CÀMERA s.f.

0.1 camara, cámara, camare, cámare, camari, càmari, cambara, cambera, cambora, camer, camer', camera, camere, cammara, cammare, cammari, cammera, càmmera, cammere, cammora, cammore, camora, camore, camra, camura, chamara, chamera, chamere, chammera, chanbera, comora, kammora.

0.2 Lat. camera (DELI 2 s.v. camera).

0.3 Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Doc. prat., 1275; <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Doc. sen., 1289; Poes. an. pis., XIII ex. (3); Doc. pist., 1302-3; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Doc. volt., 1322; Doc. lucch., 1336, (1336); Doc. aret., 1335-39.

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Poes. an. bologn., a. 1301; Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Doc. venez., 1312 (4); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Stat. bologn., 1352.

In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.); Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Doc. orviet., 1339-68, [1339]; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. ancon., 1372; Stat. eugub., Aggiunte 1368-a. 1378 (2); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Doc. catan., 1349; Doc. palerm., 1361.

0.5 Locuz. e fras. andare a camera 1.3.4.1; camera apostolica 2.1.2.1; camera da dormire 1; camera da forestieri 1; camera degli atti 2.1; camera dei conti 2.1; camera dei pegni 2.1; camera dei prestiti 2.1; camera del comune 1.6.2; camera della giustizia 2.1; camera dell'arme 1.6.3; camera dell'avere 1.6.2; camera delle gabelle 2.1; camera del papa 2.1.2.1; camera del sale 2.1.1; camera di matrimonio 1.2; camera per dormire 1; camera privata 1.3.2, 1.3.4; di camera 1.3.1; fare la propria camera 1.4.1; fare propria camera 1.4.1; in camera 1.3; mandare in camera 2.1.3; tenere camera 1.3.3.

0.7 1 Luogo interno a un edificio, chiuso da soffitto e pareti; [in partic.:] la stanza dove si dorme, il talamo coniugale. 1.1 [Anche non interno ad un edificio]. 1.2 Fig. Nozze; vita coniugale; coppia. Locuz. nom. Camera di matrimonio. 1.3 Fig. Luogo separato, segreto, privato, raccolto. Locuz. avv. In camera: in segreto, in privato. 1.4 Fig. Luogo di dimora; sede; albergo, alloggio. 1.5 Generico luogo. 1.6 Fig. Luogo dove vengono conservati dei beni. 2 Luogo sede di una determinata attività (e l'attività che vi si svolge); bottega; ufficio; officina. 2.1 Sede di un ente, di un ufficio o di una magistratura; ufficio o magistratura (con compiti e funzioni di vario genere). Locuz. nom. Camera dei pegni, della giustizia, dei prestiti, delle gabelle, degli atti, dei conti. 3 Signif. non accertato.

0.8 Maria Clotilde Camboni 10.11.2004.

1 Luogo interno a un edificio, chiuso da soffitto e pareti; [in partic.:] la stanza dove si dorme, il talamo coniugale.

[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 162, pag. 24: Sanctu A[lessiu] sì scultao, / le precepta de lu patre observao: / sacce, mica non morao; / emtro em kammora se nn'entrao / et po' l'ussu dereto sì 'mserrao.

[2] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 79.2: Mai ela mentia q'ela lo avea serado en la camara.

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 75.14: Così fae il difficatore della casa, che poi ch'elli àe trovato il modo nella sua mente, elli ordina il fondamento in quel luogo che ssi conviene, e lla parete e 'l tetto, e poi l'uscia e camere e caminate, et a ciascuna dà il suo luogo.

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 16, pag. 52.15: Quello re era sì nontemperato, ched elli s'era tutto dato ai diletti de le femmine e de la lussuria, e non usciva fuore de la sua camera per andare a parlare ad alcuno barone del suo reame...

[5] Doc. sen., 1289, pag. 51.33: lasso a la detta domina Mina tutto suo letto grande et le due letta che tenea in Val d'Arbia con tutte coperture d'esse letta et tutte pannamenta c'à in sua camera et di fuore...

[6] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 4, cap. 3, pag. 126.12: percosse l'uscio de la camera...

[7] Poes. an. pis., XIII ex. (3), 18, pag. 1348: Et poi andava questa donna bella / nella camera sua...

[8] Poes. an. bologn., a. 1301, 22, pag. 32, col. 2: Savì-ti che fa 'l çeloso a la mia amata? / Ch'el me la tene in chamara serata, / E pur chom'ela fosse munachata / Ad hubidença d'altro relioso!

[9] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 8, pag. 91.4: che sarà che in della cammera tua arreca l'odio del nimico, arreca le femine?

[10] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 2.3, pag. 406: I' doto voi, del mese di gennaio, / corte con fuochi ed in salette accese, / camer' e letta d'ogni bello arnese...

[11] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.152, pag. 131: Per che tu farai cossì / che, partandote de chi, / in la camera te recui / e umelmenti prega lui / che degne mostrà ti / lui e so fijo con sì».

[12] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 1, pag. 79.28: la càmmera duvi illu iacìa malatu fo grullata de unu grande terremutu...

[13] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 33.17: cummandau que tucti ississeru di la camara a zò que issu parlassi plù francamenti.

[14] Doc. orviet., 1339-68, [1339], pag. 123.21: XVI panelle di tofo, le quali si volçaro p(er) chiudare el muro dela camora...

[15] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 4, pag. 16.23: in ca[n]bio de la camera e del nobel lechio giaxe su la terra...

[16] Doc. catan., 1349, pag. 49.3: Item lassava a sua soru donna Dyamanti li casi ki foru di sua matri, zo su sala et camari dui cum lu curtillu, in sua vita et poy rumanissiru a Sanctu Nicola...

[17] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 300.19:. hec camera, re, la camera.

[18] Doc. palerm., 1361, pag. 240.33: di l'altra parti una camera tirrana et una camera ad altu cum lu astracu cum lu usu di la intrata di la banda di la vanella di notaru Urbanu di Xinibaldi, et la dicta camera esti a ffacchi di la casa di lu dictu notaru...

[19] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 2, pag. 2.22: ella lo menòe en la camara soa.

- Locuz. nom. Camera da, per dormire: stanza da letto.

[20] Conv. papa Clemente, 1308 (?) (fior.), pag. 8.9: Ed un simile letto fu ne la minore camera da dormire, parata d'intorno alle mura di simili drappi d'oro, e di cortine e sopraletti e tappeti per terra tuta piena.

[21] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 83, pag. 88.23: A tanto il prese i· re, sì 'l mena in una camera per dormire e ttutavia andava pensando a la maraviglia ch'egli avea veduta del fanciullo che così era intrato e uscito ne la camera.

- Locuz. nom. Camera da forestieri: stanza per gli ospiti.

[22] Libro segreto di Giotto, 1308-30 (fior.), [1310], pag. 481.33: e costòne per ricoprire la chapela e le case ove sta il prete e fatura d'una camerada forestieri ne la casa ove sta il prete lbr. 23...

- Magazzino pubblico per armi e attrezzi.

[23] Doc. prat., 1275, pag. 534.15: Be(n)venuto Be(n)cive(n)ni p(er) portatura dello padiglone <(e) p(er) re (e)d a bis> (e) de' feristi (e) delle chavichie a Bise(n)ço (e) ancho p(er) regatura alla chamera, s. ij (e) d. j.

1.1 [Anche non interno ad un edificio].

[1] Milione, XIV in. (tosc.), cap. 93, pag. 145.8: 'l Grande Sire va tuttavia su IIIJ leofanti ov'egli àe una molta bella camera di legno, la quale è dentro coverta di drappi ad oro battuto, e di fuori è coperta di cuoia di leoni.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 51, pag. 327.27: essa soletta in una camera della nave, donata a lei da' signori, si rinchiuse...

[3] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 123.5: havea quest'arca [[l'arca di Noè]] camere V. Camera prima Et ne la camera prima stetero l'omini et li aucelli et foro in tucto octo persone tra homini et femene...

1.1.1 Spazio separato dai contigui, delimitato nelle tre dimensioni, posto all'interno di un altro; scomparto.

[1] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 31, pag. 142.19: tucti l'altri libri vechi che sono in de la Corte appo li notari della Corte, si debbiano mectire et faccianosi armari a cammare, in de li quali li suprascripti libri si mettiano a cammerelle con chiave dispartitamente per anni...

1.1.2 Cella di un alveare.

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 5, cap. 17, pag. 107.7: Queste api portano grande diligenza a fare lo mele; e della cera, la quale elle cogliono di diversi fiori, fanno elleno diverse magioni, e diverse camere, onde ciascuna ha suo proprio luogo ov'elle tornano senza scambiare.

1.1.3 Luogo cavo interno al corpo umano, delimitato e separato da ciò che gli è contiguo da pareti che lo circondano da tutti i lati.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 2 parr. 1-10, pag. 8.1: lo spirito de la vita, lo quale dimora ne la secretissima camera de lo cuore, cominciò a tremare sì fortemente, che apparia ne li menimi polsi orribilmente; [[...]] lo spirito animale, lo quale dimora ne l'alta camera ne la quale tutti li spiriti sensitivi portano le loro percezioni, si cominciò a maravigliare molto...

[2] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 65, pag. 107.18: non intendere già che ciascuna volta che l'uomo s'accosta alla femmina, e lo seme cade nella camera, ch'ella possa pigliare; ché conviene che l'uomo e la femina sieno di buona tenperanza.

1.2 Fig. Nozze; vita coniugale; coppia. Locuz. nom. Camera di matrimonio.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 182.12: i' vidi Ecuba con cento nuore, e Priamo involgendosi e sozzandosi nel sangue intorno alli altari, a' quali santi fuochi elli era venuto: cinquanta cammere di matrimonj e sì alta isperanza di nipoti li venne meno.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 38.17: Ma io ignorante apparecchiava a te cameradi matrimonio; e la prima speranza ch'io avea di te era d'averne genero; la seconda, avere nepoti.

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 10, vol. 2, pag. 236.24: Contendete meco co' piedi: la moglie e la camera saranno dati per guidardoni al veloce...

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 39.1: lu re Priamu similimenti girandusi si inbruxinava di lu sangui lu quali era atornu li autari, <et> ka ipsu havia sacratu chinquanta cammari di matrimoniu, perkì illu non avia autra spiranza ki killa di soi niputi.

1.2.1 Fig. [Indica il luogo mistico dell'unione con la divinità].

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 55, pag. 56: Ma se tu [[l'anima]] venz lo corpo, azò k'el stia in fren, / A la partia dr'albergo porré aspegiar grand ben, / Commeg verrai in camera o ha ess godhio plen, / De tut quant tu vorré no 'n venirai al men.

[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 1, cap. 9, pag. 22, col. 22.9: Quarta: Tu mi troverrai paradiso in tua natura tuo materiale e celestiale sposo nella secreta superna camera con teco glorioso matrimonio infinitamente consumando...

[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 4, pag. 662.25: L'orazione è la umiliazione della mente dinanzi a Dio, ed è lo specchio dell'anima, lá ove si vede ed è lo concestoro, dove parla con Dio, ed è la secreta camera, lá ove l'anima entra a trovarsi sola con Dio...

[4] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 81, col. 1.5: L'alta sapienzia eternale volle che da' suoi figliuoli e diletti si rimuovano queste cose sensibili e visibili dell'amore unitivo, acciocchè più veramente e più beatamente sentano riposare nella sacratissima camera dell'affetto, nel letto dentro dell'amore colui, il quale i Giudei ciechi e Farisei vanno cercando di fuori, e mendicando per le creature sensibili.

1.3 Fig. Luogo separato, segreto, privato, raccolto. Locuz. avv. In camera: in segreto, in privato.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 2, pag. 9.1: Dispregiare se medesimo è per sé biasimevole, però che all'amico dee l'uomo lo suo difetto contare secretamente, e nullo è più amico che l'uomo a sé: onde nella camera de' suoi pensieri se medesimo riprendere dee e piangere li suoi difetti, e non palese.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 10, cap. 4. par. 16, pag. 296.13: rispose uno santo huomo, dimandato che faria se fosse in camera con una bella donna: «Non mi mettere' a tal pruova; ch'io so ch'io sono, ma non so ch'io sarei».

[3] Ottimo (sec. red.), a. 1340 (fior.), Inf. c. 3, pag. 458.26: dice: secrete cose; però che alla vista humana non si mostrano se non nella camera della speculatione.

[4] Ottimo (terza red.), a. 1340 (fior.), pag. 137.15: ritrovandosi intra li vitii et li peccati ed examinando nella camera della discretione li passati dì della vita...

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 6, cap. 62, vol. 1, pag. 786.18: tutte le maggiori cose di fatti d'arme li commettea; e oltre a cciò in camera l'avea a' suoi segreti consigli, e mostravali tanto amore, che ' Bolognesi temieno che se messer Giovanni morisse costui no· rimanesse signore...

[6] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 173, pag. 423.26: come vide il fatto, subito informò in camera uno suo famiglio...

1.3.1 Locuz. agg. Di camera: relativo alla sfera domestica; privato.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 8.8, pag. 129: Vengon d'intorno al novel cavaliere, / Joven singniore, possente corona, / Molti donzelli e cavalier, che stanno / Sol per servigio di camera a llui.

1.3.2 Locuz. nom. Camera privata: la cerchia degli intimi?

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VII, cap. 15, vol. 1, pag. 290.7: Federigo corrotto in vizio di lussuria, si giacque con una cugina della detta imperadrice e reina, ch'era pulcella e di sua camera privata; e la 'mperadrice lasciando, e trattandola male, sì si dolfe al re Giovanni suo padre dell'onta e vergogna che Federigo le facea, e avea fatto della nipote.

1.3.3 Fras. Tenere camera: frequentare.

[1] Dante, Rime, a. 1321, 38.91, pag. 131: Se cavalier t'invita o ti ritene, / imprima che nel suo piacer ti metta, / espia, se far lo puoi, de la sua setta, / se vuoi saver qual è la sua persona: / ché 'l buon col buon sempre cameratene.

1.3.4 Locuz. nom. Camera privata: porcile, letamaio.

[1] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 275, pag. 190.22:, sì dise ch'egli avea tropo vivuto quand'e' vedea che 'l figliuolo di Dio era caciato fuori del suo santo luogo e i cani n'aveano fatto istalla, e che grande maraviglia era come suo cuore potea soferire né riguardare che i porci facieno cameraprivata del santo luogo che Nostro Segnore medesimo avea santificato al suo servigio.

1.3.4.1 Fras. Andare a camera: defecare.

[1] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 3, cap. 2, pag. 142.3: l'acieto à questa natura, che s'elli truova lo stomaco pieno sì fa bene andare a chamera, e s'elli il truova voto sì ristringnie.

1.3.5 Fig. [Accompagnato da un poss., sembra valere per la persona cui il poss. si riferisce].

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Degianira, pag. 87.28: io non per ispontanea colpa sono divenuta vedova delle tue camere, o signor mio...

[2] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 549, pag. 802.11: O voi entrate ne' bordelli, o la vostra camera più d'uno amante non cognosca...

1.4 Fig. Luogo di dimora; sede; albergo, alloggio.

[1] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 33, pag. 577.22: Et questa visione fo ne la camera de Octabiano imperatore là dov'ene la ecclesia de santa Maria in Capitolio, et da quello nanti fo clamata Santa Maria in Area Celi.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 5, pag. 283.8: ordinata fu una progenie santissima, della quale dopo molti meriti nascesse una femmina ottima di tutte l'altre, la quale fosse camera del Figliuolo di Dio...

[3] Gl Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 30, pag. 456.3: Allora si troverà questa donna nobilissima quando si trov[er]à la sua camera, cioè l'anima in cui essa alberga.

[4] Intelligenza (ed. Berisso), XIII/XIV (tosc.), 302.1, pag. 123: La camera del verno e de la state / è 'l fegato e la milza veramente: / nodriscesi nell'un caliditate / e ll'altra fredda lo calo· repente.

[5] Doc. aret., 1335-39, pag. 162.21: Salda. Presente Andrea de don(n)a Masaia (e) el Buno de Ve(n)turello e·lla mia camara.

[6] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. II, cap. 4, vol. 1, pag. 66.3: La città di Firenze in quello tempo era camera d'imperio, e come figliuola e fattura di Roma in tutte cose, e da' Romani abitata...

[7] Libro fiesolano, XIV pm. (fior.), pag. 95.32: allora si tramutò nome a Firenze, la picchola Roma, per volontà dello 'nperadore. E quello inperadore venne nella picchola Roma, sicome sua camera spetiale.

[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 83.36: Anthenore le disse queste parole: «Lo re Priamo, signore de lo riamme de Troya, requede tua nobeletate che la sorrella soa Exiona, la quale la tenite inde la camera vostra non commo convene a dompna de soa condictione, ve plaza de le la rendere...

[9] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 149.47, pag. 141: Cammera di ladroni e di compagne, / ostel di gente contro a Dio perversa, / è <i>l cerchio dove la tua possa chiude...

[10] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 113.5: O cor di doglia pieno e de martiri, / o de tranquilità loco vacante, / o nave rotta in spiaggia de dyamante, / nascosto in oro in perle et in giaffiri; / o camera d'angoscia e de sospiri, / perché scomenti, se sei vero amante?

1.4.1 Fras. Fare (la) propria camera: dimorare.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 3, pag. 88.26: il fece smontare, e fecegli la sua camera fare nel meno disagiato luogo della casa.

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 39, pag. 93.12: uno che avea nome Boldrino, facea sua camera in Matelica per provvisione ch'avea Boldrino a tutta sua brigata da' figliuoli di Francesco.

1.5 Generico luogo.

[1] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 58.34: dirai a' Ciciliani che rendano la terra la quale tengnono [di] nostra speciale camera».

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.111, pag. 293: là trovai la Ignoranza, e sì la prisi a biastemare. / Per sua camora cercava e la Soperbia sì trovava...

[3] Lett. sen., 1305, pag. 76.11: E divisateci, se voi fate istare due mezaiuoli in chamara, chome avavate divisato; ch'el sapremo volontieri.

[4] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 629.14: Turno la perseguitò con vana speranza, fatto più ardito, e grida: Dove fuggi tu, Enea? non abbandonare le pattovite camere; questa mano ritta ti darà la terra addomandata per l'acqua.

[5] Tristano Zib. da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 73.9: lo re Milliadus se partì de la tera et andà a chaçar cum suò conpagni et andando a caçar lo re Milliadus, trovà una çerva blancha e lo re la perseguì deschiamentre ad una aqua. Ella lo menà ad una camera che lo re non saveva de si né ben né mal.

[6] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 65, par. 1, vol. 2, pag. 115.26: Per lo presente capitolo conducenmone a statuire, cumciosiacosaché la piacça del comuno de Peroscia e gli altre luoke enfrascripte siano e essere deggano a ciaskeduno huomo camora spetiale, ke quegnunque farà homecidio overo alcuno uciderà, tracterà overo ordenerà en la piacça del comuno de Peroscia overo enn alcuna chiesia staente presso a essa piacça del comuno de Peroscia...

[7] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 70.24: Francamente passano e pono l'oste sopra una citate de Spagna la quale se dice Taliffa, e dicono che quella ène cammora loro.

1.5.1 Il luogo a cui si deve ritornare?

[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 3, pag. 19.4: Sopra la terra è l'acqua, ch'è secondo elimento. Acqua dico il mare Occeano, di cui tutto l'altro mare è braccio, e tutti fiumi e fontane ch'escono della terra là entro si tornano però che, come disse il filosofo, il mare è camera de' fiumi.

1.6 Fig. Luogo dove vengono conservati dei beni.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vulgare de elymosinis, 142, pag. 242: L'aver ke dá l'om largo al pover besonioso / Fi governao in camera dal Patre glorïoso, / E quel aver multiplica tesor meraveioso...

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 20, pag. 258.24: servite Lui, la cui cammera è piena, potendo enpiere chatuno sensa sciemare...

[3] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 125, pag. 32: Como te senti en camora, fa llargu donammentu: / La scarseça non placeme ov'è multu argentu, / La largeça non placeme dov'è pocu frumentu.

[4] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 18, pag. 18.40: quello che tu guadagni di buono indiritto, sì hai perduto per lo male guadagnato; e bene e male guadagnato sì tt'è imbolato ed è già fuori della tua camera: e così hai perduto l'uno e l'altro».

[5] Doc. perug., 1322-38, pag. 136.31: de avere, quali ne prestò ala camora sua, de picciogle, lb. viiij.

[6] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 2, pag. 419.12: Cesare più benigno che la mansuetudine medesima, comandò che della sua propria camera fosse pagato il debito di Pompeo.

[7] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), VI, ott. 22.1, pag. 249: La camera dell'oste, e salmeria / avie per segno un mul con due forzieri, / a dimostrar, che quando si movía, / la dovien seguitar tutti i somieri, / e Niccoloso Gianfigliazzi avía / a guidar quella, e fecel volentieri, / ebbe a guardar la camera, e gli arnesi / con altri, i qua' vi fece stare attesi.

1.6.1 Insieme di beni posseduti da qno; [partic.:] il tesoro dello stato.

[1] ? St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 315.18: Ma questo fo Claudius ke deo la sententia de la morte de Galieno imperatore, lo quale avea tolta a Tticinum la cammora de lo rege de Gallia, lo quale Claudius vicque una grande gente de Theotonicis ad uno loco ke ao nome Abennacum.

[2] Doc. fior., 1272-78, pag. 464.22: ebe in Parte Simone e Lapo medesimi tuta la chamera di Simone ch'elgli avea a quessto tenpo, e ' fanciulli ebero tuta quella di monna Decha loro madre ch'ella avea a quello tenpo.

[3] Cronica fior., XIII ex., pag. 130.5: tutta la sua gente fu morta e sconfitta; e la corona con tutta la camera ed arnesi dello '[n]peradore vi si perdeo, e molto tesoro similglante.

[4] Doc. pist., 1302-3, pag. 298.24: A viiij s(er)genti ch'andarono col p(r)imo tesoro p(er) tre dì ....... A iiij s(er)genti c'andarono cola camera di sop(r)a p(er) tre dì ....... A tre coreri c'andarono cola camera di sop(r)a p(er) tre dì ....... A loro p(er) le spese delle dicine loro ....... Soma il mand.. lb. .C.

1.6.2 Il luogo dove viene conservato il denaro pubblico (o comunque appartenente a una collettività, a un'istituzione); l'ente, l'ufficio o la magistratura da cui esso viene raccolto e conservato, che talvolta è anche incaricato di prendere le decisioni relative alla sua amministrazione e al suo utilizzo; il luogo in cui esso ha sede; la cassa, l'erario. Locuz. nom. Camera del comune, dell'avere.

[1] Doc. fior., 1285, pag. 819.5: Item demo a ser Ridulfo not. s. IIIJ per ricolglere una carta di pagamento a la camera del comune di XXV lib. di (con)dennascione facta di Buonaguida.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 17, pag. 246.1: Chi crederebbe che nel tempo che l'erario, cioè la camera del Comune era poverissima, i Romani in loro oste non avieno cavalieri, se non o fanciulli, o servi, o debitori, ovvero isbanditi di loro paiese...

[3] Doc. fior., 1277-96, pag. 423.12: Churrado Benevieni da Petriuolo ne de dare lb. IIIJ e s. V di piccioli, li quali paghai per lui ai massari de la chamera di Firenze per richonpera dei beni di Dingho suo f..

[4] Stat. sen., c. 1318, cap. 14 rubr., pag. 24.6: Che uno de li frati sia scriptore de la camera del detto Ospitale, el quale scriva le intrate e le escite così come el camarlingo.

[5] Stat. fior., 1320, pag. 538.24: Il quale Notaio sia tenuto tutte le pollizze, le quali scrivesse d'alchuno paghamento, che ssi dovrà fare, per li Chamarlinghi della Chameradell'avere del Chomune di Firenze...

[6] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 155.25: Àvvero florieno uno d'oro per ciascuno cavaliere e per ciascuno dì; fuoro pagate de la camoradel Comuno per uno mese.

[7] Doc. lucch., 1336, (1336) lettera 01, pag. 306.1: le scite della Camera di Lucca ànno soperchiato et di continuo soperchiano la intrata...

[8] Stat. bologn., 1352, pag. 563.7: sia licito a çascuna persona [[...]] de acusare o denonçare çascuna persona in sicreto, overo in palexe che la dita moneda spende, o fese spendere, o che la fesse frabrichare, o cuniare in la cità, [[...]] et avrà da la camara del nostro Signore viginti quinque libr. bon., se per la dita acusa, overo denonça siguirà condanaxone...

[9] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 560, pag. 126: Denari non era in camera per poterela pagare...

[10] Doc. ancon., 1372, pag. 242.12: Ancora che de vino, sale, olio, biadi, de ciascheuna generatione de somente, de lino, de fichi, de nuce, ac pome, de li quali se pagha le Regale a la camera de la Ecchiesia de Roma...

[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 38.24: Quanno Veneziani vederanno che tu farrai lo sale, overo te farraco tributo de moita moneta overo lo loro sale non tanto valerao. E quella moneta, la quale hao la Cammora de Venezia per lo sale, l'averai, donne serrai maiure allo doppio e lli puorci veneziani verraco alla vostra mercede.

1.6.3 Locuz. nom. Camera dell'arme: il luogo dove sono conservate le armi, l'armeria; le armi che vi sono conservate.

[1] Reg. milizie, 1337 (fior.>lucch.), pag. 526.31: sia tenuto di pagare al camarlingo della cameradell'arme del palagio del popolo di Firenze...

[2] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 5, vol. 1, pag. 21.5: subito tutti noi fummo ad arme vestire e collare in sulle gabbie degli albori, per combattere, cose assai per quelli che stavano lassù; e ancora pietre infinite, e la cameradell'arme tutta fuori. Io non credea che in nuno castello avesse tanta armadura, quanta viddi in quella nave così subito.

[3] Niccolò da Poggibonsi, p. 1345 (tosc.), cap. 261, vol. 2, pag. 221.12: e dissono che non temevano di quatro galee: sì bene siamo armati, e molta gente avemo in questa cocca. Ma niente di meno fece la camera dell'arme aprire, e armare tutta la gente...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 140, vol. 1, pag. 614.24: mostrandogli il cassero di Poppi, nella cui camera dell'arme avea tutte le buone balestra, e altri arnesi d'arme e d'oste che' Fiorentini aveano perduti...

2 Luogo sede di una determinata attività (e l'attività che vi si svolge); bottega; ufficio; officina.

[1] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 6, par. 6, vol. 1, pag. 364.21: percioché spessamente gl'artefece e gl'altre fiero e facciono scritte overo pulicçe per loro e en loro favore e de la loro camora e degl compangne...

[2] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 45, par. 6, vol. 2, pag. 84.25: en tucte e ciascune dì e feste en glie quaglie sonno ferie en glie malefitie, cioè en le festivitade e dì de le festività, nullo arfeto ardisca overo presuma lavorare, camora aprire overo arte fare overo far fare.

[3] Stat. eugub., Aggiunte 1368-a. 1378 (2), pag. 284.13: Che tucti e ciascuno dela dicta arte deggano guardare tucte le fesste le quale comanda sancta chiesa colle camore chiuse.

2.1 Sede di un ente, di un ufficio o di una magistratura; ufficio o magistratura (con compiti e funzioni di vario genere). Locuz. nom. Camera dei pegni, della giustizia, dei prestiti, delle gabelle, degli atti, dei conti.

[1] Doc. fior., 1279-80, pag. 509.9: uno balio messo che porttò lettera a Cortte da partte di mastro Marccho da Salopido notaio de la quistione di R[i]pa Tra[n]sone; manda'llo a l'uditore de la chamera per chesta quistione, sì come ci mandò dicendo per sua lettera.

[2] Stat. sen., 1305, cap. 14, pag. 21.6:, che uno de li frati del detto Spedale sia scrittore de la camera del detto Spedale, e dimori nella camera con esso el camarlèngo a fare le scritture le quali saranno bisogno nella camera sopradetta.

[3] Stat. sen., c. 1318, cap. 125, pag. 116.23: E quel libro degga stare nel detto Ospitale appo el camarlingo e nella camera del detto Ospitale, et inde non degga essere tracto per alcuna cagione, imperciò che 'l detto notaio se diparta del detto Ospitale.

[4] Doc. volt., 1322, 8, pag. 20.22: quesste cose furono di quessto mese nella camera del Comune ove puose lo richiamo et dove mi convenne protestare per lo decto richiamo nella decta camera socto lo palagio de' singnori xij et del popolo posto in Volterre nela contrada dela Piacça.

[5] Stat. pis., 1330 (2), cap. 105, pag. 544.32: notari della cammera delle pegnora delle corte...

[6] Stat. venez., c. 1330, cap. 14, pag. 38.28: E se io serè enpaçado de malatia over da alguna oltra çusta cason sì che io no porè vegnir ala Camera, darè la clave ad uno deli mei compagnoni.

[7] Stat. venez., c. 1334, cap. 19, pag. 378.7: De dar a camara la parte che toccha a lo comun ogno IIII mese. Ancora, che lo gastoldo de l'arte presente con li soi officiali sia tegnudi de far raxon ogno quarto mese de tutto quello che serà intrado en la dicta scola et dare a la camara de la Iustixia viere quella parte che li toccha de raxon, sotto pena de sagramento.

[8] Stat. venez., Aggiunta 1335, cap. 99, pag. 68.11: Cu(m)çosiachosach'el sia utile e convegnevel per lo nostro Comu(n) che la Segnoria sapia e saver possa quelo che la Camera deli Inprestidi sé tegnuda ad altri deli inprestidi fati da qui indredo e che da mo inanti se farà...

[9] Stat. venez., 1338, cap. 54, pag. 448.27: che algun de la dita Arte olse nè debia conprare nè far conprare nì avere nì tegnire doge de rovre da bigonço in suso nè de quelle far bote da bigonço in suso s'ele no serà de la grosença che sè la doga la qual sè a la camara de la Çustisia et a casa de lo gastoldo...

[10] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 65, par. 1, vol. 2, pag. 116.14: lo palacço nuovo en lo quale è l'armario e la camora de la gabella e la camora del massaio del comuno de Peroscia...

[11] A. Pucci, Due rime, p. 1343 (fior.), 2.77, pag. 60: Ed arse poi la Cameradegli atti, / E tutti quanti i libri di banditi; / Sì chè, senza vantarsi senza patti, / A questa volta son di bando usciti...

[12] Libro dell'Asse sesto, 1335-46 (fior.), [1343], pag. 151.18: Tommaso e compangni pagharono in Parigi dì 30 di giungno 1338 a cherici della Camerade' Conti...

[13] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 15, pag. 566.15: statuemo che lli advocati e procuradori del dicto collegio per le scripture e per li sigilli del Rectore de la camera di judici e de le banche in le loro questione e facti, no siano tenuti de pagare alcuna cosa...

2.1.1 [Dir.] Locuz. nom. Camera del sale: magistratura addetta alla tassa sul sale. || (Stussi).

[1] Doc. venez., 1312 (4), pag. 90.13: voio che li dnr. ch'eo è sula cameradela sal sia tegnudhi a Iacomello dala mia co(n)pagnia per quelo ch'eli valerà de fora...

2.1.2 Organismo politico, dotato di funzioni esecutive, deliberative o consultive; il luogo dove esso ha sede.

[1] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 946, pag. 288: [R]esponde gi baroni e i altri cavaleri / ki èn de soa camara, k'el ten per consejeri...

[2] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 54.25: Io vegio co iguale istudio [di] difendere la repu(blica) es(er)e convenuti i tribuni, i chamarlinghi, forti uomini, gli scrivani ancora tutti; quegli i quagli - p(er) fortuna - questo dìe a la chamera tostamente chiamò, io gli vegio p(er) lo spaciamento di questa ventura a la comune salute es(er)e volti.

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 4, pag. 294.18: Le quali cose poichè il senato le seppe dal consolo, comandò che il colto fosse dato a lavorare incontanente al massajo della camera; e che fossero dati li alimenti alla moglie et a' figliuoli d'Attilio...

[4] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1360/1362] son. 21.14, pag. 283: Per fi ad dece anni non fare donamento / Ad altri che allo re; coscì acceptambo; / In Camora fo quisto juramento. / Mille trecento sessantauno li anni / Correano, quando fo se mme demanni.

2.1.2.1 [Eccles.] Locuz. nom. Camera del papa, camera apostolica: il collegio di chierici che esercita il potere nei territori controllati dalla Chiesa.

[1] Lett. pist., 1320-22, 7, pag. 43.17: T'òe mandate ogi die soprascritto le lettere che vegniano al Papa e al Re e alli Cardinali e a messer Giovanni da Regio proposto di Parma e chericho della chammera del Papa e a lo Veschovo di Rimini.

[2] Doc. fior., 1325, pag. 96.38: giurarono a le sante Idio guangnelia e obligarsine a la Cameradel Papa, al sugello di Monpellieri, a la Corte di Reale Vila in Vignone...

[3] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 27, pag. 591.23: li beni loro, qualunque sianno et in ciascuno luogo, sianno e fiano intesi d'essere confiscati ipso facto al fisco della camera apostolica...

2.1.3 Fras. Mandare in camera: far processare?

[1] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 936, pag. 418.35: Ed il dì, che tolti gli furono gli atti, inquisì certi, ch'erano a Pisa sbanditi e confinati, e mandogli in camera, e lasciogli negli atti predetti...

3 Signif. non accertato.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 119, pag. 466.11: sì passerà il grande fiume, e sarà lunga camera.

[u.r. 05.07.2018]