DISVIATO agg./s.m.

0.1 desviadi, desviai, desviata, desviati, desvïati, desviato, desvïato, dexvïadha, dexvïai, disvïai, disviata, disvïata, disviate, disviati, disviato.

0.2 V. disviare.

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII.

0.5 Anche s.f. (disvïata).

0.7 1 Che è o va fuori del percorso diritto o principale. [Detto di un luogo:] fuori mano (per impraticabilità o lontananza), selvaggio, sperduto; [detto di un sentiero:] tortuoso. 1.1 Fig. Fuori di senno; sfrenato. 1.2 Fig. Lontano dalla virtù o dalla fede, corrotto, peccatore. 1.3 Che trasgredisce un regolamento, indisciplinato; che va contro la morale comune, disonorevole. 1.4 Che si discosta dalla forma consueta, irregolare, deforme. 2 Che non ha una meta o fig. un obiettivo, un credo determinati; sbandato, disorientato. 3 S.f. [Rif. alla leggiadria allontanata dal mondo].

0.8 Rossella Mosti 10.10.2004.

1 Che è o va fuori del percorso diritto o principale. [Detto di un luogo:] fuori mano (per impraticabilità o lontananza), selvaggio, sperduto; [detto di un sentiero:] tortuoso.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio rose cum viola, 34, pag. 78: In i ort e in li verzerij eo nasco fò dra spina, / Olta da terra, e guardo invers la cort divina. / Ma tu sí nass il rive, tu nass entri fossai, / Tu nass aprov la terra, in losi dexvïai...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 9, pag. 374.5: e convertiti in fuga i Galli, con gravissima mortalità li tagliò; perchè si dice che fuoro sessanta migliaia, de' quali pochi ne camparo per disviate paludi.

[3] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 36, pag. 495.11: coloro di Sassonia, gente che nelle litora e nelle paludi del mare oceano stanno, che sono luoghi disviati e salvatichi, e ove bene andare non si puote...

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 17, 94-114, pag. 463.6: Quando Fetonte fu acconcio, mosse li cavalli i quali non sentendo l'usato governatore e l'allegrezza di costui, cominciarono a correre e tenere per disviata via.

1.1 Fig. Fuori di senno; sfrenato.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2292, pag. 255: ché Desïanza punge / la mente e la compunge / e sforza malamente / d'aver presentemente / la cosa disïata, / ed è sì disvïata / che non cura d'onore, / né morte né romore / né periglio ch'avegna / né cosa che sostegna...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 399, pag. 306: Aglaës söa matre sí á intes lo fagio, / Al corp del so fïol 'la se 'n va molt planzando, / Scarpadha e dexvïadha, gramissima oltra pagio: / Grand zent in quella fiadha sí g'era per quest fagio.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 365, pag. 383.5: Lo messaggio à preso comiato da la reina e si mise a· riparo. Sì à tanto andato che venne dinanzi a suo signore, el quale elli trova molto distretto e disviato del suo senno...

1.1.1 S.f. [Rif. all'anima asservita da Amore].

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 11.14, pag. 14: Laonde segue che 'l desio, ch'abbonda, / discuovre ciò che nasconder si crede / la disvïata fuor di libertate.

1.2 Fig. Lontano dalla virtù o dalla fede, corrotto, peccatore.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 152, pag. 34: Crist vos recev la morte, la pena desoradha / Pur per l'umana zente k'era trop dexvïadha.

[2] Poes. an. urbin., XIII, 25.49, pag. 597: O dolçe mïo Amore, lungo tempo m'ài dato / k'io faça penetença de tucto 'l mio peccato, / et eo lo m'ò perduto como omo desvïato, / tucto quanto s'è curso nol poço araquistare.

[3] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 53.12, pag. 846: ciò so' li peccatori desviati, / ke van dormendo la nocte e la dia / nelle vane rikeçe e nelli onori.

[4] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 85, pag. 92.9: ed egl'è ora bene tempo e luogo che ella [[la Santa Chiesa]] sia inalzata e cresciuta e che 'l tuo santo nome sia aorato e santificato in questa bella città disconsigliata e disviata, che sì grande mistiero à di tuo aiuto e di tuo consiglio.

[5] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 14, pag. 55.11: esso medesimo allegò per noi nel santo suo Vangelio del figliuolo prodigo e disviato, con quanta carità esso fu ricevuto dal padre suo...

[6] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 49.320, pag. 115: Que de' far sta tapina [[scil. la Maddalena]] ch'era sì desviata / in essere peccadrixe più d'altra dona nata?

[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 19, pag. 133.31: Li oculti dunqua iudicij de Dee, in quanto conçuniti sum, conoscem, ma, in quanto sum desviai, no conoscem.

1.2.1 Sost. Fig. Chi erra, peccatore.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 71, pag. 213: Quella è consei dre vedoe, matre dei orfanai, / Redug dri peregrini, reposs dri fadhigai, / Remedïo dri miseri, vïa dri disvïai...

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 1, par. 6, pag. 13.34: apresso il tempo di diligiente studio e intentiva per iscruttazione le somme delle sentenze che sseguono ò conpilate e messe in iscritto [[...]] per la misericordia e rrilevazione delli opressati, e per rapire e rrappellare i disviati dal loro errore...

1.3 Che trasgredisce un regolamento, indisciplinato; che va contro la morale comune, disonorevole.

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 3, pag. 68.14: \Gregorio\ Se il santo uomo Benedetto avesse voluto tenere per forza sotto di sè quelli monaci e recarli ad ordine di regolare osservanza, [[...]] e affaticandosi continuamente in correggere quelli monaci così disviati, lasciando di curare li fatti suoi, forse avrebbe perduto sè, e loro non avrebbe guadagnati.

[2] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 16, par. 17, pag. 98.32: «E alquni bennati di lingnaggio tralingnano e in costumi più disviati e perversi...

1.4 Che si discosta dalla forma consueta, irregolare, deforme.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 10, pag. 132.2: Ucelli selvaggi intere àn penne, dilicate e nette; dimestichi l'àno rotte e disviate.

2 Che non ha una meta o fig. un obiettivo, un credo determinati; sbandato, disorientato.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 157, pag. 93: Ma tu, mosca cativa, tu vana e dexvïadha, / No he cert habitaculo ni roba incanevadha, / Perzò, quand ven d'inverno, ti grama, ti inganadha, / De la toa cativonia illora fi 't pagadha.

[2] Gl Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 12, 37-45, pag. 277, col. 2.10: Ch'era in forse, çoè ch'era, com'è ditto, desviada, che non era ferma in fe', ma era in forse, çoè in dubbio.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 17, pag. 41.20: Rimaso il garzone assai doloroso, pensò di dileguarsi per paura del padre: e la prima giornata, dove li più disviati o fuggitivi di Firenze sogliono fare, fu a Prato...

3 S.f. [Rif. alla leggiadria allontanata dal mondo].

[1] Dante, Rime, a. 1321, 30.77, pag. 102: Non è pura vertù la disvïata, / poi ch'è blasmata, / negata là 'v'è più vertù richiesta, / cioè in gente onesta / di vita spiritale / o in abito che di scïenza tiene.

[u.r. 19.01.2009]