CREDENTE agg./s.m.

1 Che crede.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 5 parr. 1-4, pag. 20.6: Con questa donna mi celai alquanti anni e mesi; e per più fare credente altrui, feci per lei certe cosette per rima, le quali non è mio intendimento di scrivere qui...

[2] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 636, pag. 40: alla morte toa no fui per pocu de disdigno. / [... signo], / acciò che ne sciano firmi e ben credenti / et per mi crèdalo tucta la gente...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 34.32: et ancora lui non essere credente, o vero recettatore, o vero difenditore, o vero favoratore de li eretici, o vero di sozura eretica sospetto.

[4] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 118, pag. 43: Et grande parti de le genti / k'a Lui non erano bene credenti / et fra loro se conseliaro / et insiemi sì s'adunaro, / principi de li sacerdoti / c'a Deo non erano devoti...

[5] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), Prologo, pag. 28.10: E lo re diventò più fermamente più credente in Dio.

1.1 Che crede con eccessiva facilità, ingenuo.

[1] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 30, pag. 237.14: e la misera e la semplice e la troppo credente femmina in cotal modo si truova ingannata per ingegno di cotal amante.

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 3, cap. 2.14, pag. 82: La qual molto è facile ad inganno, / Volonterosa a consentir nel male, / Pronta, credente, e corrente a diletto, / Piena di tentazioni in intelletto.

1.2 Lo stesso che credibile. || Raro caso di part. pres. con signif. «più passivo che attivo» (Corti, La lingua poetica, pp. 85-86).

[1] F Giovanni Marotolo, XIII sm. (tosc.): e chi semina in via, là duv' à gente / degiano senpre caminare e gire, / recoglie nulla; ed è cosa credente, / non mi· credo già punto fallire. || CLPIO, L 421 GiMa, 5.

2 Sost. Chi professa una fede.

[1] Patto Aleppo, 1207-1208 (ven.), pag. 22.4: Eo re aparisente Gasi, lo verer de lo mo(n)do et de liale, padre viturial alij, figlo de lo re viturial Iosep, filius Iop, mantignidor de li comandamenti de li credenti - e· nome de Deo...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 263, pag. 97: Gram lo credent e 'l gaçaro ke ten per quella via: / Plu pò ess gram l'eretico ka peccaor ke sia.

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 47, pag. 83.2: e convertîrsi alla Fede Pagana tutte le genti, e ispensesi la Fede Cristiana di tutto 'l mondo, sicché in niuna parte palesemente si predicava, avegna che ne fossero molti credenti, ma non palesemente.

[4] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 6, pag. 36.5: E di tutta la moltitudine de' credenti era uno animo e uno volere, e ogni loro bene era in comune...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 3, vol. 3, pag. 34.13: Ancora per li mormoramenti de li credenti che dicono che questi tempi sono peggiori che gli antichi tempi e che Idio hae riserbato la indegnazione dell'ira sua infino ad ora...

[6] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 7, vol. 1, pag. 118.25: Iesu Cristu, la cui infinita potencia mustra kistu sacramentu ad omni fidili et ad omni credenti.

[7] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 61, S. Pietro martire, vol. 2, pag. 562.1: Uno uomo che avea nome Opizo, credente de' Paterini, essendo venuto a la chiesa de' frati per cagione d'una retica sua parente...

[u.r. 18.05.2023]