DILEGGIARE v.

0.1 delegiato, dileggerà , dileggi, dileggia, dileggiammo, dileggiando, dileggiandolo, dileggiano, dileggiare, dileggiata, dileggiate, dileggiato, dileggiava, dileggiavala, dileggiavanlo, dileggiavano, dilegiarlo.

0.2 Etimo incerto: REW 2583 *deridiare (ipotesi di Salvioni riportata come incerta); Devoto-Oli s.v. dileggiare (lat. volg. *levium 'leggero', dubitativamente). Può essere denominale di dileggio, a sua volta forse, in questo caso, da dilegione (per eliminazione di un falso suffisso); ma dileggio è att. nel corpus una volta sola in un'occorrenza molto dubbia, e, se vale la cronologia dei lessici (DELI 2 da Sannazaro), è invece deverbale. Sta di fatto che la forma di più antica att. della serie è dileggiato.

0.3 Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.): 1. || Ma cfr. dileggiato.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.); Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362; Matteo Corsini, 1373 (fior.).

0.7 1 Manifestare in modo insultante, con parole o con atti, disprezzo o superiorità (verso qno o qsa). 1.1 Schernire qno facendogli credere il falso.

0.8 Roberta Maschi 10.08.2004.

1 Manifestare in modo insultante, con parole o con atti, disprezzo o superiorità (verso qno o qsa).

[1] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 22, pag. 99.31: tutta la notte il tennero, dileggiandolo, e facendone strazio, e facendogli ogni vituperio, e vergogna, e pena, e dolore.

[2] Cronaca sen. (1202-1362), c. 1362, pag. 113.37: inchominc[i]oro a dilegiarlo, e dopo el dilegiarlo chominc[i]oro co' sassi per tal modo che lui fugì...

[3] Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 66, pag. 79.14: non dobbiamo dileggiare e' minori di noi, però che leggiermente sogliono venire a grande stato, e possono poi molto nuocere.

[4] Matteo Corsini, 1373 (fior.), cap. 80, pag. 93.24: uno vizio che si chiama derisio; cioè uno volere dileggiare altrui, o con riso o con altro disonesto atto.

[5] Esopo tosc., p. 1388, cap. 13, pag. 103.3: l'aquila si gabbava e dileggiavala; e per le dolci parole della volpe non si moveva l'aquila a renderle i suoi figliuoli.

[6] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), cap. 17, pag. 94.34: costei da tutti è onorata; io, isventurata infra l'altre, sola sono dileggiata, e da ognuno sono sprezzata.

[7] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Pr 9, vol. 5, pag. 635.9: colui che ammaestra quello che dileggia i documenti de' savii, fa ingiuria a sè ponendo le cose preziose dinanzi a' cani e porci...

1.1 Schernire qno facendogli credere il falso.

[1] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Gdc 16, vol. 2, pag. 605.19: disse Dalila un'altra volta a Sansone: ecco, tu mi hai dileggiata, e non mi hai detto il vero...

[u.r. 12.03.2008]