DANNOSAMENTE avv.

0.1 dampnosamente, dannosamente.

0.2 Da dannoso.

0.3 Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.); Ottimo (terza red.), a. 1340 (fior.).

In testi mediani e merid.: Stat. perug., 1342; Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.6 N Non si utilizzano gli ess. di Giordano da Pisa, Prediche e del Trattato della cura di tutte le malattie attrib. a Zucchero Bencivenni riportati in Crusca (4), TB e GDLI, perché sembrano essere falsi di Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 66-69, 73-76 e 88-90.

Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 In modo tale da arrecare un danno spirituale. 1.1 In modo tale da arrecare un danno materiale.

0.8 Vinicio Pacca 30.07.2004.

1 In modo tale da arrecare un danno spirituale.

[1] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 2, pag. 29, col. 18.8: i vani e inutili la truovino sempre di Dio vestita: sì che non ci possano vitiosamente entrare né dannosamente habitare.

[2] Ottimo (terza red.), a. 1340 (fior.), pag. 137.16: Dante Alleghieri, cittadino de Firenze, ritrovandosi intra li vitii et li peccati ed examinando nella camera della discretione li passati dì della vita e quelli iudicando esser dampnosamente iti, e raguardando il suo allora presente stato...

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VII (ii), par. 100, pag. 432.7: E così similmente i prodighi per l'aspetto di Plutone si ricordano, se per caso alcuno loro uscisse di mente, de' loro tesori e delle loro riccheze disutilmente, anzi dannosamente, spese, donate e gittate, e dove, bene e debitamente spendendole, potevano acquistare quella gloria che mai fine aver non dee, dove per lo contrario si veggiono in tormento e in miseria sempiterna.

1.1 In modo tale da arrecare un danno materiale.

[1] Stat. perug., 1342, IV.21.3, vol. 2, pag. 363.30: Anco se alcuna lama overo terra, la quale sirà caduta de la cosa d'alcuno, fosse enn alcuna via, culuie de la cuie cosa sirà caduta sia tenuto quilla lama e terra de la dicta via levare e ponere overo bugliare overo en la sua cosa overo d'altruie la quale fosse de socto la dicta via, nonostante la contradictione de quillo cuie è overo fosse la dicta cosa la quale de socto stesse, sença pena, atantoké 'l meno dannosamente ke fare se può.

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 5, pag. 82.14: Inperzò lo tiempo ne se dà troppo acceptebele perché deyamo voltare lo nuostro potere in devenyanza contra li nuostri nemici chi ne aveno cossì dampnosamente offisi...