antica / cominciò a crollarsi mormorando, / pur come quella cui vento affatica...
[8] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 168.13: Nel XV anno del suo imperio, VIII Kal. Aprilis, Cristo fu crucifisso, e morto; grande tremuoto nella terra fatto; rott[i] li sassi ne' monti; una grande parte delle città del mondo crollate...
[9] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 1, pag. 79.28: la càmmera duvi illu iacìa malatu fo grullata de unu grande terremutu, standu tucta l'autra casa firma...
[10] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 9, pag. 20.6: E sieno i travicelli e correnti piani e sodi, sicchè per andare su per lo palco non si crolli l'edificio.
[11] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 15, pag. 238.14: E incomençà a odir quasi como un son e un timul[t]o d'una multitudem chi intrase dentro, e (a) la porta de la cella si començà a crolà', como sor avenir quando gram multitudem entra per una porta streita.
1.1 Muoversi in modo disordinato, agitarsi.
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 6, pag. 30.4: Lameche, andando un dì ala caccia, com'era usato, a guida del figliastro, essendo in una selva, il fanciullo sentì o vide crollare un cespuglio, dirizzò l'arco a Lamech in quella parte ed egli saettò e uccise Caino che qui era nascoso per lo timore d'Iddio.
[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 13, pag. 251.22: Qui D. tracta de coloro che non se occisero de propria mano, ma dedero cagione voluntaria de farsi occidere. E fa una comparatione de li caciatori che stano a la posta, li quali odeno le frasche curlare...
[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 60.10: E sì come le cave navi si crollano sanza giusto peso, e sono portate no ferme per lo mare per la troppa leggierezza...
- Essere, divenire cedevole.
[2] Poes. an. ven., XIV in. (2), 6, pag. 230: Standome con ser Lippo l'altrer io, / el me dede a manzar de la besava / de quella maledetta, che tirava / lo giogo al tempo de Zan Bottadeo. / Addosso sì gli fui col coltel meo; / essa per me nigente se crollava...
1.3 Essere agitato dalla paura, preso dal tremito.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 14, pag. 149.3: La gente sua stava queta, che li paurosi non si crullavano, li arditi non si osavano intraprendere de la battallia.
[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 35.15: Quanno questo signore cavalcava, tutta Verona crullava. Quanno menacciava, tutta Lommardia tremava.
1.4 [Di un movimento ritmico, con connotazione intensiva:] crollare la danza: danzare.
[1] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 13.58, pag. 110: Ràspate 'l capo, si t'è agevelezza, / crulla la danza e fa portadura.
2 Agitare, scuotere in modo più o meno violento e dannoso.
[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 71, vol. 3, pag. 476.3: Che 'l grande arbore è spesso crollato da piccolo vento...
[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 5.14, vol. 2, pag. 72: sta come torre ferma, che non crolla / già mai la cima per soffiar di venti...
[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 12, pag. 54.24: Che la pobia forte e lo canal del fiume chi corre a moho de quaré de balestra e gli venti grandissimi no poèn crolar la casa fondaa su la prea...
[4] Gasparo da Verona, XIV (ver.), 4b.8, pag. 17: però temo a la crisis, che vi svia, / che la non croli il temo al suo charegio.
2.1 [Generic.:] agitare, scuotere.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 9, pag. 117.6: Allora salío avanti Mestones, e crullò la catena.
[2] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 9, pag. 51.28: E quand'elli l'à letto un'altra volta di capo, ed elli grolla lo letto per udire certamente se 'l cuminciamento del canto che facciano li ucelli venia da pianto.
[3] Stat. sen., 1329, cap. 36, pag. 304.13: Anco statuimo e ordiniamo, che qualunque astretto della decta Arte compra mortina, sia tenuto di fare crullare lu staio, a pena e bando di ciascuna volta di V soldi.
2.2 Scuotere (le armi) in segno di forza o di minaccia.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 2, pag. 198.9: Avacciati, sì che li tuoi cavalieri che crullano li loro dardi, non ti lassino e vadino a combattare senza duca e senza conduttore.
[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 195.13: Fineo primo intra questi, con furore incuminciatore della battallia, crollante una asta di frassino con la punta del ferro, disse...
[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 41, vol. 2, pag. 431.13: Egli avea detto innanzi a Trebonio e a Cedizio, che quand'elli gli vedessero crollare la punta di sua lancia dirizzata, ch'elli movessero li cavalieri, e della maggiore forza ch'elli unque potessero, assalissero li nemici.
[4] Cinquanta miracoli, XIV pm. (ven.), pt. 5, 48, pag. 80.20: ello vete in ymagination de spirito Cristo in aere tegnando tre lançe in man e crolando quelle contra lo mondo.
2.3 Fras. Crollare la cera, il capo, la testa: scuotere la testa in segno di dissenso, disapprovazione, dubbio.
[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 6, pag. 235.23: No diga cum acti de furore né cum voxe aspra né di's'chinare ora a parte dextra ora a parte senestra, né dé segnar né menare cum la man né con lo di', né levare la testa né corlarla...
[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.35, pag. 642: Ché l'un de lor, chi ben pin era, / comenzá l'atro de befar, / contra lui crolar la zera, / vojandolo desprexiar / e dissegi, con grande crio...
[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 22.107, vol. 1, pag. 375: Cagnazzo a cotal motto levò 'l muso, / crollando 'l capo, e disse: «Odi malizia / ch'elli ha pensata per gittarsi giuso!».
[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 54.4: Lo padre si pentò avere giurato; e crollante tre volte e quattro lo risprendente capo, disse: la mia promessione ee fatta scioccamente per la tua domanda.
[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 12, pag. 221.7: Allura Turnu, grullandu la testa, dissi: «Li toy paroli ià non mi spaventanu...
[6] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IX, 7, pag. 618.1: La donna crollando il capo disse...
2.4 Muoversi (con un certo impeto); agitarsi, darsi da fare.
[1] Contr. Cristo e Satana, c. 1300 (pis.), pag. 33.12: Per legge naturale provo cusì: lo leone, per forsa che elli ave, ave singnoria di tucte l'aultre bestie, et pur che elle odeno lo grido suo, non sono ardite di grollarsi.
[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 299.8, pag. 193: ché nel desio sento soperclla angossa, / per che al suo placer conven ch'io mi crolli.
3 Staccarsi (o essere sul punto di staccarsi) dal punto di attacco; cadere o tendere a cadere, a piegarsi.
[1] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 318.27: e trito coll'acqua sì conferma i denti che si crollano...
[2] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 10, pag. 93.16: Le ventose che ll'uomo pone sopra -l cannone del collo sono utili ai dolori delle spalle e ai dolori della golla e a tutti i menbri del visagio, e fano prode a coloro a qui la testa crolla.
[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 2, cap. 4, pag. 128.22: La ssettima è di guardare i denti di lordura, e purghare e nettare della vivanda e d'altra lordura, ma non sie ch'elli faccia le giengie insanguinare e i denti crollare...
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 32.27, vol. 2, pag. 551: e 'l grifon mosse il benedetto carco / sì, che però nulla penna crollonne.
[5] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 51, pag. 115.20: e, benchè avesse CXX anni, li suoi occhii non erano indebiliti nè li suoi denti crollati.
[6] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 13, pag. 98.20: Vecchiezza è sopra tutti i mali, però ch'ella infrigidisce il cuore, fa languire lo spirito, fa crollare il capo...
3.1 Tentare di liberarsi da un impedimento agitandosi.
[1] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 281, pag. 166, col. 1: Fora ensì Rainald da l'altra part, / de dreto me venne çença revart, / a ma' meo gra' sì m'aforçà, / entro la via se acolegà: / eo no me podeva corler, / perçò sofrì' quel gref mestier».
[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 25, pag. 377.3: E poi un'altra serpe se avolsce a le bracia per modo che non se potea crolare in alcuno grado.
[3] Contr. Cristo e diavolo, XIV (ver.), pag. 26.22: [8] Per leçe naturale e' provo così: lo liono, per força ch'el avo, [avo] segnoria sovra le altre bestie, per ço ch'ele oldo lo crio so, no sono ardite de curlarse; lo lovo segnoreça le pegre per força, e l'agueia li oxegi, e l'un pexo l'altro.
- Fig.
[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 9.5: Molto è di grande grazia di Dio quando l'uomo è sì affermato, e sì innebriato dell'amore di Dio, ch'elli non se ne possa crollare, nè mutare per niuna tentazione.
[u.r. 16.11.2022]