DISVIARE v.

0.1 desbiati, desvia, desvía, desviada, desviade, desviadi, desviai, desviandome, desviano, desviar, desvïar, desviare, desvïare, desvïarmi, desviasse, desviata, desvïata, desviate, desviati, desvïati, desviato, desvïato, desvie, desviò, dexvïadha, dexvïai, dexviate, dissviy, disvea, disvia, disvià , disvía, disvïa, disviado, disvïai, disviamo, disviando, disvïando, disviandosi, disviano, disviarci, disviare, disvïare, disviârmi, disviarsi, disviassevi, disviata, disvïata, disviate, disvïate, disviati, disvïati, disviato, disvïato, disviava, disvii, disviino, disvio, disviò, disvïo.

0.2 Da via.

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Favolello, 1260/66 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.).

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Insegnamenti a Guglielmo, XIII (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Rime Mem. bologn., 1301-24; Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Esercizi cividal., XIV sm.

In testi mediani e merid.: F Poes. an. Suspira ·mi lo core, XIII (umbr.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).

0.7 1 Allontanare dal percorso diritto o principale, fuorviare. Intrans. e pron. Uscire dal percorso (rotta, corso, orbita) diritto o principale. [Rif. ad un fiume:] uscire dall'alveo. 1.1 Staccare (da una pianta). 1.2 Fig. Confondere, sconvolgere; irretire, sedurre; far uscir di senno. Intrans. Perdere coscienza; smarrire la ragione, impazzire. 1.3 Venir meno; terminare, morire. 1.4 Allontanare dalla fede (cattolica). Intrans. Allontanarsi da una regola di vita; da una professione di fede. 1.5 Fig. Portare fuori strada, volgere verso il male, traviare, corrompere. Intrans. Sbagliar strada, deviare verso la colpa, smarrirsi; errare; trasgredire una regola morale, una norma di giustizia. 1.6 Trasgredire una legge naturale; distinguersi da una tradizione o genere familiare. 1.7 Distogliere da un pensiero, da un proposito. Intrans. Rivolgere altrove il proprio sguardo, pensiero, interesse, divagarsi. 1.8 Uscire da uno stato; liberarsi da una dominazione. 1.9 Dividersi in più parti, ramificarsi.

0.8 Rossella Mosti 10.10.2004.

1 Allontanare dal percorso diritto o principale, fuorviare. Intrans. e pron. Uscire dal percorso (rotta, corso, orbita) diritto o principale. [Rif. ad un fiume:] uscire dall'alveo.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.24, pag. 261: e come l'aigua viva, / ch'alor' è morta e priva / quando si va del corso disvïando.

[2] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 12, pag. 254, col. 1: che -l sole va ordinatamente / da levante al ponente / per suo corso tucta via, / sì che neiente non disvia...

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 145.89, pag. 625: Se terra o cavo dei montar, / ben da lonzi vòi orzar; / e se lo vento exe traverso / [...] de star a seco o biaxar / per no laxarse desviar.

[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 29, 106-120, pag. 626, col. 1.22: Ancóra vol mostrare ch'era più rico de radii che 'l carro del Sole, lo qual fo combusto e arso quando Feton lo desviò, sí come è dicto nel XVII Cap. de l'Inf....

[5] Gl Gramm. lat.-aret., XIV m., pag. 35, col. 1.7: Devio, as, per desviare.

1.1 Staccare (da una pianta).

[1] Pucciandone Martelli (ed. Contini), XIII sm. (pis.), 12, pag. 336: tempestar e languire / e tormentar mi faite nott' e dia; / talor mostransa faitemi 'n servire, / ma non pote granire, / sì come fior che vento lo disvia.

1.2 Fig. Confondere, sconvolgere; irretire, sedurre; far uscir di senno. Intrans. Perdere coscienza; smarrire la ragione, impazzire.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 491, pag. 544: Femena con beleçe qe no è naturale, / aucì l'om e confondelo qe la va per vardare: / quando l'omo plui sieguela, plui lo fai desvïare, / l'anema li fai perdere e lo corpo penare.

[2] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 4.53, pag. 106: Amor fa disvïare li più saggi: / e chi più ama men' ha in sé misura, / più folle è quello che più s'innamora.

[3] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.25, pag. 261: Disvïo sì, che bene / sentor di me non aggio; / non saccio com'eo vivo sì gravoso.

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 12: [1] Provedere etia(n)dio dèi in dela cupidità uvero la volontà, inpedendo l'animo tuo, tei, uvero li tuoi consiglieri, tanto faccia sensa senno che la troppo volo(n)tà no(n) disvii lo se(n)no, et questo p(er) molte ragio(n)e.

[5] F Poes. an. Suspira ·mi lo core, XIII (umbr.): Dilecto la mia mente / di sopra 'l ciel sagliente. / Lamguisco e disvio, / perché 'l Signor non veio. || CLPIO, T1 DiLa.17.

[6] Rinuccino, Rime, XIII sm. (fior.), 1.10, pag. 36: Sì come il marinaro la serèna, / ca lo disvïa co lo dolze canto / e poi li dà tempesta per inganno, / così la gioia m'è cangiata in pena, / e· riso, lasso m'è tornato in pianto...

[7] Monte Andrea (ed. Contini), XIII sm. (fior.), tenz. 7, son. 2.3, pag. 469: La dolorosa vita che si prova / di voi, che prova? - di ciò far esempo, / che si disvia l'omo ch'a ciò comova, / e como va - non mai per via né 'n campo.

1.2.1 Fig. Scompigliare (un'attività).

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 146.108, pag. 645: zo è marcordí scuroto / con soa testa zennerenta / e con greve conpagnia, / che sì de lonzi me spaventa, / tuti me' faiti desvia...

1.3 Venir meno; terminare, morire.

[1] Rime Mem. bologn., 1301-24, [1320] 78.17, pag. 106: A mi deça tornare / sença fallanca / no faca demorança, / canta la çoia ch'è disviata.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 2, par. 4, pag. 133.13: Alla quale maniera tenporale è accostumata chiamare tutto ciò che in tenpo comincia e disvia *; siccome in quarto Phisice propriamente son dette e cchiamate in tenpo. || Cfr. Defensor pacis, II, 2, 4: «Quo modo generalius eciam temporale consuevit dici, omne quod in tempore incipit et desinit».

1.4 Allontanare dalla fede (cattolica). Intrans. Allontanarsi da una regola di vita; da una professione di fede.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 32, pag. 485.26: In quelli dì Ariano, prete della città d'Alessandria, disviandosi dalla via della fede cattolica, fece libri che per molti fuoro mortali.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 75, vol. 3, pag. 499.4: Che se l'uomo si disvia dalla contemplativa alcuna volta, e poi vole rivenire e rinnovellare sua diritta intenzione, egli è bene ricevuto.

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 45.34: et coloro e' quali sono maculati per inquisitione, et se sieno toccati per argomento di lieve superstitione, comandiamo che sieno examinati da huomini ecclesiastici et prelati: per li quali se saranno trovati disviare da la fede cattolica almeno in uno articulo [[...]] comandiamo li pattarini et altri eretici, per qualunque nome si chiamino, dannati per comandamento de la nostra lege presente, patire morte la quale desiderano...

[4] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 813, pag. 284: e dis: «O Jesù Cristo, Domenedeo Segnore, / a ti sì referisco gracïa et honore, / unda tu e' dignao de trare a conplimento / ço ke me disse l'angelo per to comandamento, / k'el se converterave a la veraxia fee / gi çinquanta filosofi ki eran contra mie / per farme desviare s' i avesen posù; / toa marçè, meser, e' sun ben defençù.»

[5] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 136.111, pag. 547: Kalende chi oserva mar / errando per erlia, / de santa fe desvia, / e n'averà penna eternar: / ché poco l'aotro ben gi var / chi for è de tar via.

[6] Barlaam e Iosafas (S. Genev.), XIV pi.di. (pis.), cap. 18, pag. 292.5: Iosaphas li rispuose e disse: «In dela voluntà del nostro Signore sia facto, ed elli medesmo ci guardi che noi non disviamo di via di verità».

[7] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 1, pag. 61.1: Disprezzati dunque gli studii delle scienze mondane, per li quali temeva di disviarsi dalla via di Dio, rinunziò eziandio alla eredità paterna, e desiderando di piacere solo a Dio cercò e pigliò abito di santa conversazione.

[8] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 38, pag. 115: Che tu sai bene che Moisè soccorse / colle parole al popol desviato / et tucto del concepto primo el torse.

[9] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 6, cap. 13.68, pag. 465: Morto costui, re dopo lui venne / Ochozias che da Dio si disvia; / infermo visse e gran pene sostenne.

[10] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 27, pag. 320.15: A presso, per lui tutte l'altre cose ci conviene dispregiare e avere a vile, le quali sono fuori di lui, o che il suo amore ci tolgono, o da lui ci disviano.

1.5 Fig. Portare fuori strada, volgere verso il male, traviare, corrompere. Intrans. Sbagliar strada, deviare verso la colpa, smarrirsi; errare; trasgredire una regola morale, una norma di giustizia.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), ball. 4.4, pag. 267: E molto più disvia / e cade in gran falensa / chi usa pur follia / e non ha caunoscensa...

[2] Brunetto Latini, Favolello, 1260/66 (fior.), 17, pag. 279: Dunque pecca e disvia / chi bono amico obria, / ché 'ntra li buoni amici / son li diritti ofici / volere e non volere / ciascuno, ed atenere, / quello che l'altro vuole / in fatto ed in parole.

[3] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 343, pag. 39: L'ira romase al mundo per fane desviare / L'omo e la femena ki dè sego bregare.

[4] Insegnamenti a Guglielmo, XIII (ver.), 9, pag. 516: Questo te conseg[i]o de schivare, / ke multi n'à fato desvïare: / lo zogo de la buschaça a lo 'mprumar.

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 20, pag. 23.7: «Signori Padri Conscritti, tutti quelli che vogliono consellio dritto donare de le cose dottose, non debbono guardare paura, odio, amore nè pietà; chè queste quattro cose possono fare lasciare la via de la drittura, e disviare da discreto iudicamento.

[6] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 118.3, pag. 486: Cognoscenza no s'asconde / de vilan chi à bailia; / che for de raxon desvia / e li soi vexin cofonde...

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 9.131, vol. 3, pag. 152: La tua città, che di colui è pianta / che pria volse le spalle al suo fattore / e di cui è la 'nvidia tanto pianta, / produce e spande il maladetto fiore / c'ha disvïate le pecore e li agni, / però che fatto ha lupo del pastore.

[8] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 9, 127-142, pag. 225, col. 2.7: moneda appellada fiorino, la qual moneda non solo ha disviado quelle pecore, çoè quella gente che denno texauriçare in celo e non in terra, ch'èno li chirixi...

[9] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 32, vol. 1, pag. 301.6: Lei seguitando non ti puoi disviare, Lei pregando non puoi disperare, di Lei pensando non puoi errare...

[10] Framm. Milione, XIV pm. (emil.), 19, pag. 515.10: E tale fiata quilli demonii clamano quello homo per nome; e tale fiata lo farano desviare in tale mainera che de lui no ode mai li conpagni e de lui no se ode mai novelle.

[11] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 22.8, pag. 685: Io son colui, che per fortuna ria / eletto fui tra le profane gregge, / condutto da vertù de fredde orregge / en parte ove salute se desvia.

[12] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 442, pag. 103: Foroce multi guay nanty non foro pagati; / Non guadagnavano li homini, ché s'erano desbiati; / Godevano li captivi, li boni geano adolorati.

[13] Esercizi cividal., XIV sm., 65, pag. 113.16: Tos figlis, li quals uno è da marit, ven fat disvià doy çovins in amoraç di lor.

1.5.1 Contravvenire ad un ordine, disobbedire.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 52, vol. 2, pag. 201.14: vedendo il legato la durezza del capitano di Furlì e del popolo di quella città, che per niuno modo si disviava dal volere del capitano di Furlì...

1.6 Trasgredire una legge naturale; distinguersi da una tradizione o genere familiare.

[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 450.22: Ancora si maraviglia della latitudine del suo petto e della equalità distesa nel piano di quelle due poppe admodo di due pomi surgenti dalla natura dell'arie, e [del]la sua statura d'eguale modo formata, chè veramente in della composizione della sua persona la natura in lei non si disviò in alcuna cosa.

[2] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 55.31: Adunque, se nibbio overo acertolo ardito si truova, e da viltà dei suoi parenti si disvia, è degno di posare in pertica di falcone e d'astore, e per mano di cavaliere è degno d'essere portato. Adunque, se mi truovi da' miei parenti disviare, non sono da chiamare nibbio, ma debbo nobile falcone essere chiamato.

1.6.1 [Rif. ad una pianta:] tralignare.

[1] Matteo Paterino, a. 1294 (tosc.), 36, pag. 92: E bben contra natura par che sia / che da bon albor reo frut[t]o discenda: / se frut[t]o no nascesse senza menda / certo da su' bon albore desvia, / se fïa - de contrario vizïato.

1.7 Distogliere da un pensiero, da un proposito. Intrans. Rivolgere altrove il proprio sguardo, pensiero, interesse, divagarsi.

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 33.146, vol. 1, pag. 229: Signore, ki te vole dare la mente pura, / non te dea dare altra compagnia: / spesse fïade per la troppo cura / la mente da te se desvaga e si disvia.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 28.38, vol. 2, pag. 481: e là m'apparve, sì com' elli appare / subitamente cosa che disvia / per maraviglia tutto altro pensare, / una donna soletta che si gia / e cantando e scegliendo fior da fiore / ond' era pinta tutta la sua via.

[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 19, 115-126, pag. 390, col. 2.4: Qui rende casone de tale suplizio, che la iustizia de Deo li deprime a terra; perché aveno l'occhio tutto desviato dal celo, çoè da le cose spirituai, e prompto e sollicito a le temporai e terrene.

[4] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 17, 106-114, pag. 344, col. 2.2: Or perché mai. Çoè, che l'amore naturale ma' no se departe né se desvía dalla salute del proprio suietto, çoè de sé stesso...

[5] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 300, pag. 212.11: Alora priega molto dolcemente Idio che fosse guardia de la sua anima, come che 'l corpo fosse, e che sua carne no facese cosa per che fosse disviato di suo proponimento tale com'egli l'avea preso.

[6] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae II.7, pag. 250: Pien d'infinita e nobil meraviglia, / Presa a mirar il buon popol di Marte, / Ch' al mondo non fu mai simil famiglia, / Giungea la vista con l'antiche carte / Ove son gli alti nomi e' sommi pregi, / E sentiv' al mio dir mancar gran parte. / Ma disviârmi i pellegrini egregi: / Hanibal primo, e quel cantato in versi...

[7] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 23.7, pag. 55: Io son pur quel Giovanni ch'io solea, / ben che de novo à convenuto farmi / cose, che son cason de desvïarmi / dal conversar continuo ch'io facea.

1.7.1 Estens. Assol. Rinnegare.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 9, par. 4, pag. 209.23: E quello medesimo dicie super illud Luca 9 cioè: «Se alquno vuole apresso me venire dissviy se medesimo». || Cfr. Defensor pacis, II, 9, 4: «Idemque dixit super illud Luce 9: «Si quis vult post me venire, abneget semetipsum».

1.8 Uscire da uno stato; liberarsi da una dominazione.

[1] Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.), I.42, pag. 339: Poi degl'Asirij el suo prençe e segnore / regnando con trionpho e con gran possa / diece provincie ch'eran de valore / sogiugò sotto sè con gran percossa / privando loro d'ogni stato e onore, / e ogni degnità fo loro remossa, / sì che li monti de' Caspi fu porta / de quella gente tutta o viva o morta. / Persya per no essere più sogetta / se desviò dal regno asyriano; / trebuto avea da l'ebraicha setta / finchè la morte a Dario pose mano...

1.9 Dividersi in più parti, ramificarsi.

[1] Cino da Pistoia (ed. Contini), a. 1336 (tosc.), 15.11, pag. 648: Amor, così son costumato teco, / che l'allegrezza non so che si sia, / e se mi mande a lei per altra via, / più dolor sempre al cor dolente reco. / Ed ho'nde dentro a lui soverchio tanto, / che tutto quanto per le membra corre / e si disvia in me per ogne canto.

[u.r. 08.03.2023; doc. parzialm. aggiorn.]