DISDEGNANZA s.f.

0.1 desdegnança, desdegnantia, disdegnansa, disdegnanza.

0.2 Da disdegnare.

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Dante da Maiano, XIII ex. (fior.).

0.5 Locuz. e fras. avere a disdegnanza 1.2; avere in disdegnanza 1.2; tenere a disdegnanza 1.2.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Sentimento di rifiuto e disprezzo, provocato da una valutazione negativa del valore di ciò a cui si rivolge. 1.1 [Rif. alla manifestazione dello stesso sentimento]. 1.2 Locuz. verb. Avere in, a disdegnanza, tenere a disdegnanza: provare rifiuto e disprezzo. 1.3 Il sentimento di chi si adira, si indigna, va in collera.

0.8 Maria Clotilde Camboni 28.02.2004.

1 Sentimento di rifiuto e disprezzo, provocato da una valutazione negativa del valore di ciò a cui si rivolge.

[1] Mazzeo di Ricco (ed. Contini), XIII sm. (tosc.), 2.18, pag. 153: Così, pensando a la vostra bieltate, / Amor mi fa paura, / tanto sete alta e gaia ed avenente: / e tanto più ca voi mi disdegnate. / Ma questo m'asicura, / ca d'entro l'aigua nasce foco ardente, / e par contra natura: / così poria la vostra disdegnanza / tornare in amorosa pïetanza / se volesse la mia bonaventura.

[2] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 34.3, pag. 100: Non perch' eo v' aggia, donna, fatto offesa / vi chero già merzé né perdonanza, / ma per umilïar la disdegnanza / che 'nver' di me mostraste tanto accesa.

[3] N. Quirini (ed. Lazzarini), XIV pm. (venez.>trevis.), Amor, se eo falisse.12, pag. 93: Or mostra che si ponna / en desdegnança la mia fede pura, / però ch'ella non cura / che l'altrui torto vinca la rasone / ch'è senpre degli mortal casone.

1.1 [Rif. alla manifestazione dello stesso sentimento].

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 3.9, pag. 49: Guiderdone aspetto avere / da voi, donna, cui servire / no m'enoia; / ancor che mi siate altera / sempre spero avere intera / d'amor gioia. / Non vivo in disperanza, / ancor che mi disfidi / la vostra disdegnanza...

[2] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 43.1, pag. 128: Donna, la disdegnanza / di voi mi fa dolere, / poi che merzé cherere / non mi val, né pietanza.

1.2 Locuz. verb. Avere in, a disdegnanza, tenere a disdegnanza: provare rifiuto e disprezzo.

[1] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 1.8, pag. 3: Amor m'à priso e incarnato tutto, / e a lo core di sé fa posanza, / e di ciascuno menbro tragge frutto, / dapoi che priso à tanto di possanza. / Doglia, onta, danno àme condutto / e del mal meo mi fa 'ver disïanza, / e del ben di lei spietato m'è 'n tutto: / sì meve e ciascun c'ama à 'n disdegnanza.

[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 1.31, pag. 462: Lassa, che mi dicia / quando m'avea in celato: / «di te, oi vita mia, / mi tegno più pagato / ca s'io avesse in balìa / lo mondo a segnorato». / Ed or m'à a disdegnanza / e fami scanoscenza; / par c'agia ad altr'amanza.

[3] F Poes. an. Lo bon presio e lo nomo, XIII (tosc.): In vostro comandare poi son dato, / donna, no mi· tenete a disdegnança. || CLPIO, P 108.36 .

1.3 Il sentimento di chi si adira, si indigna, va in collera.

[1] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 34.14, pag. 808: Ora te pensa, peccatore macto, / ke t'apertene d'esta semeliança: / se vivamente a lo Signore guardi / si è ke no li agi rocto fede e pacto, / onde li si' caduto en desdegnantia.

[2] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 10.91, pag. 70: Se disdegnansa Amore alcuna à preza, / volendo apporre [a] offeza / ch'eo fui 'n sua signoria, or ne son fòra, / dico lui che restora, / il tormento ch'[ò] avuto, ogni mio fallo, / e ch'e' per vero sallo; / ni vorrea sensa stato esser sua dogl[i]a, / per la qual credo in me più gioi s'acogl[i]a.

[u.r. 21.05.2010]