DESÌO (1) s.m.

0.1 deçìo, desi', desì', desíe, desii, desio, desìo, desïo, desiyu, dessio, desyiu, desyo, dexio, dezio, dezìo, diçìi, diçio, diçìo, disi', disì', disigi, disii, disio, disìo, disío, disïo, disiu, disiyu, disyiu, disyo, disyu, dixio, dixío, dizio, dizìo, dizïo, dysio.

0.2 Etimo incerto: da lat. volg. desedium (GDLI, DEI, DELI 2), o da lat. volg. desirium (Spagnolo, Etimologia di desiro). || Le att. lasciano pensare comunque che si tratti di una forma indigena in sic. e importata nel resto d'Italia tramite la lirica duecentesca.

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Ragione nova d'amore, XIV t.q. (aret.).

In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300, (1293); Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. al proprio desio 2;avere a tutto il proprio desio 2; avere desio 1; avere il proprio desio 2; avere in desio 2; avere nel desio 1; con desio 3.1; con gran desio 3.1; desio animale 1.2; essere in desio 1; fare il proprio desio 2; stare in desio 1.

0.7 1 Lo stesso che desiderio. 1.1 [In partic.:] il moto appetitivo del processo amoroso. 1.2 Impulso naturale a tendere verso un fine; istinto. 2 Totale disposizione di qsa o di qno; arbitrio. Locuz. verb. Avere in desio qno; fras. Avere a tutto il proprio desio qno, avere il proprio desio di qno, fare il proprio desio di qno: avere in propria balia qno. 3 Stato di appagamento dei propri desideri; gioia, entusiasmo. 3.1 Locuz. avv. Con (gran)desio: con gioia, con entusiasmo.

0.8 Francesco Sestito 13.07.2004.

1 Lo stesso che desiderio.

[1] Jacopo Mostacci (ed. Contini), XIII pm. (tosc.), 44, pag. 143: La rimembranza - mi fa disïare / e lo disïo mi face languire...

[2] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 7.4, pag. 51: Sì dilettoza gioia / non cred'om nato sia giammai portasse, / di che si contentasse, / c'altro maggior dizio li dà rancura, / u' port'alcuna noia, / non potendo conplir sua dizïansa...

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 87.25, pag. 348: ma el disio de lo deletto abbracciato ha el disiare, / co lo vile en sé vilare, non vederse en sé vilato.

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 5, cap. 10, pag. 164.19: Cesare a cui noiava sua dimoranza per lo disío de la battallia, sì 'l chiamava sovente e riprendeva...

[5] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 5, pag. 668.29: niuno saprá giammai ritrovare le sue peccata, se egli non ha in veritá timore di Dio e amore di Dio con disio di piacergli.

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Proemio, vol. 1, pag. 10.7: Nì a mi vinni desiyu di scriviri ogni cosa...

[7] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 13, par. 14, comp. 78.363, pag. 185: Io non posso negar, compagno mio, / che questa giente gagliarda e famosa / non convegna cambiar lo lor desio...

- Locuz. verb. Avere desio di qsa, avere nel desio qsa, stare in desio di qsa: lo stesso che desiderare.

[7] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 2.19, pag. 31: Avendo gran disio / dipinsi una pintura, / bella, voi simigliante, / e quando voi non vio / guardo 'n quella figura...

[8] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 522, pag. 194: ma tant'era 'l disio, / ch'io avea, di sapere / tutte le cose vere / di ciò ch'ella dicea, / ch'ognora mi parea / maggior che tutto 'l giorno...

[9] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 4.20, pag. 10: Amore meo, se Deo m'alongi noia, / e gioia en voi me dia, / a la stagion ch'eo foi / talentoso de voi, lo tempo mio / sì picciol era, no m'è viso fiore, / amore, che de voi pria / nulla cosa vedesse / ni poi, che meve stesse in tal desio / de servire e d'amare...

[10] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 2.70, pag. 683: e d'alcun altro iddio / quasi non cura, e solo il tuo attende, / per dire intero ciò c'ha nel disio...

- Locuz. verb. Essere in desio a qno: costituire l'oggetto del desiderio di qno.

[11] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 6, ott. 29.5, pag. 184: Amor io non conobbi, poi morio / colui al qual lealmente il servai, / sì come a marito e signor mio, / né greco né troian mai non curai / in cotal atto, né m'è in disio / curarne alcun, né mi sarà giammai.

1.1 [In partic.:] il moto appetitivo del processo amoroso.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 19c.1, pag. 275: Amor è un[o] desio che ven da core / per abondanza di gran piacimento...

[2] Dante, Rime, a. 1321, 12.12, pag. 43: Deh, non guardare perché a lei mi fidi, / ma drizza li occhi al gran disio che m'arde, / ché mille donne già per esser tarde / sentiron pena de l'altrui dolore.

[3] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.130, pag. 150: Però la prega che non mi rifiuti / né preponga altro amante al mio disio / e che per prezzo de la mia fatiga, / che Amor nel cor mi riga, / non domando altro che lo sperar mio...

[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 36.4, pag. 581: Io so' con reverenzia sempre ai pìde / del vostro bel piacer devoto tanto, / ch'io ve temo mostrar, parlando, quanto / è quel desio ch'al cor dentro me sìde.

[5] Ragione nova d'amore, XIV t.q. (aret.), cap. 3, pag. 21.1: Dicho simile per asempro parlando, ch'amore si pasce prima più magiormente da suo propio desio, ed apresso d'ongne pensiero, operationi e parlare che per ciaschuno si fa a pura intentione simele al suo volere purificato e bono...

1.1.1 Fig. L'oggetto d'amore; la persona amata.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 5, ott. 59.3, pag. 172: quando sarà che tu quindi ritorni, / caro mio bene e dolce mio disio? / Certo io non so, ma questi dieci giorni / più che mille anni fien!

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 10, ott. 104.1, pag. 600: O bella Emilia, del mio cor disio, / o bella Emilia, da me sola amata, / o dolce Emilia, cuor del corpo mio, / ora sarai da me abandonata!

1.1.2 L'amore nei confronti di Dio; fig. Dio stesso.

[1] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 233, pag. 18: O gloria e desio del paradiso, / in chui desira li agnoli vardare, / chomo te vezo befato e deriso!

[2] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 12, 15.6, pag. 153: vedete c'ogni infermo sana e medica! / Però sappiate, dolce signor mio, / che chi crede altra fé non dritto rèmica / volendo andare all'etterno disio...

1.1.3 L'appetito sessuale.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 38, pag. 165.32: killi casi li quali accustava lu fituri, significa ke so alcuni persuni li quali fannu alcuni beni, ma non si guardanu nen si acteninu di lu fituri di lu piccatu carnali, e si non pir opira, ad minu peccanu pir cunsintimentu e dilictamentu de penseri e de disiu.

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 42, pag. 420.18: Pasife [[...]] con le propie mani cogliendo le tenere erbe s'ingegnava di farlo a sé benigno, ingannando se medesima sovente allo specchio per piacergli e per accenderlo in tal disio quale era ella, acciò ch'egli si movesse a cercare ciò che ella non ardiva di domandare a lui!

[3] Boccaccio, Decameron, c. 1370, II, 7, pag. 129.18: Per che, di più caldo disio accesosi, non spaventato dal ricente peccato da lui commesso, con le mani ancor sanguinose allato le si coricò e con lei tutta sonnacchiosa, e credente che il prenze fosse, si giacque.

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 7, pag. 98.23: le femene honeste e chelle le quale per la ventura non averriano desiata mancanza de lloro persune, ove anno date loro cinni e mostrate loro sfrontize sguardando vanamente li lloro amaturi e quilli altri li quali per la lloro belleze so' stati placibili a lo lloro desyo.

1.2 Impulso naturale a tendere verso un fine; istinto.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 5.82, vol. 1, pag. 86: Quali colombe dal disio chiamate / con l'ali alzate e ferme al dolce nido / vegnon per l'aere, dal voler portate...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 53, pag. 436.4: La pulcella mai quel dilettoso congiungimento per lo quale noi vegnamo nel mondo non conobbe, e naturale cosa è d'ogni creatura a quello essere dal disio tirato.

- Locuz. nom. Desio animale.

[3] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 46.10: Degno è bene che ll'omo ami sé stesso, ma non a onore e a delisia corporale e dizìo animale, ch'ala sua parte pertene, ma a cciò ched è vertà sua, fare.

2 Totale disposizione di qsa o di qno; arbitrio. Locuz. verb. Avere in desio qno; fras. Avere a tutto il proprio desio qno, avere il proprio desio di qno, fare il proprio desio di qno: avere in propria balia qno.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 163.10, pag. 229: Or no, lasso, sacc'eo che creatore / e salvator e redentor se' mio? / e non che tu d'ogni meo ben fattore / e vero sanator d'onni meo rio? / e non, con se', d'ogni segnor segnore, / re d'onni re e bon del tutto e pio? / e non che me chier far posseditore / d'onni tuo ben, sì fort'haime 'n desio?

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, (1293) App. c.4, pag. 92: nullo for te sor me ha potestate, / teco n'ha ciascun quasi el suo disio...

[3] Alberto da Massa, XIII sm. (tosc.), 69, pag. 361: ché sempre la verag[g]io, / quando mai l'averag[g]io / a tut[t]o meo disio, / como che spene porto...

[4] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 152, pag. 541.8: Ma certo del mio fallo parte a te si dee apporre, però che, se tu quando qui venisti, mi ti fossi palesato come dovevi, tu, fuggendo la ricevuta avversità, avresti il tuo disio avuto sanza fatica e sanza alcun pericolo...

[5] Dom. da Monticchiello, Rime, 1358 (sen.), 3.324, pag. 56: Tereo vidi, che fu tanto rio, / andare a Pandion per Filomena, / e di lei poscia fare el suo disío.

- Locuz. avv. Al proprio desio: a proprio piacimento.

[6] Sacchetti, La battaglia, 1353 (fior.), I, ott. 1.3, pag. 3: Tu, santa Madre del benigno Iddio, / del Creator di tutte creature, / che l'universo muove al suo disio, / e dá chiarezza ne le cose oscure...

3 Stato di appagamento dei propri desideri; gioia, entusiasmo.

[1] Legg. S. Caterina, XIV in. (tosc.), str. 61.10, pag. 507: Bene s'haumiliò con reverenza / socto la potente mano di Dio, / d'ogni vitio fece astinenza, / piglò il meglo e lasciò stare il rio, / con grande virtù di patienza / fu fedele che francò il fio, / chè per nulla tribulatione / non lasciò di fare sua oratione, / l'amore de la grande redentione / le faceva parere tutto disio.

3.1 Locuz. avv. Con (gran) desio: con gioia, con entusiasmo.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Parducci), XIII m. (lucch.), ball. 3.6, pag. 75: Se meritato son per bene amare / o per servir l'amore interamente, / infra gli amanti già non avrò pare / d'aver gio' con disio interamente, / ch'eo sono messo tutto in voler fare / ciò che pertene a signor bon servente...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 24.132, vol. 3, pag. 405: Io credo in uno Dio / solo ed etterno, che tutto 'l ciel move, / non moto, con amore e con disio...

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 6, pag. 121.10: girandu la rota et lu flumi di Lete, passanu milli anni, azò ki si perda la prima memoria et cum gran disiyu viyanu li cosi suprani...

[4] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 140, pag. 528.9: la vostra Ginevra, con disio e piacere d'amore, vi saluta.

[u.r. 09.06.2008]