0.1 dieta, dïeta, diete.
0.2 DELI 2 s.v. dieta 2 (lat. diaetam).
0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.
0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.); Dom. Scolari (ed. Follini), 1355 (perug.).
0.7 1 [Med.] Regime alimentare regolato da prescrizioni mediche. 2 [Med.] Fig. Regime alimentare estremamente restrittivo; digiuno. 2.1 Fig. Fras. Tenere a, in dieta: mantenere in uno stato di privazione. 2.2 Fig. Privazione imposta (da sé o da altri).
0.8 Elisa Guadagnini 24.09.2004.
1 [Med.] Regime alimentare regolato da prescrizioni mediche.
[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 25, pag. 269.5: la scienza della medicina per li siroppi e per le pogioni e per la dieta e per altre cose, insegna principalmente a regolare ed addrizzare gli omori, e a fare altre cose, per avere sanità nel corpo dell'uomo...
[2] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 64, pag. 103.21: E quando s'accorse che la medicina era buona, e che 'l gastigava come amico, abandonò i primai intendimenti e prese la dieta che l'impuosi, come si dovesse reggere e guardare, e guerie tosto della sua malatia...
[3] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 155, pag. 567: se lo to corpo regere voli in temperamento, / carne mangia laudabele e pane de frumento, / vino bive odorifero, che non sia violento; / altra dieta no volere fare, / se voli tua salute conservare.
[4] Jacopone (ed. Bettarini), XIII ui.di. (tod.), O Regina cortese.42, pag. 39: Medecarò per arte; / inprima fà la dieta: / guarda i sinni desparte, / che non dien plu firita / a la plaga pirita / che se possa aggravare.
[5] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), Pt. 1, cap. 12, pag. 100.9: Chi vuole purghare la malinconia sì lli conviene la dieta usare che noi avemo detto dela flema, e ancora più calda...
[6] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 48.16: Questi sono i rimedi: prima, rendere per la bocha; astenersi di non mangare, e tenere dieta con cierti e legieri cibi, cesando charne e vino e altri cibi chaldi e chonfortativi...
2 [Med.] Fig. Regime alimentare estremamente restrittivo; digiuno.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 24.18, vol. 2, pag. 406: «Qui non si vieta / di nominar ciascun, da ch'è sì munta / nostra sembianza via per la dïeta.
[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 24, 13-27, pag. 491, col. 2.9:Dieta. Posse tôre questa parola equivoca: l'uno 'dieta' si è astinenzia e fame, per la qual purgano lo vizio della gola...
[3] Dom. Scolari (ed. Follini), 1355 (perug.), par. 109.6, pag. 8: Per dì cinquanta ogniun difetuoso / Con fame e con dieta son pasati...
[4] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 24, 13-27, pag. 572.41: per la dieta; cioè per lo pomo che c'è vietato e per lo liquore, sicchè noi stiamo digiuni...
[5] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), cap. 15, pag. 92.2: E poveri sono oppressati dalla dieta, sono cruciati dalla miseria, fame, sete, freddo, e nuditá...
2.1 Fig. Fras. Tenere a, in dieta: mantenere in uno stato di privazione.
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 112, vol. 3, pag. 224.17: a·rre d'Inghilterra fallia moneta, che i suoi uficiali di là il ne tenieno a dieta e scarso...
[5] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 4, pag. 206.19: E parendo molto bene stare alla donna, sì s'avezzò a' cibi del monaco, che, essendo dal marito lungamente stata tenuta in dieta, ancora che la penitenzia di frate Puccio si consumasse, modo trovò di cibarsi in altra parte con lui e con discrezione lungamente ne prese il suo piacere.
2.2 Fig. Privazione imposta (da sé o da altri).
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 79, pag. 380.18: A questo modo si caccia il demonio, di fare dieta e abstinenzia de le cose del mondo...
[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 21, vol. 1, pag. 166.18: la Chiesa nel principio contra questa infermità ordinò sì dura dieta, che non volea, che alcuno avesse proprio nè poco, nè assai, ma era ogni cosa in comune.
[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 39, terz. 100, vol. 2, pag. 176: Non dico più di così fatta pieta, / perch'io son giunto al termine ordinato, / dove di rime si vuol far dieta, / per dar sua parte al seguente trattato.
[u.r. 09.01.2009]