DESIDERATIVO agg.

1 Che vuole qsa, che è propenso alla realizzazione di qsa; desideroso.

[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 13, 22-36, pag. 304.30: l'autore finge che uno spirito, volando dicesse questo, per mostrare secondo la lettera [[...]]; et allegoricamente, per dare esemplo alli invidiosi che diventasseno caritativi e desiderativi del bene, e de l'onore del prossimo...

1.1 [Filos.] Relativo alla volontà (intesa come attributo fondamentale dell'essere insieme alla conoscenza).

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 31, pag. 547.7: quasi dica, nulli: conciosiacosachè per sè non sieno appetitivi, né desiderativi.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 5, par. 4, pag. 26.18: E ssotto questa maniera sono contenute e 'ncheste l'azzioni della parte e ppotenza dell'anima che ll'uomo dicie nutritiva [[...]]. L'altre azzioni e passioni sono che fatte sono in noi o ddi noi per le nostre vertù congnitive e disiderative.

1.2 [Gramm.] Funzionale all'espressione di un desiderio (un modo verbale).

[1] Gl Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 33, pag. 249.2: Ma avengna che questo modo abbia tre persone segondo li gramatici, pur in verità non àe se non una persona: ché optativo è a ddire desiderativo, modo di desiderare.

2 Tale da suscitare un moto della volontà; desiderabile.

[1] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 98.5: E qui si puote muovere uno dubbio: conciosiacosachè questo luogo sia diputato a pena purgativa, come ci figura l'Autore quasi luogo per bellezza desiderativo?

[u.r. 09.01.2009]