DISMAGLIARE v.

0.1 desmagià , desmagiade, desmagiadhe, desmagiado, desmagiar, desmagiava, dismagliati, dismagliato, desmaglyandole, desmaglyaole, desmaiadho, desmaiava, desmayasse, dessmaiava, dimagli, dismaglia, dismagliano, dismagliare, dismagliaro, dismagliavano, dismaglie, dismagliò.

0.2 Da maglia.

0.3 Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.).

In testi sett.: Tristano Veneto, XIV.

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Rompere le maglie (dell'usbergo o di altra parte dell'armatura). 1.1 Estens. Lacerare (la pelle), ferire squarciando. 1.2 Fig. Dismagliare il cuore: infliggere un tormento lacerante.

0.8 Roberta Maschi 10.08.2004.

1 Rompere le maglie (dell'usbergo o di altra parte dell'armatura).

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 215, pag. 264.22: Palamides ferì lui di sì gran vertù, che li spezza lo scudo e dismaglia suo asbergho e li fece una piagha nel petto…

[2] Tristano Veneto, XIV, cap. 468, pag. 427.20: conmençà donar grandisimi colpi a destra et a senestra et a desmagiar corace et a spezar schudi.

[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 14, pag. 144.5: lo re Phylomeno devinchyamdo la soa lanza che tenea in mano co lo suo durissimo brazo ferio Ulixe sì gravemente che le france lo scuto e desmaglyaole la pancera…

1.1 Estens. Lacerare (la pelle), ferire squarciando.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 29.85, vol. 1, pag. 499: «O tu che con le dita ti dismaglie», / cominciò 'l duca mio a l'un di loro, / «e che fai d'esse talvolta tanaglie…

[2] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 29, pag. 433.23: tu che te dimagli, idest rompi la maglia...

[3] Tristano Veneto, XIV, cap. 422, pag. 386.13: eli havea tanto firido et desmagiado l'uno sovra l'altro che questo era una pietade a veder…

[4] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 3, 12.4, pag. 36: la gruga e falcon, che con gli onghioni / spesso e col becco l'un l'altro dismaglia

1.2 Fig. Dismagliare il cuore: infliggere un tormento lacerante.

[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 2.68, pag. 32: né per vostro pro' ferere in sorte / vogliate alcun, che è troppo forte / cosa il donar di quel che il cor dismaglia.

[u.r. 24.10.2019]