DENIGRARE v.

0.1 denigrar, denigrata, denigrati, denigrato, dinegra, dinigròe.

0.2 DELI 2 s.v. denigrare (lat. tardo denigrare).

0.3 Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.): 1.

0.4 In testi tosc.: Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Tingere di nero, rendere scuro. 2 Fig. Parlar male, (di qno, della fama di qno), mettere in cattiva luce (qno, il buon nome di qno).

0.8 Valentina Gritti 05.07.2004.

1 Tingere di nero, rendere scuro.

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 135.54: È 'l sonno aconventato / dagli ochi mei, né mai giugner lo posso; / conpariscan le penne e' bei papiri / che 'n tua sol laude tanto ò denigrato...

[2] Bibbia (07), XIV-XV (tosc.), Lam 4, vol. 7, pag. 314.12: Loro faccia è denigrata sopra li carboni...

2 Fig. Parlar male, (di qno, della fama di qno), mettere in cattiva luce (qno, il buon nome di qno).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 67.41, pag. 278: Sommete en mano mesa ed haime en le tuoi mane: / la gente sprezata m'hane, sì so denigrata, amore.

[2] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 89.7, pag. 168: Per vilania di vilana persona / o per parole di cativa gente, / non si conven a donna conosente, / la qual di pregio e d'honor s'incorona, / turbarsi o creder che sua fama bona, / che in ogni parte va, chiara e lucente, / si possa denigrar...

[3] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. III, cap. 24, pag. 620.7: Anchora, [non] volendo che 'l splendore del facto de la fè, lo quale requere summa purità, per acti de qualunque inquisitori dell'eretica pravità indiscreti e malvasi fire obscurati per caligine de tenebroso fumo e per avaricia d'essi jnquisitori o per qualunque altra insolentia fire denigrati da le lingue di parlatori...

[4] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 3, pag. 236.23: Colui che non sa comportare le cose gioconde congiunte colle avversità, dinegra l'onor dell'uomo...