DIRADICARE v.

0.1 deradegata, deradicante, deradicarà , deradicare, deradicata, deradicati, deraicando, deraicare, deraicata, deraicate, deraicato, desradicare, desraixò, diradica, diradicalo, diradicando, diradicano, diradicare, diradicarle, diradicarlo, diradicata, diradicate, diradicati, diradicato, diradicherebbesi, diradichi, diradichiàl, diradichiamolo, dirradicare.

0.2 DEI s.v. diradicare (lat. *deradicare).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.); Palamedés pis., c. 1300; Stat. sen., c. 1303; <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>.

In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342.

0.7 1 Svellere una pianta dal terreno; sradicare. 1.1 Fig. [In senso morale:] rimuovere, svellere (riferito all'erba del peccato, alla natura viziosa, ecc.). 2 Fig. Mandare in rovina; disperdere.

0.8 Massimiliano Chiamenti 28.09.2004.

1 Svellere una pianta dal terreno; sradicare.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 4, pag. 186.10: e trovaremo engenerato e mosso e impulsare in una contradia una operazione terribile de vento, lo quale deradicarà li àlbori e farà grandissimi accidenti...

[2] Stat. sen., c. 1303, cap. 38, pag. 97.8: Anco, che neuno pianti, o vero piantare faccia o lassi, presso ad alcuna fossa maestra del detto Padule a C braccia in sua terra, lama, o vero lame, in alcuno modo. E se alcuno contra farà, paghi per pena X libre di denari senesi, e nientemeno la lama piantata sia tenuto discipare e diradicare.

1.1 Fig. [In senso morale:] rimuovere, svellere (riferito all'erba del peccato, alla natura viziosa, ecc.).

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 306.20: Unde, leggendo in loro vita, aprendemo, e l'aprensione face talento, e talento fa uço, e uço lungo natura; e cosa ch'è fermata in natura e in voglia no è guaire leggero desradicare per sermone o per altro, sì ccome non leggera è erezìa.

[2] Palamedés pis., c. 1300, pt. 1, cap. 17, pag. 21.18: Signor cavalieri, questo vo dico io per Breus, ché per certo Breus est la malvagissima erba, quando elli àe tanto [...] per suo savere che v'à recato a ssé: chi quella erba potesse distrugere e diradicare di questo mondo, ben farebbe gran mercé.

[3] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 40, pag. 210.11: Onde s'egli spegnesse molti mali del mondo, come tu vorresti, forse che sarebbe il peggio, anzi sanza forse: volendo divellere la mala erba, diradicherebbesi la buona con essa, onde se molti mali si spegnessero, molti beni si torrebono e maggiori.

[4] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 20.10: Ora ritorniamo a nostra materia, e preghiamo di tutto nostro cuore quel Santo Spirito, che 'nsegna i cuori ch'elli sia nostro avvocato, e noi insegni a mostrare come per questi sette doni si diradicano li sette vizj del cuore, e piantanvi e nodriscono le sette vertudi.

2 Fig. Mandare in rovina; disperdere.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 10, cap. 2, par. 4, pag. 195.5: Gregorio sopra quella parola di Job: La mia generazione sia diradicata: dice così: la generazione del dottore è diradicata, quando il figliuolo, che per le sue parole gli nasce, per lo suo essempro è ucciso.

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 2.22, pag. 172.31: O messer Geri Spini, empi l'animo tuo: diradica i Cerchi, acciò che possi delle fellonie tue viver sicuro.

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 17, pag. 82.10: [9] Et quella terra santa e beneechia e quel regname chusì grande e nobel e richo e possente De' lo dissipò e guastò in tuto, e quî descognessenti e duri e renegai Çue' gli desraixò e dissipò e le citae fè butar per terra...