CONTENTARE v.

0.1 chontenteremoci, chontentianci, contemtargli, content', contenta, contentà , contentada, contentai, contentalle, contentallo, contentalo, contentame, contentami, contentamo, contentamune, contentan, contentando, contentandomi, contentandosi, contentano, contentanu, contentanvisi, contentar, contentarà , contentaranno, contentarasi, contentarci, contentare, contentarebbersi, contentaremmoci, contentaremone, contentargli, contentari, contentariesi, contentarla, contentarlo, contentarmi, contentarne, contentaro, contentarò, contentaron, contentarono, contentaronsi, contentarse, contentarsene, contentarsi, contentarti, contentarve, contentarvi, contentasene, contentasi, contèntasi, contentasse, contentasti, contentata, contentate, contentatemi, contentati, contentato, contentava, contentavan, contentavano, contentavanse, contentavase, contente, contentemo, contenterà , contenterai, contenterave, contenterebbe, contenterebeno, contenterebon, contenterei, contenteremmo, contenteremo, contenterò, contenteroe, contenti, contentiamo, contentiànci, contentiate, contentie, contentino, contentisi, contento, contentò, contentocci, contentoe, contentòe, contentollo, contentonno, cuntenta, cuntentari, cuntintari. cfr. (0.6 N) conteno.

0.2 Lat. tardo contentare (DELI 2 s.v. contento).

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 2.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10; Doc. sang., 1317; Lett. pist., 1320-22; Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.); Stat. prat., 1347; Lett. volt., 1348-53; Doc. amiat., 1363 (4).

In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300, (1286); Doc. venez., 1313 (4); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Doc. moden., 1353; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Lett. napol., 1356; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Nota il participio forte contento 1.

Locuz. e fras. contentare di denari 1.2.

0.6 N La forma conteno, att. solo in Poes. an. tosc., XIII/XIV, 4, dove è presupposta una rima in -ento, andrà considerata un guasto testuale.

0.7 1 Rendere soddisfatto e appagato, esaudire, compiacere. 1.1 Godere della beatitudine eterna. 1.2 Pagare una somma dovuta, assolvere un debito. 1.3 Procurare godimento sessuale. 2 Pron. Essere soddisfatto e appagato, considerare sufficiente. 2.1 Pron. Ricavare motivo di contentezza, di compiacimento, di orgoglio.

0.8 Vinicio Pacca 06.11.2004.

1 Rendere soddisfatto e appagato, esaudire, compiacere.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 74.42, pag. 312: deveri esser contento / contentar lo tuo talento en questo mio delettare».

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 51.9, pag. 169: ne prego Crist'onnipotente. / Ch'e' ne contenti 'l mie bocì' al bosco: / ché so che m'odian di sì crudel guisa, / che di vedermi morto menan tòsco!

[3] Doc. venez., 1313 (4), pag. 103.16: lo dito ser Luca enprometè ali sovraditi ser Pero e ser Nicoleto de lassarli la mitade delo nolo dela dita lume et elli cossì contentà entrambre le parte.

[4] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 4, cap. 4.102, pag. 105: Madonna, il velo e lla ghirlanda vostra / Per questa volta m'ànno sì contento, / Avengnia ch'io l'avessi in aventura, / Ch'i' non v'intendo mo' più noia fare.

[5] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 532.1: El quale offitio fo trovato poi che Roma inghoninciò molto a salire per contentare le gentile Case Romane.

[6] G. N. da Polenta, Rime, a. 1330 (ravenn.>ven.), 2.10, pag. 214: che 'l meo servir col bon penser comparte / en vostro onor, per cui desio conservo, / e quanto ve contenta m'è 'n piacere.

[7] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 3, pag. 612.27: Dunque volle il Figliuol di Dio tutti i desiderii ritornare in sé per contentare l'umana natura, in sé solo, che è uno e basta a tutti; e tutte le creature non bastarebbono sanza Iddio.

[8] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 480.19: Dice l'Autore: Io arei contentato colui, che domandava; se non che un'altra qualitade di questi lussuriosi venne incontro a questa.

[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 4, vol. 1, pag. 174.35: Adonca quisti exempli divimu nuy guardari et divimuni contentari con quisti sulazzi, nuy qui iammay non facimu se non lamentarini, però c'avimu pocu di munita.

[10] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 49, pag. 20: E ciò t'avenne, o malitiosa, / da l'Arroganza e d'Ambitionne / che te face così angostiosa, / da Cupideza e da l'Avariza / per che non sa desio contentare, / che tu non ha' d'aver assa' <speranza> letitia...

[11] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 7, vol. 1, pag. 23.21: null'autra cosa esti maiuri inconvenienti, ki pensari ki Deu non possa cuntentari ad unu so bon sirvituri, et ki no li possa donari la visioni sua perpetua...

[12] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 27.1, pag. 63: Sperando che 'l tuo canto mi contenti / la dubia mente e 'l tremolento core, / t'ò scrita la rasion del mio terrore, / et a ciò stan gli spirti ancor atenti.

1.1 Godere della beatitudine eterna.

[1] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 33.7, pag. 297: Divisi sieno e contentati istuoli, / sì che, scontenti chi 'n suo turbe dico, / avanzi i lor tormenti, ove ti coli, / o falso nome, d'onestà nimico, / Amor chiamato dagli ingiusti lodi, / vergogna senza effetto, re mendico!

1.2 Pagare una somma dovuta, assolvere un debito.

[1] Doc. sang., 1317, pag. 91.10: lo Comune di Pisa paghi in ciò quello ch(e) bisongnia a la masnada, e nel Conte si rimise di (con)tentar la masnada per lo Comune di Pisa.

[2] Doc. pist., 1337-42, pag. 137.30: [Ànne avuto, che diedi a ...] [...]ico nostro in panni che mmi sono contati nella ragione [...] pic., e de· rimanente lo contentai io: lb. vij s. xv a fio..

[3] Stat. prat., 1347, cap. 13, pag. 17.15: non permectano di fare alcuna cosa overo lavorio che s'apartenesse all'arte predecta, se prima non à pagato e contento quello cotale creditore.

[4] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 235.26: E quando viene lo giorno del termine del pagamento delle dette fiere, sì conviene che l'uno mercatante contenti l'altro, e chi non facesse lo pagamento che avesse a fare o che non contentasse colui con cui avesse a fare al giorno del pagamento, quello cotale sarebbe tenuto ch'avesse fallato in fiera e mai poi non sarebbe creduto d'uno denaro nè userebbe aparire in fiera.

[5] Doc. fior., 1348-50, pag. 78.21: de denari voleano che nnoi pagassimo a messer Lorenzo di messer Nicchola, in servigio del re Luigi, perché qua ne contentasse i tedeschi che vennero cho llui.

[6] Lett. napol., 1356, 6, pag. 130.12: in casu ove nellu statuto t(er)mine no(n) se potesse (con)tentare la Co(m)pagnia [[...]] p(er) quillo modu che tte parerà p(ro)cura de a cciò p(ro)vedere...

[7] Doc. fior.>moden., 1357 (2), pag. 151.25: la decta inghordigia del peso non posa esere più che altre sei once; e se più fosse da quelo in su che decto è, e cioè da once dodici in su il mazo in tuto, ne deba contentare il fante di quelo sopra più dalle once XII in su.

[8] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 13, par. 14, comp. 78.258, pag. 183: Fiorença prenda Arezzo mantenente, / e doni ala compagna tal moneta / ch'ela se tegna contentata e chieta».

- Fras. Contentare di denari.

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 115, vol. 3, pag. 553.14: il papa temendone ne rimandò mesere Gianni in Francia, e contentollodi molti danari; dissesi di fiorini CCm contanti e lle decime del reame di Francia per V anni a venire a pagare in due, che sono grandissimo tesoro.

[10] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 162.6: il duge Guarnieri, essendo fatta pace co' Pisani, co' soldati cassi creò una grossa compagnia: di che acciò che non facesse danno in sul contado, il contentò di danari...

1.3 Procurare godimento sessuale.

[1] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 314.4, pag. 305: Mensola bella, tutta vergognosa / stava, parendole aver fatto fallo, / come che non le fosse sí gravosa, / come la prima volta, il contentallo...

2 Pron. Essere soddisfatto e appagato; considerare sufficiente.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. I, cap. 1: impara, ma dali savi, et insegna ai no(n) savi, imp(er)ò che cosa è la doctrina da co(n)tentarsi di b(e)n(e) p(er)ché chi altrui inse(n)gna se medesmo amaiestra.

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 33, pag. 488.27: comandatogli che lasciasse lo imperio, pognendo giuso la porpore colle lettere, e contentandosi d'essere privato, il palagio e la scuola lasciò.

[3] Meo Abbracc., Lett. in prosa, a. 1294 (pist.>pis.), 35, pag. 399.10: Dico che ogni opera umana solo da volontà di posa move, e mai per omo in esto mondo non trovare si pò; e cciò è la cagione che 'l core non si contenta.

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 25, vol. 3, pag. 87.13: l'uomo giusto è quegli che osserva le leggi, e la natura dell'eguaglianza, e quegli che si contenta alli liciti guadagni, e alli giusti.

[5] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 8, pag. 196.17: nello suo aspetto apariscono cose le quali dimostrano de' piaceri di Paradiso; ed intra li altri di quelli, lo più nobile, e quello che è frutto e fine di tutti li altri, si è contentarsi, e questo si è essere beato; e questo piacere è veramente, avegna che per altro modo, nell'aspetto di costei. Ché, guardando costei, la gente si contenta, tanto dolcemente ciba la sua bellezza li occhi de' riguardatori; ma per altro modo che per lo contentare in Paradiso, [ché lo contentare in Paradiso] è perpetuo, che non può ad alcuno essere questo.

[6] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 3, pag. 50.15: Ma l'anima di queste cotali cose di questo mondo non si contenta, però che sono false e non vastano, e perché in questo mondo non durano mentre che l'anima è indel corpo, e indell'altro nolle puote avere.

[7] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 76, pag. 320.37: creço ch'elo sia bom e iusto quelo chi mantene e sustene çaschaum in so drito, sì che çaschaum se possa contentare de soa dritura.

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 6a, cap. 22, vol. 2, pag. 501.13: De le quali cose se 'l detto officio, Ordini et comune di Siena se ne contentaranno, Dio con bene; altremente, possano et debiano ne le predette cose, dare quello remedio, consèllio et favore che alloro parrà che si convenga...

[9] Lett. pist., 1320-22, 8, pag. 45.18: Signore nostro, voi vedete quello che vi scrivono li Guelfi di Pistoia, che questi sono tucti li magiori; e però vedete che 'l comune e' partefici si ne contentano e volliono e accordanosi in uno scrivere.

[10] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 17, pag. 34.26: Il savio si contenta di quello, che natura richiede.

[11] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 31, pag. 149.17: Et no se contentavan quî spiriti de superbia ch'el ghe fosse offerto cravei o agneli o mançol da lachie chomo al Segnor altissimo, ma requirivan da gli homi che hi ghe portassan a offrir innance hi lor prumar figliol...

[12] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 127, par. 1, vol. 2, pag. 179.11: de la quale cosa gli uomene d'essa cità de Peroscia volente biene vivere molto se contentano...

[13] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 343.8: v'ebbe il detto dì molto pane cotto di grano e di biada del nostro contado e della città, che venia di XX millia dalla lungha o più, grande e piccolo, e ciascheduno vendevano il mellio che potevano e di ciò pareva che molto si contentasse la gente.

[14] Doc. moden., 1353, par. 31, pag. 200.25: Anchora se me contento che lo predito Cichino meo fradello abia per soa parte le infrascrite cosse...

[15] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 879, pag. 201: Li quatro mercatanti sopra questo ordinaro; / Et de questo li frati tucti se contentaro.

[16] Doc. amiat., 1363 (4), pag. 91.5: Et se avenisse caso che lla sua do(n)na non si co(n)tentasse delle cose che lassa di sopra p(er) la sua dota, che sopra la detta casa et masseritie siano rifacte le sue dote p(er) la sua reda...

[17] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 208.26: piagnenno e sospiranno fece uno sermone allo puopolo lo quale là se trovao e disse ca esso avea bene riesso e per la invidia la iente non se contentava de esso.

[18] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 2, pag. 57.16: la dissoluta concupiscencia de la femena no se contenta may, né se sacia de partirese mo' da uno homo mo' da uno altro, cà nc'èy una profunditate senza fundo...

[19] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 3, pag. 221.7: Absalon sì fo la più bella criatura che Deo fesse may, e no se contentava de çòe, ma per parere più bello no se faxea mai cunçare li cavilli.

2.1 Pron. Ricavare motivo di contentezza, di compiacimento, di orgoglio.

[1] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 1, pag. 58.7: sì savio portamento esso facea che ciascuno de lui se contentava, né alcuno invidia a lui portava, né desideravano altro signore che lui; ma per amore de lui se sforzava ciascuno più de mellio fare.

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, (1286) 8.19, pag. 19: La mia ment'e 'l desire / molto se ne contenta / et è llui placemento.

[3] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 2115, pag. 104: E ssi ve digo ben cossí, / Che, s'el fosse per mio voler, / Da vuy non me voria partir; / Mo però ch'el v'è a plaquimento / Ch'io vada a Roma, io me contento.

[4] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 14, pag. 122.14: Io non credo che niuna furia rimanga nella città di Dite, che in diversi modi e terribili già più volte mostrata non mi si sia, diversi mali minacciando, e spesso col loro orribile aspetto li miei sonni rotti, di che io quasi, per non vederle, mi sono contentata.

[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 32, pag. 113.28: Tristano, molto mi contento e assai mi piace di donarvi mia figlia a dama, perch'io non soe niuno re al mondo che di voi non dovesse troppo bene esser appagato...

[6] Lett. volt., 1348-53, pag. 177.13: Gli amici nostri [[...]] in vostro ben si contenterebeno assai che voi fuste nel paese di qua.

[7] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 65.2, pag. 325: E con grand'ira 'l fan cader in terra, / di farl'ingiuria ciascun si contenta; / alcun v'è ch'e' santi capegli afferra, / tal come lupo a dosso se gli aventa.

[8] Chiose falso Boccaccio, Purg., 1375 (fior.), c. 20, pag. 411.22: Disse questo Ruggieri a Charlo isciegliesse dieci baroni, de' quali più si contentasse, ed egli così fecie...

[9] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 5, terz. 65, vol. 1, pag. 58: Lascio di questo, perchè mi contenta / di tramutar vivanda ad ora ad ora.

[u.r. 19.11.2020]