CADIMENTO s.m.

0.1 caçamenti, cademento, cadimenti, cadimento, cadimentu, cazimento, chadimento.

0.2 Da cadere.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 2.2.1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

In testi mediani e merid.: Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. cadimento del sole 1.2.1.

0.7 1 L'azione di cadere. 1.1 L'azione di volare dirigendosi verso il basso, in picchiata. 1.2 [Detto di un astro o di una costellazione:] l'atto apparente di muoversi, sulla volta celeste, su una traiettoria diretta dal basso verso l'alto, e di sparire dietro l'orizzonte. 2 [Con focalizzazione sull'inizio dell'azione:] la perdita di una posizione stabile; l'interruzione di un movimento volontario, sostituito da quello, involontario, di cadere; il risultato di tale perdita o interruzione. 2.1 L'atto di separarsi o allontanarsi da qsa o qno, e quindi di perderlo o esserne perso; perdita. Anche fig. 2.2 La perdita di una posizione stabile, della stabilità. 3 [Con focalizzazione sulle conseguenze dell'azione:] l'atto di terminare il proprio percorso, l'arrivo; [partic.:] l'azione di andare a finire in terra, abbattersi al suolo. 3.1 L'atto di abbattersi con tutto il proprio peso sopra qsa o qno; il suo effetto; colpo. Anche fig. Incidente, evento catastrofico. 3.2 Fig. L'atto di compiere un processo tale da ritrovarsi in una situazione negativa; il risultato di tale processo.

0.8 Maria Clotilde Camboni 20.12.2004.

1 L'azione di cadere.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 30.61, pag. 112: Li nostri guidator de la battaglia / sì so en trademento / e li confalon de la sembiaglia / sì so en cademento.

[2] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 29, pag. 224.27: non non sarei io stato cagione principale del cadimento della pietra?

1.1 L'azione di volare dirigendosi verso il basso, in picchiata.

[1] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 11, vol. 3, pag. 43.19: vola sotto; e anche manda lo corpo sotto il mare. La piuma lieva li suoi cadimenti.

1.2 [Detto di un astro o di una costellazione:] l'atto apparente di muoversi, sulla volta celeste, su una traiettoria diretta dal basso verso l'alto, e di sparire dietro l'orizzonte.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 5 rubr., pag. 169.26: Del nascimento e del cademento de li animali, per comparazione al nascimento e al cademento de li segni del cielo.

[2] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. III, 2, pag. 125.4: Il nascimento e 'l cadimento de' segni in due modi si può considerare: cioè secondo i poeti e secondo li astrologi. Secondo i poeti in tre modi è il nascimento e 'l cadimento de' segni, cioè nascimento e cadimento cosmico, cronico ed eliaco. Primieramente diciamo de ortu e de occasu cosmico, cioè a dire dal nascimento e cadimento: ortus viene a dire nascimento, occasus viene a dire cadimento.

[3] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 194, par. 2, vol. 2, pag. 270.9: deggano [[...]] ciascuna sera encontenente e enmediatamente po' 'l tramontare e cademento del sole sonare la campana grossa del popolo de Peroscia...

1.2.1 Fig. Locuz. nom. Cadimento del sole: il luogo dello spazio dove apparentemente si dirige il sole quando tramonta; l'occidente.

[1] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 26, 55-63, pag. 678.11: confortati ch'io ebbi li compagni, pigliamo voga in verso lo cadimentodel sole, et in verso mano manca sempre acquistando...

2 [Con focalizzazione sull'inizio dell'azione:] la perdita di una posizione stabile; l'interruzione di un movimento volontario, sostituito da quello, involontario, di cadere; il risultato di tale perdita o interruzione.

2.1 L'atto di separarsi o allontanarsi da qsa o qno, e quindi di perderlo o esserne perso; perdita. Anche fig.

[1] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 403.10: alcuna volta il prelato, quando è concussato per la confusione de' popoli, si muove, e dispensando condiscende solamente per carità. Ma questo, che per dispensazione si fa, questo inchinamento dagli stolti è riputato cadimento di fortezza.

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), Indice dei capp., pag. 132.11: Del cadimento de li pili de la coda.

2.2 La perdita di una posizione stabile, della stabilità.

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 6, Natività G. Cristo, vol. 1, pag. 88.13: fue mostrato [oggi] il nascimento di Cristo [[...]]. Imprima dunque fu mostrato [[...]] per lo cadimento de la statua di quello Romolo, la quale cadde allora e stritolossi; e, brievemente, tutti gli altri idoli e le statue che in altri luoghi n'aveva più, tutti caddero.

2.2.1 [Rif. a un edificio:] l'atto di perdere la propria coesione; crollo.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 34, pag. 115.3: quegli che fa alta casa, addomanda la sua diruina, cioè cadimento...

[2] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 93, par. 3, vol. 2, pag. 452.11: se alcuna torre overo torrione da mò ennante menaciasse overo menacciare se dicesse cademento overo ruina...

2.2.2 Perdita della conoscenza e della posizione eretta; svenimento.

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (i), par. 1, pag. 345.5: mostra come per compassione auta di madonna Francesca e di Polo da Rimino cadesse, e da quel cadimento, nel principio di questo, essere tornato in sé e ritrovarsi nel terzo cerchio dello 'nferno.

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 24, 106-120, pag. 629.23: Tutto smarrito della grande angoscia Ch'elli à sofferta; in quel cadimento et in quella insensibilità...

2.2.3 Fig. La morte.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 4, cap. 5 rubr., pag. 169.25: Del nascimento e del cademento de li animali...

[2] Gl Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 96.28: quello cadimento che tutti facciamo senza levarci, cioè il morire...

2.2.3.1 Fig. L'atto di venire meno, scomparire.

[1] Bibbia (10), XIV-XV (tosc.), Eb 8, vol. 10, pag. 376.3: quella cosa, ch'è antica e vecchia, sì è presso al cadimento.

2.2.4 Fig. La perdita di una situazione privilegiata; il fatto di passare da una determinata situazione a una in qualche modo peggiore; decadenza, disgrazia, peggioramento di stato (partic. con rif. alla perdita della condizione privilegiata degli angeli ribelli).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 46, pag. 148.24: [de] lo 'ngiurioso ordinamento de' fatti, vengono gravi cadimenti: stare lungo tempo grande incarico.

[2] San Brendano pis., XIII/XIV, pag. 51.26: Noi siamo di quella grande ruina u vero cadimento del'antico nimico, ciò è di Lucifero, ma non peccando nè per consentimento ci siamo; ma quine u' fummo creati per lo cadimento suo et dele suoi compangnie avenne lo nosso cadimento.

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 35, pag. 96.4: Sop -elo denanze so cazimento [[Lucifero]] k'el deveva cadere?

[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 68.9, pag. 613: o fallace ventura! quand'uom crede / sovra te fermo star, subito volte. / O doloroso cadimento amaro, / che de più sovran loco e più ligiadro / nel più basso me trovo e nel men caro...

[5] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), Prologo, pag. 72.4: Perçò che in cotar moo sum li caçamenti de la mente che prima, avegna che [perda] lo bem che tenea, a lo men se posa arecordar de lo bem perduo, ma poa che pu se delunga, eciamdé pu se dementega lo bem perduo e no se ne cura, e cossì devegne che poa ch'è così delungao no abia in la memoria quello bem che inprima avea in overa.

[6] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 117.9: lo cadimento de l'angeli captivi fo in questa forma...

2.2.4.1 Fig. Sconfitta; distruzione; rovina.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 177.3: Il secondo libro narra il cadimento e 'l tagliamento di Troja...

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 5, pag. 438.25: ricomperò li guadagnati prigioni, [[...]] e fece sì che, per prontissimo tenore di giustizia, di loro cadimento allegrare si potero, però che così erano rinati.

3 [Con focalizzazione sulle conseguenze dell'azione:] l'atto di terminare il proprio percorso, l'arrivo; [partic.:] l'azione di andare a finire in terra, abbattersi al suolo.

[1] x Ceffi, St. guerra di Troia, 1324 (fior.), pag. 26: Adunque è fermo nel tuo proposito, che tu accetti anzi la morte, che la vita nel manifesto cadimento del prossimano pericolo?

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 88.20: Lu sicundu ki avia nomu Salliu, alligrandusi di killu ki avia cadutu, si isfurzau di avanzarisi et passari innanti; ma veramenti la terra, la quali era stata bagnata di lu sangui di Niso, lu 'mpachau però ki lu pedi similimenti li squiglau, et cadiu in killu propiu locu. Et in tal modu Eurialu ki era lu terzu fu lu primu in lu locu terminatu, et appressu lu siquiu Elimo, di la quali cosa fu nata una discordia intru di loru et zo fu per lu cadimentu di li dui primi.

3.1 L'atto di abbattersi con tutto il proprio peso sopra qsa o qno; il suo effetto; colpo. Anche ig. Incidente, evento catastrofico.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 192.11: che Iddio s'abbia riserbato infino a ora la 'ndegnazione dell'ira sua, e che egli abbia riserbati li presenti dì a spandere quella. Leggano, ovvero odano coloro che leggono da Adam fatiche, sudore e spine, terriboli cadimenti di diluvio: valicarono tempi faticosi di fame e di guerra.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 3, vol. 3, pag. 27.3: il disaveduto e sùbito accidente, e molto dannoso cadimento, il quale per soprabondanza di piene d'acque, per divino consentimento in parte aperte le cataratte del cielo, venne nella vostra cittade...

[3] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 2, cap. 14, pag. 252.15: noi veggiamo li uomini per lo guadagno disporsi e comettersi a' paurosi e certissimi pericoli del mare e della terra, e pelli dubiosi cadimenti del pelago infaticabilmente, non curando crudeltà di ladroni, acerbità di tempo, o visibile pericolo temendo, per potere, mercatando, acrescere suo tesoro.

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 17, 115-126, pag. 465.2:un orribile scroscio; cioè suono di cadimento d'acqua pauroso...

3.2 Fig. L'atto di compiere un processo tale da ritrovarsi in una situazione negativa; il risultato di tale processo.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 20, pag. 98.13: Il ricadimento ne la 'nfertade si è molto più pericoloso che 'l cadimento, e peggio fa il ricadere dipo la 'nfertade che la prima volta che 'nfermasti.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 85, vol. 2, pag. 408.26: fine dunque della arogante superbia, come per sperienza sovente si vede, è cadimento i· lluogo umile e pieno di miseria...

[3] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 5, 25-45, pag. 157.7: Precipitazione è cadimento nelli pericoli e vizi e peccati, nelli quali la lussuria strabocca l'uomo.

3.2.1 Fig. L'atto di incorrere in una malattia; la malattia in cui si incorre.

[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 608, pag. 580: De dolore de gucture e de vicio de curi, / de cadimento de uvula saçi cha t'assicuri...

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 16, pag. 288.30: [[L'anima]] che non puote morire, ha paura della morte, e così è paurosa a' cadimenti del suo corpo...

3.2.1.1 Fig. Lesione?

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 167, pag. 303.3: Li cadim(en)ti et le mortificatiuni d(e) lo ca(n)c(r)o è sing(n)o ch(e) la plaga d(e) lu cancro i(n)tumidisce dent(ur)no.

3.2.2 Fig. L'atto di compiere un errore o un peccato; l'errore o il peccato medesimi.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 33: Et ancho dice: la sop(er)bia coma(n)da co(n)trissione et lo spirito si rallegra innansi al cadime(n)to.

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 12, pag. 636.14: non ti confidi in te per alcuna buona volontá che ti paia avere, né per veruno lungo tempo che ti paia essere stato sanza tentazioni, ovvero sanza cadimento e sanza peccato.

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 9, pag. 649.1: Il quale errore s'io mi sforzerò d'abbracciare come ampiamente ne' petti umani va vagando, colpevole saròe di quello vizio, del quale io favello. Adunque pochi suoi cadimenti raccontiamo.

3.2.2.1 Fig. Il peccato originale.

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.3, pag. 153: L'omo fo creato vertuoso, / volsela sprezar per sua follìa: / lo cademento fo pericoloso, / la luce fo tornata en tenebrìa...

[u.r. 14.01.2009]