DICITORE s.m.

0.1 decitore, dicetore, diceturi, dichituri, dicitor, dicitore, diçitore, dicitori, dicittore, dicituri, dicturj, disidor, disidore, disiduri, disitore, dixedor, dixedore, dixidore, dixiduri, dixitore.

0.2 Da dire.

0.3 Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Stat. sen., 1295; Lett. pist., 1322; Ragione nova d'amore, XIV t.q. (aret.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.).

In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.); Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Stat. castell., a. 1366; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. capo dicitore 1.1; dicitore di rima 2.1; dicitore in rima 2.1; dicitore per rima 2.1; male dicitore 1.

0.7 1 Chi dice qsa; chi parla, l'autore di un discorso. 1.1 [In assemblea o in un gruppo di ambasciatori:] chi è formalmente incaricato di parlare. 2 Persona in grado di parlare o scrivere secondo l'arte retorica, oratore; poeta. 2.1 Fras. Dicitore di, in, per rima: poeta (specificamente in volgare).

0.8 Elisa Guadagnini 21.09.2004.

1 Chi dice qsa; chi parla, l'autore di un discorso.

[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 6, pag. 17: Lu decitore se non cansa: / se nne avete dubitanza, / mo'n vo mostra la claranza / a li dubitanti per privanza.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 4: [6] Du(n)qua lo tuo [dicto] sia u p(er) servigio di Dio [...] u p(er) utilità dell'umana generatione, sì come li giudici et altri dicitori.

[3] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 10, cap. 1, par. 6, pag. 191.24: Falsamente sono detti maestri i dicitori di quello che hanno udito.

[4] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 3, 1-12, pag. 82, col. 2.3: Questo modo di parlare che recita piú volte una parola, sí è ditto dalli rettorici parlare affettivo, per lo ch'ello mostra l'affeccione del dicitore esser molta.

[5] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 7, pag. 34.21: Veggendo Dio l'afflizione del populo, disse a Moise; va' a Faraone [[...]], ed Aaron tuo fratello sarà tuo profeta, cioè sarà tuo dicitore; egli dirà e tu farai.

- Locuz. nom. Male dicitore: chi sparla, maldicente.

[6] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 6, proemio, pag. 114.24: Le leggi primo volle riducere in libri Pompeo consolo; ma non perseverò, per paura delli mali dicitori...

[7] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 172, pag. 35: Io non vorragio credere alla accusa che avete; / Or vi portate bene in qualunca parte sete». / «Et vui, con reverentia, signore, non credete / Alli mali diceturi, ma fate che volete».

1.1 [In assemblea o in un gruppo di ambasciatori:] chi è formalmente incaricato di parlare.

[1] Stat. sen., 1295, cap. 33, pag. 28.18: Anco, che niuno de' frategli de la Compagnia possa sopra alcuna imposta dire più che una volta, e che a nissuna imposta si possa dire più che per due dicitori, senza licenzia del Priore.

[2] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 24.9, pag. 146: Adunansi ai capitoli a far li molti articoli: / el primo dicitore è 'l primo rompetore.

[3] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 176.5: Inn una nobile chamera furono menati gli anbasciadori di Grecia, e il re Priamo prese co[n]silglio. Il primo dicitore fue Ettor...

[4] Lett. pist., 1322, pag. 58.2: di ciò si fece proposta nel consillio. Ebevi uno dicitore che disse, che a messer l'Abate fosse scritto che per amore del comune prestasse i decti denari...

[5] Armannino, Fiorita (14), p. 1325 (abruzz.), pag. 388, col. 2.21: Como decto ò, molti fone li dicturj; ma a la fine de lo bono Catone preso fone lo seo decto...

[6] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 14, pag. 235.8: Monsignore, per gli passati dicitori è stato detto parte della nostra bisognia e parte n'hanno lasciato a me a raccontare.

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 109, vol. 2, pag. 660.8: E questo ordine si fermò prima per gli opportuni consigli, e poi in pieno parlamento ne la piazza de' priori, ove fu congregato molto popolo, ov'ebbe molti dicitori...

[8] Dicerie volgari, XIV pm. (bologn.), cap. 9, pag. 329.22: El è vero, signori de Florenza, che per lo comuno di Bologna è mandà a vui quatro ambassatori; e de volere di mei compagni me convene essere lo primero dixitore de questa ambassata.

[9] Stat. castell., a. 1366, pag. 126.5: Et lo dicitore no(n) se possa levare se none una volta per partito che se metesse...

[10] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 1, par. 1, vol. 1, pag. 64.11: Et levassi in pedi alcunu nobili dichituri et cunta et arricorda la nobili cundiciuni di lu signuri, et per kistu modu si movinu a plantu et lamentu li devoti sirvituri.

[11] Doc. fior., 1362-75, [1366] 143, pag. 169.5: I detti maestri [[...]] diliberarono et chonsilgliarono; et Neri di Fioravante fue dicitore per sè e in vece di tutti...

[12] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 74, terz. 87, vol. 3, pag. 328: E Frate Niccolaio del Convento / de' Fra' Minori fue il dicitore, / suo dir provando con falso argomento...

[13] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 1, pag. 48.30: Ma cutale dicituri chi tenono tale opinione so' in errore...

[14] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 6, 12.2, pag. 75: E poi andaro al re tutti costoro; / el suo fratel fu fatto dicitore / e dissegli...

[15] Stat. castell., XIV sm., pag. 155.8: E sopra la detta vicenda ciasscheduno possa conselliare e dire, e ciasscheduno se studi de dire virtudiosamente; el quale dicitore sia udito beningnamente, non repre(n)dendo alchuno el dicitore finché dice.

- Locuz. nom. Capo dicitore.

[16] Ranieri Sardo, 1354-99 (pis.), pag. 139.22: Lo lunedì vengniente si raunarono le Sette Arti, et loro chapo dicitore si fue Vannuccio Botticella...

2 Persona in grado di parlare o scrivere secondo l'arte retorica, oratore; poeta.

[1] Ruggieri Apugliese (ed. Contini), XIII m. (sen.), 3.63, pag. 905: «Tu se' fatto un gran predikatore, / novelliero e dicitore. / Di noi mal dici a tutte l'ore; / ma non mi nuoce, k'io so' signore».

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 52.15: 'l dicitore a questo intende, che nell'uditore sia cotale fine che creda quello che dice...

[3] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 10.25, pag. 520: Rasone vole ke omo milluri; / siccomo quando deve dice bene / bon dicetore, cun belli culuri, / de core tragge l'ira, se cçe vene.

[4] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 11, pag. 47.18: sono alquanti, e non pochi, che vogliono che l'uomo li tegna dicitori; e per iscusarsi dal non dire o dal dire male acusano ed incolpano la materia, cioè lo volgare propio...

[5] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 5, pag. 234.6: 'l bon dicetore di' essere ben custumato e dé avere in sie acti boni et aprobati, e dé essere constante, fermo e ben parlente, e dé servare quelo modo e forma chi se convene in lo so dire, açò che sia gradito la soa diceria...

[6] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 26, 115-126, pag. 556, col. 1.13: fo çà tempo che fra Guitone d'Areço fo tenuto summo disitore.

[7] Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.), 73, pag. 103: E varda, se tu non sis bon diçitore, / non esser gran favellatore...

[8] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 247.21: Il magnanimo Castrucio in giustizia severo fue, in parlamento bello dicitore fue, in battaglia contra nimici valoroso fue.

[9] Ragione nova d'amore, XIV t.q. (aret.), Prol., pag. 18.4: tre cose dieno fare temente il dicitore: alteçça de materia, presentia de suo milliore [...]o d'entendimento.

[10] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1378/81] 32, pag. 408.10: mandassono gli ambasciadori, e scegliessono uomini molto viziosi ma begli dicitori...

[11] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 154.11: Questo era lo confallone della libertate. Cola Guallato, lo buono dicitore, lo portava.

2.1 Locuz. nom. Dicitore di, in, per rima: poeta (specificamente in volgare).

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 25 parr. 1-10, pag. 114.8: se noi vedemo che li poete hanno parlato a le cose inanimate, sì come se avessero senso e ragione [[...]]; degno è lo dicitore per rima di fare lo somigliante, ma non sanza ragione alcuna, ma con ragione la quale poi sia possibile d'aprire per prosa.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 24, 13-27, pag. 491, col. 2.14: Questi che Forese mostrò a dito, fo un Bonaçunta Orbiçani da Luca, disidorein rima e corrotto molto in lo vizio della gola...

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 453.5: Le quali cose il detto Bonagiunta, e altri sopra nomati dicitoriin rima, mostra che non l'avessino in sè, ma sì Dante.

[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 10, pag. 218.25: vidi el conte Scalore de li Uberti in Scicilia e poi in Napoli, omo asai virtuoso e bon dicitore de rima...

[6] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 55, terz. 60, vol. 3, pag. 117: E fu il più sommo dicitor per rima, / che fosse allor tra gli uomini mortali...