COMUNE (1) agg./s.m./avv.

0.1 ccomune, ccomuno, chomun, chomune, chomuni, chomuno, chumun, commone, commun, communa, commune, communi, communo, comone, comono, comun, comuna, comune, comuni, comunj, comuno, cumun, cumune, comunj, cumunj, komune, kumuni.

0.2 Lat. communis, communem(DELI 2 s.v. comune).

0.3 Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.): 1.

0.4 In testi tosc. e corsi: Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1295; Doc. pist., 1300-1; Simintendi, a. 1333 (prat.); Doc. lucch., 1332-36; Stat. collig., 1345; Lett. volt., 1348-53; Doc. cors., XIV.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. bologn., 1295; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Doc. venez., 1305 (2); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. moden., 1335; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Stat. assis., 1329; Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Doc. orviet., 1334; Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Doc. ancon., 1345; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Stat. casert., XIV pm.; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Doc. castell., 1361-87; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Formula di confessione sic., XIII; Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. a comune 1.1.1, 1.3.2, 1.6.1; amico comune 1.6.4; di comune 1.1.2, 1.6.2, 2.1; di comune età 3.2; diritto comune 1.4.1; fare comune 1.6.5; forma comune 2.2; in comune 1.1.3, 1.1.4, 1.6.3, 1.6.3.1, 1.7.1; luogo comune 1.3.3, 5; per comune 1.1.5, 1.1.6; ragione comune 1.9; sensibile comune 1.8.1; vena comune 6; vivere in comune 1.6.3.

0.7 1 Che riguarda tutti gli individui, collettivo; che influisce sulla generalità delle persone o degli elementi a cui si fa riferimento (e che può essere limitata a due). 1.1 Locuz. e fras. 1.2 Al di sopra delle parti. 1.3 Aperto a tutti, pubblico (detto di un luogo); destinato a un uso condiviso; relativo alla vita pubblica. 1.4 [Rif. alle leggi:] condiviso dalla società. 1.5 [Detto di una donna:] che ha relazioni sessuali promiscue o esercita la prostituzione. 1.6 Condiviso fra più proprietari (detto di un bene) o fra più sodali (detto di un'amicizia o di un ideale). Anche fig. 1.7 [Di una decisione, un accordo:] unanime. 1.8 Che riunisce le caratteristiche o i membri di più entità. 1.9 [Dir.] Locuz. nom. Ragione comune: diritto oggettivo fondato sulla compilazione di Giustiniano. 1.10 Sost. Chi condivide (vita o interessi) con qno. 2 Largamente diffuso, tipico; normale. 2.1 Locuz. avv. Di comune: secondo la norma o l'abitudine. 2.2 [Filos.] [Secondo la filosofia scolastica:] locuz. nom. Forma comune: forma generica. 2.3 Ricorrente nel tempo; ripetuto fino a essere percepito come ordinario o abituale. 2.4 Comune volgare: lingua dell'uso. 3 Di ordinaria qualità o senza caratteristiche rilevanti, normale; nella media. 3.1 Semplice da comprendere; privo o privato di artifici retorici, di registro medio. 3.2 Locuz. nom. Di comune età : di età media. 3.3 Di bassa estrazione sociale, appartenente alla classe inferiore; di mediocre valore (con sfumatura spregiativa, o in confronto a chi possiede caratteristiche sociali o morali più elevate). 3.4 Amore comune (in opp. a amore puro). 4 Che si comporta con garbo, amabile; che ostenta cordialità. 5[Ret.] Locuz. nom. Luogo comune: argomento o tema dato, utilizzabile come prova a sostegno di un'argomentazione. 6 [Anat.] Locuz. nom. Vena comune: vaso sanguigno del braccio da cui si prelevava il sangue durante il salasso.

0.8 Fabio Romanini 10.05.2004.

1 Che riguarda tutti gli individui, collettivo; che influisce sulla generalità delle persone o degli elementi a cui si fa riferimento (e che può essere limitata a due).

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 81, pag. 526: L'amore de la feme[na] sì è causa comuna: / quand l'omo lo cor mete 'nde, no 'nde pò andar senz' una.

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 10.5: più cura l'uomo del propio danno che del comune...

[3] Gl Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 5, pag. 28.15: De' anche esser lo comodo e 'l guadagnio tuo naturale e quasi comune, cioè cun tua utilità e d'altrui...

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. IV, cap. 1: l'animo apparecchiato al periculo, se p(er) sua cupidità et non p(er) cumune uctilità si muove, àe nome di audacia...

[5] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 18, pag. 563: quamvis de chesto pregato non sono, / ad ciò me move lo comone bono.

[3] ? Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 196.36: Questo possedando pacificamente in le parte de Oriente e de Occidente, apresso Milan el morì, el corpo del qual in quel medesmo anno portado fo a Constantinopoli; e fo Theodosio dela cossa publica amplificador, de costumi e del corpo a Traian simile, pietoso, comun, pensando sola mente col habito sí esser differente e diviso da tuti li altri, in tute chosse honorifico, largo spendedor de cose in ben. In l'anno del Segnor CDXXXII Archadio e Honorio imperà anni tredexi.

[6] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 1, pag. 151.5: Ché con ciò sia cosa che intra dissimili amistà essere non possa, dovunque amistà si vede, similitudine s'intende; dovunque similitudine s'intende, corre comune la loda e lo vituperio.

[7] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 49.24: L'uno vuole che insino a cierto tenpo vivano coloro i quali [[...]] ispengnere il nome del po(po)lo di Roma p(r)ocuraro; e no pensa bisongniare il comune ispirito...

[8] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 247, pag. 281.34: Sì vi dico che la battaglia era molto comune e molto era grande la meslea e molti v'avea de morti e de feriti e d'abattuti d'una parte e d'altra.

[9] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 144.8: Ma la beatitudine abbiamo mostrato esser bene, sì come guiderdone comune proposto...

[10] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 128.4: il detto Titone aquistò quelle parti, non da comune consentimento, ma per forza d'arme le tolse al ligittimo re...

[11] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 34, pag. 159.11: li beati vidinu a Deu, lu quali canuschi omni cosa, e kista vi[s]ta è pir claritati de vita eterna, ki è cumunj a tucti li beati...

[12] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 176, pag. 27: E quelle busnardie da Cremona / ha perduto per parte cò e cova, / sì che de ben comun in lor non sona.

[13] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 94.7, pag. 639: voi sol site colui, per qual io spero / lo popolo redurse a buono stato, / ché de voler comun sète pregiato...

[14] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 39, vol. 2, pag. 53.31: Poi lasciarono il pianto privato per la paura comune, quand'elli seppero la venuta de' nemici...

[15] Lett. volt., 1348-53, pag. 199.33: s'elegga huomo che sia buono e abile a ciò e amico comune di Cristofano e nostro...

[16] Lett. palerm. (?), 1370, pag. 133.7: misseri Nicola mi dissi [ki eu vi] scrivissi ki issu si recomanda a li orationi di li c[omuni] prieri.

[17] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 12, pag. 100.20: Fiorenza fu retornata a puopolo, lo stato pacifico e communo.

[18] Stat. cass., XIV, pag. 28.14: lu monacho nulla cosa facze, se no quillu la quale la co(m)mune regula de lo monastero (com)mande...

- Avv.

[19] Poes. an. urbin., XIII, 31.41, pag. 608: Vol'essar plu ke dDeo, / ke ccomuno vo dèo / lo regno glorïoso.

[20] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 18, cap. 3, par. 8, pag. 413.15: Benivolenza è una libera carità, la qual sol dall'una parte può prociedere, e talora comune prociede.

- Sost.

[21] Doc. orviet., 1334, docum. 28 luglio, pag. 175.2: se devinesse che i detti signori da Morrano fussaro citati a Orvieto per facto di comuno o di spetiali persone, che essi signori possano e a lloro sia licito di comparire secondo che debono per li pacti antichi.

1.1 Locuz. e fras.

1.1.1 Locuz. avv. A comune: insieme.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 174.6, pag. 234: e, rendendomi lui, immantenente / meravigliaste sì tutti a comono...

1.1.2 Locuz. agg. Di comune: riguardante l'intera collettività; grazie al contributo della collettività.

[1] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 542.18: Fuorono da Federigo imperadore la molglie e 'l marito con tucti loro figliuoli levati e t[r]atti d'ogni spesa de comune e tucti loro filgli erano bailiti e nutricati a le spese del dicto imperio.

[2] Stat. moden., 1335, cap. 24, pag. 385.1: Ancora ordenemo che se alcuno de la nostra compagnia caçesse in alcuna briga de cumune overo in alcuna altra briga [[...]], li ministri cum li massari de la compagnia, et eciandeo con la compagnia se 'l farà mestero, e quelo cotale a tuta la soa possa sì dibiano aidare e conseio e favore a quelo dare.

[3] Stat. collig., 1345, cap. 15, pag. 16.29: E se avenisse caso che -· rectore dela decta arte morisse, e decti due consiglieri debbiano al modo sopra decto fare raunare gl'artefici dela decta arte e portarlo ala chiesa e fare avere belli et orrevoli doppieri di comune.

[4] Stat. casert., XIV pm., pag. 62.20: Et sieno tenute farele dicere tre messe de co[m]mune de requie et(er)na...

1.1.3 Locuz. avv. In comune: in generale; complessivamente.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 3, cap. 7, pag. 98.1: l'uomo può odiare in comune tutti i ladroni [[...]]; ma l'uomo non si può corrucciare, se non ad alcuno ladrone, od alcuno uomo singolare...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 18, pag. 261.9: ma' giudici [[...]] non giudicano in comune né in generale, ma in ispeziale e d'alcuna certa persona...

[3] Formula di confessione sic., XIII, pag. 302.27: issu sinnori chi li sapi komu iu li su affisu ed a li soi kria[turi] in kumuni ed ispitziali...

[4] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 14, pag. 250.15: Qui essemplifica, e sgrida contra tutti li Romagnuoli [[...]]: abondavali tanto la materia, che a recitare singularmente non potea sofferire, e peròe sgridòe in comune.

[5] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 25, pag. 193.16: ogni giusto uomo, pognamo, che non dica a tutti ogni suo peccato in particolare, per non scandalizzarli, almeno dice in comune, che egli è peccatore, e reo, e ingrato.

[6] Stat. palerm., 1343, cap. 14, pag. 25.9: vulimu nui tucti in comuni, et nui ricturi presenti in spiciali, cumandamu ki si zo si pò pruvari per dui testimonii a lu minu di la nostra casa, [[...]], cum grandi confusioni sia cachatu di la nostra congregacioni.

[7] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 52, vol. 1, pag. 204.33: e biasimavano i Padri non tanto solamente tutti in comune, ma ad uno ad uno.

[8] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 60, pag. 251.7: v'aitarà a consigliare e dirizzare [[...]] in tutte quelle cose che avete a fare per voi medesimo in particulare e per tutta la città in comune.

1.1.4 Locuz. avv. In comune: insieme con altre persone, in compagnia.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 34.16: et appellali «queti studii» ché non trattano di parlare in comune, e perciò che ssi stavano partiti dal romore delle genti.

[2] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 2.46, pag. 455: e ciò vedemo fare a ciascheduno, / ch'el si mette 'n comuno / più volenteri tra li assai e boni, / che non stan sol', se 'n ria parte no i poni.

1.1.5 Locuz. avv. Per comune: con l'unione di tutte le persone; tutti insieme.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 175, pag. 182: ma tutti per comune / tirassero una fune / di pace e di benfare, / ché già non può scampare / terra rotta di parte.

[2] Doc. bologn., 1295, pag. 195.2: igli tuti siano per comuno tignuti defender quello de loro a chui fosse mossa questione de quella cosa comparata per comuno a tute lor spese comunay.

[3] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 15.307, pag. 197: Oimè lassa, in tanta dolorança / già non pensa' di lui fare tal festa! / Per comune oggi in questo giorno / la città ci venne a suon di corno...

[4] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 173.12: MCCCVJ In quisto millessimo, dì VIIJ de giungno, el comuno de Peroscia fece oste per comuno sopra el comuno de Tode a uno castello, el quale se chiama Collepepo...

[5] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. V, cap. 26, vol. 1, pag. 209.5: E nel detto tempo e anno medesimo i Pratesi si rubellarono contra a' Fiorentini, onde i Fiorentini v'andarono ad oste per comune, e per assedio il vinsono e disfeciollo.

[6] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.72, pag. 148: E quando a spasso e a le chiese vai, / ogni uom che ti mira suo cor ti dona, / e tu riman ne gli occhi a ciascheduno, / lodando per comuno / tutte le cose de la tua persona...

1.1.6 Locuz. avv. Per comune: in generale.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 43.103, pag. 258: Poi se levàm tuti in pe' / per referir graci' a De' / chi de lo so rico borsoto / a tanta gente faito [à] lo scoto, / e a lo mondo per comun, / seza pagamento alcun».

[2] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 2.1, pag. 717: Quasi ogni greco per comun / è lairaor, neco e soperbo...

1.2 Al di sopra delle parti.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 2, cap. 20, pag. 61.18: La seconda ragione si è che 'l re si è persona comune, a cui tutta la comunità e tutto il reame è ordinato...

[2] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 31, pag. 270.26: di' vignire una podestà savia, cognoscente, chi sia comune homo e no de parte, e sia homo çintile, experto in riçimento...

[3] Gl Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 2, pag. 2.10: e questa usanza per mantenere la replubica si teneva non solamente dalle propie e speziali persone, ma etiamdio da le comuni, sì come da' consoli e da' regi.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 69, vol. 2, pag. 127.9: Questo messer Niccolao cardinale della terra di Prato [[...]] di progenia de' Ghibellini era nato, e mostrossi poi che molto gli favorò, con tutto ch'a la prima mostrò d'avere buona intenzione e comune.

1.2.1 Neutrale.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 98, vol. 2, pag. 427.21: In questo i detti legati co· rre d'Inghilterra elessono per luogo comune una villa detta Beeragni, la quale è presso a Ciartes...

1.3 Aperto a tutti, pubblico (detto di un luogo); destinato a un uso condiviso; relativo alla vita pubblica.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 31. par. 15, pag. 201.1: Per tutte l'altre la magion sua era / Quasi comune a cchi volesse andarvi.

[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 3, gl. c, pag. 3.26: e però che 'l Campidoglio era luogo comune, gl'uomini con le donne loro e gli dii con le dee più sicuramente cenavano spesso nel Campidoglio che nelle propie case...

[3] Stat. sen., 1329, cap. 49 rubr., pag. 311.11: Che neuno giurato nè sottoposto possa conciare di fuore de luogo comune.

[4] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 47 rubr., vol. 1, pag. 425.29: Ke en la comuna piacça se possa fare citerna le tre parte deglie vicine en concordia staente.

[5] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 16, pag. 124.1: quivi gli oracoli della Cumana Sibilla, il lago d'Averno, e 'l Teatro, luogo comune degli antichi giuochi...

[6] Gl Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 1045, pag. 67: Ihesù piliaro enco[n]tenente / et menarlo vilanamente / a uno loco k'era comuno, / ke non era pur solo d'uno, / ante era publico e palese / ad omni hom del paese...

[7] Stat. venez., 1366, cap. 125, pag. 58.29: Cum ço sia che molte inmundicie vegna ghettade e fatte in una terra over logo vacuo aprovo Riolto Novo, la qual descorre in calle comun, [[...]] va parte ch'el sia comettudo ali Officiali de Riolto che possa far far bando ed ordene cum pene...

[8] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (i), par. 9, pag. 347.6: «Profano» propiamente si chiama quello luogo il quale alcuna volta fu sacro, poi è ridotto all'uso comune d'ogni uomo...

1.3.1 Al servizio della collettività; gestito collettivamente.

[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 12, pag. 8.16: li giovani, [[...]], induceano loro medesimi a buone opere, acciò che sanza negligenza potessero sostenere li comuni offici...

[2] Doc. aret., 1337, 771, pag. 657.5: V. Al quinto chapitolo che gli ufici siano chomuni ci piacie.

[3] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 77, par. 1, vol. 1, pag. 289.23: Acioché gl'ofitie siano comune e none a singolare persone d'aplicare, statuimo e ordenamo per lo presente capitolo, [[...]] che tucte gl'ofitie de le podestade, dei scendeche e dei vicarie [[...]] se deggano eleggere e fare per le porte...

1.3.2 Locuz. avv. A comune: in pubblica gestione del governo o della proprietà.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 3, pag. 239.27: le terre e le città e i reami, che sono istati sotto un buono signore il quale abbia avuta la signoria ragionevole, sono istati più in pace e più in concordia, che quelle che sono istate a comune...

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 111.18: Adunque reggiamo a comune questo popolo, e con eguale podestà sia sollecito alla Reina di servire al troiano marito, e di dare in dote a la tua destra quelli di Tiro.

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), cap. 11, pag. 420.17: Tre sono in Egitto le generazioni, e spezie de' monaci, l'una si chiama Cenobiti, li quali in nostra lingua propriamente sono detti monaci, che vivono a comune.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 84, vol. 2, pag. 170.3: E era con séguito di più di IIIm uomini e femmine, standosi in su le montagne vivendo a comune a guisa di bestie...

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 6, vol. 2, pag. 379.7: Di questa cosa furo li Padri così disdegnati, come quando elli videro essere a comune il consolato.

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 82, vol. 1, pag. 155.18: reggendosi la città d'Orbivieto a comune appo il popolo, erano i maggiori governatori di quello stato Monaldo di messer Ormanno, e Monaldo di messer Bernardo...

1.3.3 Locuz. nom. Luogo comune: latrina.

[1] Stat. lucch., XIV pm., pag. 77.13: Et dicte queste cose, alla fine ordinò lo quarto comandamento: che ciascuno infermo abbia buona pelliccia per vestirsi per andare ad luogo comune secondo che la natura richiede, et abbi capelline di lana.

1.4 [Rif. alle leggi:] condiviso dalla società.

[1] Ceffi, Dicerie, XIV pm. (fior.), cap. 19, pag. 44.15: E però ch'e' signori, sì come liberi, talora folleggiano, furono trovate le comune leggi, sotto il cui giogo ciascheduno vivesse in pace.

[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 3, cap. 56, vol. 1, pag. 324.17: io, che sono cittadino di Roma, vi richieggio per lo comune dritto della città, che, come io sono citato, io possa dire la mia ragione e assaggiare il giudicamento del popolo romano.

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 30, pag. 220.32: e se l'uno moriva, e l'altro rimaneva reda, e ciò era ragionevole e comune legge.

1.4.1 [Dir.] Precedente le norme imposte dal legislatore, naturale.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 6.65, pag. 216: Natura, Dio, ragion scritta e comune, / reprensïon - fuggir, pregio portare / ne comanda...

[2] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 24, pag. 76.14: se dice et trovase per li savii que 'l movemento e 'l processo del regetore dé trapassar la lege communa...

- Locuz. nom. Diritto comune.

[3] Gl <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 22, pag. 267.2: e 'l dritto naturale si chiama dritto comune, e dritto, il quale non è scritto, se non nei cuori delli uomini, sicome noi avemo detto dinanzi.

1.5 [Detto di una donna:] che ha relazioni sessuali promiscue o esercita la prostituzione.

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 311, pag. 572: Da femena comuna se guard ogn'om qi pò...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 1, cap. 4, pag. 221.9: se le femmine fussero comune, e' non avrebbe sì grande amore nella città...

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 192.7, pag. 386: I' era di ciascun molto prendente, / E tutto quanto a un ribaldo il dava, / Che puttana comune mi chiamava...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. IX, cap. 84, vol. 2, pag. 169.24: proponendo e predicando il detto frate Dolcino sé essere vero appostolo di Cristo, e che ogni cosa dovea essere in carità comune, e simile le femmine esser comuni, e usandole non era peccato.

[5] Cola di m. Alessandro, XIV pm. (perug.), 3.1.5, pag. 770: Femmine comune ne so' sbandite, / né nulla vi si trova per denare...

1.6 Condiviso fra più proprietari (detto di un bene) o fra più sodali (detto di un'amicizia o di un ideale). Anche fig.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 380, pag. 539: Eh Dieu, com' mal servir fa l'om a la persona / qe çamai no lo ama se no quando li dona! / Se li avese donado quel del re de 'Ragona, / lo cre' aver servio per un'ora comuna.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 5, pag. 195.4: se tutte le ricchezze e tutte le possessioni fussero comune, la città anderebbe tosto a male ed a pericolo...

[3] Doc. fior., 1255-90, pag. 242.6: A(n)che la piaçça (e) l'aia (e) l'orto chomune tra noi e fFino...

[4] Doc. fior., 1281-97, pag. 545.19: Lapo de avere in uno quaderno di pechora k'è a Orbivieto, comune di Panochia e di Lapo...

[5] Doc. pist., 1300-1, pag. 260.6: Ebi da Nuccio, che lgli ebbe di xxvij o. (e) j q. di fave, dì ij di magio, delle chomuni tra sé e sStefano, lb. viij s. xij d. ij.

[6] Doc. venez., 1305 (2), pag. 42.19: Ancor voio co lu muro dela corte sia comun...

[7] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 138, vol. 2, pag. 64.25: Et qualunque cittadino di Siena à casa comune con li consorti allato al Campo del mercato, [[...]], possa fare citerna et colliere l'aqua...

[8] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 31, pag. 210.22: la cui altezza [[della torre di Babele]] [[...]], la comune loquela, cioè il parlare di loro, il voler d'Iddio in piú parti divise.

[9] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 513, pag. 532.5: Poi apresso partiro l'avere comune...

[10] Stat. assis., 1329, cap. 9, pag. 172.28: E se seronno en necessetà, overo em povertà, el priore e 'l sopriore sieno tenute de provederlo de le lemosene comune.

[11] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Ermione, pag. 76.18: Atreo, figliuolo di Pelopeo, fu nostro comune avolo paterno..

[12] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 10.12: e lo scalterito misuratore terminò con lungo terriefine la terra, che prima era comune sì come i lumi del sole e' venti...

[13] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 310.7: l'avaro ama la pecunia con amore corrotto; imperciò che quella cosa, ch'è fatta a comune uso, vuole apropriare a ssè...

[14] Doc. lucch., 1332-36, pag. 115.29: Ànonde, che ci deveano dare in del grande per loro tratte chomuni in k. ij, lb. iij.c.lxxv s. xvij dr. viiij.o.

[15] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 2, pag. 22.13: e però s'e' m'è dato uno prezioso vestimento, sì lo vendo, e lo prezzo do ai poveri, sì che non potendo fare comune il vestimento, voglio almeno che 'l prezzo sia comune.

[16] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 9, pag. 72.16: che poniamo, che non ne seguiti opera carnale, l'amore è pur carnale, poichè vuole essere appropriato, e non comune.

[17] Doc. moden., 1347, par. 39, pag. 157.36: propone che gi predicti Jacomo et Nicholò aveno una sponda de una casa comuna tra li diti Cichino et loro...

[18] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 13, vol. 1, pag. 27.16: Fu la signoria de' due re comune e pacifica.

[19] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 30, vol. 1, pag. 56.17: vendé al detto re di Francia la propietà e giurizione ch'avea i· comune consorteria col detto re nella metà di Monpulieri...

[20] Doc. castell., 1361-87, pag. 180.21: e la vacca (e) la vitella comu(n)e so(n)no fra noy...

- Avv.

[21] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz.tta 3.26, pag. 266: Sì come pare, li auselli / chiaman sua signoria / tra lor divisamente, / tanto pietosamente / che l'amorosa via / comanda[n] tuttavia: / per che comune volse usar con elli.

- Sost.

[22] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 34, pag. 102.6: E perçò securamente et in generalitate e specialitate e 'l communo e 'l deviso de questa terra poteti requerere e demandare.

[23] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 248, vol. 2, pag. 336.8: sia talliato allui el capo, sì che muoia et li sui beni si publichino al comune...

[24] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 149.16: tutte gl'altre suoie biene fuoro piubicate al comuno perché se disse che ser Raniere d'Andrea n'avea tradute a lo 'nperadore Federigo.

1.6.1 Locuz. avv. A comune: in società; in comproprietà.

[1] Doc. fior., 1272-78, pag. 438.5: i quali d. gli demo p(er) uno porcho che noi cho(n)peramo da llui, che fue p(er) gli fanciulli di Baldovino e p(er) Simone e p(er) Lapo e p(er) Giovani e p(er) Donato ch'ierano anchora a chomune...

[2] Doc. fior., 1277-96, pag. 400.5: e li dodici s. fuoro per nostra parte di veccie che vendeo a chomune...

[3] Libro segreto di Arnoldo, 1308-12 (fior.), [1310], pag. 400.31: sì venimo in acordio di partire le terre e posesioni c'avemo nel contado a comune...

[4] Libro segreto di Giotto, 1308-30 (fior.), [1310], pag. 422.2: i quali pagaro per me per la terza parte de[l] risedio e poderi che conperai a comune con Tomaso e con Arnoldo de' Peruzi...

[5] Libro segreto sesto, 1335-43 (fior.), [1335], pag. 248.35: essendo a comune con Giovanni loro fratello e il detto dì si dovisono insieme e pagharono la detta spesa...

1.6.2 Locuz. avv. Di comune: in società.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 76.7, pag. 383: Un re' vento con arsura / à menao gram remorim / enter Guerfi e Gibellin / chi faito à greve pontura: / che, per mantener aotura, / [[...]], / de comun faito àn morin / per strepar l'aotru' motura...

1.6.3 Locuz. avv. In comune: in comproprietà (fra privati).

[1] Poes. an. urbin., XIII, 39.45, pag. 621: quelle cose ke àne aver[e]le in comune, / e vivare cun tucti molt'amorevelmente.

[2] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 3, pag. 66.14: non se trovava da potere pagare li cavalieri che deviano andare con Scipione. Alora Valerio ciò ch'avea e d'arnes' e de donne e de tesoro fece venire in communo.

[3] Libro segreto di Giotto, 1308-30 (fior.), [1310], pag. 420.9: e questo tereno avea i[o] conperato comune co' detti Tomaso e Arnoldo e posto il costo a nostra ragione propie, sì come apare per lo libro de l'asse c'avemo in comune per quarta parte co' filiuoli di Pacino de' Peruzi...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XII, cap. 135, vol. 3, pag. 270.22: E fatto silenzio alla detta quistione, che ciascuno fu contento della detta difinizione, e riconoscemmo i nostri difetti e poca carità tra nnoi in comune e in diviso.

- Fras. Vivere in comune: insieme, in regime di comproprietà.

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 31, vol. 1, pag. 296.9: E però veggiamo, che pur secondo il secolo li fratelli o vivono in comune, o partono fra loro egualmente la eredità.

1.6.3.1 Locuz. avv. In comune: di proprietà pubblica (specif. del Comune) in seguito a confisca. || V. comune 2.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 46.29: giudichiamo che li beni di cotali sieno confiscati et messi in comune...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 477.10: Fabio Massimo T[a]ranto un'altra volta rubellato combattendo vinse, [[...]], e XXX.M d'uomini vendè, e il prezzo recò in comune.

[3] Stat. perug., 1342, L. 3 rubr., vol. 2, pag. 18.7: Ke glie biene del condannato overo sbandito devengano en comuno se non sirà pagata la condannagione enfra el mese.

[4] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 137, par. 1, vol. 2, pag. 506.19: E se giusta cagione non avessero, el capetanio overo el giudece le ditte concessione e donagione deggano cassare e irritare e per casse e irrite avere, e le cose, concessione overo donagione, le quagle avessero retenute, dedure en comuno...

[5] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 295.13: Il detto grano o biada che trovarono per la città, sì llo scriveano, poscia il mandavano a' detti Sei ed ellino il facieano riporre e mettere in comune, e davanne dello staio - s. XXX.

[6] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 125, pag. 48.22: il conte Giordano [[...]] entrò in Firenze con gran triunfo, e tutti i beni de' Guelfi misse in comune...

1.6.4 Locuz. nom. Amico comune: v. amico s.m.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 2, cap. 18, pag. 213.20: sien constrecte le parti, a petizione di chiunque l'addima[nda]sse, d'eleggere due arbitri et amici comuni, cioè ciascheuna parte uno, sottoposti de la detta Arte, o vero altri, di ragione et di facto...

1.6.5 Locuz. verb. Fare comune: condividere un bene (anche astratto).

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 21, pag. 435.27: e le loro famiglie rimase, feciono comune in ogni grolia colle loro mogli e figliuoli; e così finirono la vita loro.

[2] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, Proemio, pag. 3.5: Quelli, che è ammaestrato della parola di Dio, faccia comune a colui, che lo ammaestra, ogni suo bene.

1.6.6 [Per esprimere reciprocità:] l'un l'altro.

[1] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 2, pag. 658.21: Se la conversazione è con eguali, sia fondata in caritá e in veritá e in comune onore...

[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 5, vol. 1, pag. 22.18: addunca ben cunveni, per tal ki tucti li homini fussiru comuni amichi et cumpagni secundum naturam, fussiru parenti, nati et derivati da unu principiu, da unu patri et da una matri.

1.7 [Di una decisione, un accordo:] unanime.

[1] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 198, pag. 135.27: E se illi son per comuno conselio sevray e seray fora de la Giexa, illi dén fi sgivadi e refudadi como pagany.

[2] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 33, pag. 26.10: E qualunque questione, di qualunque cosa o di quantunque quantità sia, serà difinita per partito comune dall'actore e reo in presença di la Corte...

[3] Stat. sen., 1343 (2), L. 3, pag. 130.5: ancho si ritenga di mercatare overo alcuna cosa fare ne la sua propria utilità et acconcio overo in utilità d'alcuno altro di coloro de' quali e' fatti avarà preso a fare se già no 'l facesse de comune consentimento di loro...

[4] Doc. cors., XIV, 2, pag. 195.32: ne testano carta li clerici et domino Iohanne de Loreta et li confaloneri et li consoli et li capetanii per comune acordio in capo de Alberto plebano de sancto Petro de Vico ad honorem de episcopo et de episcopatu.

1.7.1 Locuz. avv. In comune: insieme, con un'unica volontà; di comune accordo.

[1] Libro segreto di Arnoldo, 1308-12 (fior.), [1308], pag. 398.5: e noi in comune li rispondemo che la prendese come li piaciese e che li vi metese il presgio a suo senno...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. V, cap. 23, vol. 1, pag. 206.9: e statovi più tempo, e date molte battaglie alla terra, e tutto adoperato invano, imperciò che lla città era fortissima, e' cittadini bene in concordia e in comune...

[3] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1360/1362] son. 21.7, pag. 283: Gridate de non, tucti in communo, / Ché nulla colta oltragiosa se puna!

1.8 Che riunisce le caratteristiche o i membri di più entità.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 6, pag. 10.21: uno segno è mobele e l'altro fermo e l'altro comune: aries ponono mobele, e lo tauro fermo, e 'l gemini comune...

[2] Gl Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, cap. 4, pag. 92.2: el giudicio, el quale se chiama el senso comune inperciò ke iudica de tutti le sensora.

[3] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), I, 15-17, pag. 170.1: Il filosofo nel primo libro della Metaura dimostra come l'uno elimento ae a ingenerare da l'altro, e dice che li elimenti ànno insieme generazione l'uno da l'altro, imperciò che lla materia si è comune...

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 74, pag. 183.31: I beni veraci son quelli, che la ragione ci dà [[...]]. L'altre cose son buone per oppinione, e per detto delle genti, e hanno nome comune co' veri beni; ma la proprietà del bene non è in loro.

[5] Gl Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, parr. 156-161, pag. 96.19: E perché lo ditto soneto èe participevele de tutte le rime de undexe sillabe, e dodexe, de sey, de septe e de octo sillabe, imperciò ello èe appellato soneto comune.

1.8.1 [Filos.] [Detto di un oggetto fisico:] qualità sensibile percepita da più di un senso (in opp. alle qualità sensibili proprie, che coinvolgono uno solo dei sensi). Locuz. nom. Sensibile comune. || (ED s.v. comune).

[1] Gl Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 9, pag. 206.9: la figura, la grandezza, lo numero, lo movimento e lo stare fermo [[...]] sensibili [comuni] si chiamano: le quali cose con più sensi comprendiamo.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 29.47, vol. 2, pag. 500: ma quand'i' fui sì presso di lor fatto, / che l'obietto comun, che 'l senso inganna, / non perdea per distanza alcun suo atto, / la virtù ch'a ragion discorso ammanna, / sì com'elli eran candelabri apprese...

1.8.2 [Detto di una caratteristica o di un'abitudine:] posseduto dagli appartenenti a una stessa specie o regno naturale, condiviso.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 38, vol. 3, pag. 124.17: La dilettazione detta senza rispetto non è buona, però ch'è di sensualitade ch'è comune alle bestie...

[2] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 1, pag. 3.15: miseri quelli che colle pecore hanno comune cibo!

[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 4, pag. 219.1: L' uomo dunque, come egli è creato infra gli angeli e le bestie, così alcuna cosa ha commune con gli angeli, cioè la immortalità dello spirito...

[4] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 5, par. 2, pag. 25.26: [[vivere]] conviene ed è comune a llui [[l'uomo]] e all'altre bestie che ànno anima.

[5] Torini, Brieve collezzione, 1363-74 (fior.), pt. 3, cap. 23, pag. 290.23: adunque a tutti è comune il morire...

[6] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 2, pag. 224.2: alcuna cos'à [[l'omo]] comuna cum la bestia, çoè la mortalitae de la carne...

1.9 [Dir.] Locuz. nom. Ragione comune: diritto oggettivo fondato sulla compilazione di Giustiniano.

[1] Stat. sen./umbr., 1314/16, cap. 106, pag. 49.4: la Corte sia tenuta e debbia procedere, punire e condempnare quello cotale accusato, denuntiato o inquisito di quello che Statuto non parlasse chiaramente, se sirà provato contra di lui legitimamente, e ove simile non si trovasse, sia observata la rascione comune.

[2] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 19, pag. 96.55: se la testimonia falsa fusse renduta o se rendesse sopra facto d' alcuno, del quale si dovesse inponere pena corporale per forma di questo Breve, o per ragione commone...

[3] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 77, par. 1, vol. 1, pag. 483.15: E la podestà e 'l capetanio e tutte e ciascune loro ofitiagle siano tenute e deggano le preditte cose tutte rate e ferme avere e a executione mandare, secondo la forma degl'altre statute del comun de Peroscia e de la ragion comuna...

[4] Doc. ancon., 1345, pag. 238.17: Renuptianti essi ac ciascheuno di loro per li nomi sopradicti la exceptione del dolo male et in facto conditione senza cagione overo per iusta cagione, tutte ac ciaschedune ragioni sì cannoniche ac sì civile et municipale, commune ac speciale...

1.10 Sost. Chi condivide (vita o interessi) con qno.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 1: [28] Guada(n)gna du(n)qua con onestà (et) co(n) utilità delo tuo comuno (et) co(m)pa(n)g(n)o, che l'apostulo dice: quella è buona co(m)pangnia u(n)de si tracge utilità.

2 Largamente diffuso, tipico; normale.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 7, cap. 37, pag. 499.24: Ed acciò che terribile testimonianza fosse a coloro che verranno del suo pulimento, e della indignazione di Dio, ancora la comune sepultura non potte avere.

[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, pag. 87.2: ora seguita de dire d'alcune nature e conpo(n)itione de l'omo e de la femena comune...

[3] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 167.30: il naso deritto e bene sedente, di comune forma...

[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 14, cap. 2, par. 9, pag. 265.3: se Socrate o Aristippo feciono o dissono alcune cose contra 'l comune usato, ei creda che quello medesimo sia licito a lui...

[5] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, docum. 5.746, vol. 2, pag. 229: Non lauda propria di proprio laude, / fallo scusa non claude / poi che patente è la colpa d'alchuno, / né per ciò men questo è viço comuno.

[6] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 1, cap. 11.69, pag. 39: Lodo sed ella inprenderà da donna / O altra servigiale / Ciaschuno comune e sottil chucinare.

[7] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 57.16: Cino fu anche di comune statura, ma più savio di Gherarduccio...

2.1 Locuz. avv. Di comune: secondo la norma o l'abitudine.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 10, 17-27, pag. 176, col. 2.4: Dixe che quella planiccie, dove erano, era tanto de spazio fin' apresso la sallida del monte, quanto è lungo tre volte un corpo umano, çoè de XV pei de comuno.

2.2 [Filos.] [Secondo la filosofia scolastica:] locuz. nom. Forma comune: forma generica.

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 1, proemio, pag. 1.3: è da notare, che Dante pone sè in forma comune d'uomo, nel quale è l'anima ragionevole, la potenza sensibile, e la potenza vegitabile, e lo libero arbitrio...

2.3 Ricorrente nel tempo; ripetuto fino a essere percepito come ordinario o abituale.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 4, pag. 79.6: nella seculare oppinione e quaçi nela comune, seculari uçare seculo non diçavene, ma conven quazi loro...

[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 3, L. 3, pag. 40, col. 18.9: E sentimenti che si rinuovano sono quasi infiniti in acti e in oggecti e in dilecti e pene in mente e in corpo: ma e più communi si possono in quattro differentie distinguere.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 5, vol. 2, pag. 83.20: Lu quali Pompiliu, ultra la comuni aspriza di quilli, eciandeu per privata causa era curruzatu inver d'illi.

[4] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 20, pag. 94.11: chista istoria esti difettuosa in multi cosi et killu chi la compossi non scripsi si non li cosi notabili ki foru fatti in killu tempu, [et] li altri cosi communi non li scripsi.

2.3.1 Noto a tutti, celebre.

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 1, pag. 129.26: parliamo oramai, se ti piace, di miracoli ed esempii di fuori, che sono più communi a tutti e più conosciuti...

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 16, pag. 77.24: [6] Perçò lo comun proverbio d'i volgar se dixe: «L'ovra loa 'l maistre».

2.4 Comune volgare: lingua dell'uso.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 2, cap. 2.9, pag. 50: questa è quella etade / [[...]] «ch'è più malagievole a conosciere come debia riuscire»; / Cioè l'adoloscienza; / Poniamo che di sovra / «Giovane» la chiamasse, / Però che più s'acosta / Al comune volgare.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 11, vol. 2, pag. 226.34: Melior est obedientia, quam victimae; per la qual parola in comune volgare si dice: che meglio è ubbidire, che sacrificare...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. I, cap. 18, vol. 1, pag. 25.16: E per lo loro nome in latino fu chiamata Gallia, e in comune volgare Francia...

3 Di ordinaria qualità o senza caratteristiche rilevanti, normale; nella media.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 21, pag. 311.22: ed in queste saette l'uomo vi mette fuoco molto forte fatto d'olio comune e di pece nera e di solfo e di gromma...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XIII, cap. 13, vol. 3, pag. 322.26: E il vino comune di vendemmia carissimo da fiorini V in VI cogno, di soldi LXV e mezzo il fiorino.

[3] Ricette bologn., XIV pm., pag. 265.2: Alle quae cose sì se gli açunga olio rosato e comune çascaduno unçe ij e faças[...] inpiastro.

[4] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 6, ch., pag. 225.14: la manna, [[...]] è più soda che non è il mèle comune...

[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 4, cap. 24, vol. 1, pag. 507.12: cadde sopra Monpulieri e nelle circustanze una grandine sformata di grossezza di più d'una comune melarancia...

[6] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 6, pag. 172.24: Lo primo capo si è quando l'omo non vol mangiare vidanne comune, ma cerca cibi delicatissimi; e chiamase qualitate.

3.1 Semplice da comprendere; privo o privato di artifici retorici, di registro medio.

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 21, pag. 23.10: data la cosa a intendere per parole comuni, correggendo il detto suo per più acconce parole, commuove maggiormente l'uditore.

[2] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 10 Proemio.26, vol. 3, pag. 315: Ma dicoti di questa che nessuno / in buon parlar comuno / può divisare / ben lo suo stare, / se lei pinta non porge; / la qual veduta, di lei ben s'accorge.

3.1.1 Applicabile a più casi particolari, generico.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 59, pag. 130.17: I' so, che parlando al comun uso, diletto si è cosa diffamata...

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 50, vol. 2, pag. 129.8: E clericato è nome comune di tutti, onde non è Ordine, ma è una certa professione di vita...

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), Misure, pag. 298.3: Metreta è comune nome d'ogne cosa liquida.

[4] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 8, par. 3, pag. 42.5: E giassia che questo motto policia sia comune e ssingnifichi tutte gienere e spezie e maniere di singnoreggiare...

- [Contrapposto a proprio].

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), Dedica, vol. 1, pag. 9.7: E quista prudencia, però que issa èn la plù infima di tucti, non appi nomu propriu, ma se chama skictu per comuni nomu prudencia.

[6] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 12, par. 3, pag. 236.13: Però che llo statuto affermativo nonn à punto d'usaggio il nome proprio, ma il nome comune a llui ritiene...

3.1.2 [Ret.] [Per trad. del lat. communis, con valore neg.:] poco pertinente (perché non specifico).

[1] Gl <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 30, vol. 4, pag. 99.8: [[Prologo]] Comune è quello, che l'avversario può altresì ben dire come tu.

3.2 Locuz. nom. Di comune età : di età media.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 5, cap. 6.38, pag. 125: Donne amorose, gioiose e piacienti, / Dotte e gientili e di comune etate, / Pilglian la sposa, e menolla con' decie; / Dannole luogo a sedere alla mensa.

3.3 Di bassa estrazione sociale, appartenente alla classe inferiore; di mediocre valore (con sfumatura spregiativa, o in confronto a chi possiede caratteristiche sociali o morali più elevate).

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, docum. 5.443, vol. 2, pag. 175: Non crede, quel che non prova l'alteçe, / esser peso in grandeçe; / desidera del suo comune stato / sallir dov'è il montato...

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 1, cap. 14.2, pag. 43: Se figluola èe / Di mercatante o uomo comune...

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 81, pag. 215.28: e sappiano, che 'l savio hae seco la vera onestade, ma la comune gente ha l'immagine delle cose oneste.

[4] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 3, L. 3, pag. 40, col. 22.4: Et più sono le creature per li sentimenti che per le virtudi dalla comune gente per sancte adorati.

[5] Cavalca, Specchio di croce, a. 1342 (pis.), cap. 21, pag. 95.14: Ma quando l'uomo riceve ingiuria da uomo savio, e religioso, e di buona fama, la gente comune non può credere che gli sia fatto torto nè ingiustizia...

[6] Dom. Scolari (ed. Grion), 1355 (perug.), I.5, pag. 338: Io priego [[...]] / ch'io possa dire e far cosa che sia / piacere a tutta la comuna gente / di questa bella e cara diceria / del magno Re...

[7] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 30, pag. 212.35: Questo fa quasi uno comune medico; e uno perfetto medico conoscerà meglio...

3.4 Amore comune (in opp. a amore puro).

[1] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 2, pag. 307.1: Ma tu, [[...]] domandare potresti, [[...]] se alcuno può servare amore puro con una, e con un'altra tenere amore comune.

4 Che si comporta con garbo, amabile; che ostenta cordialità.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio rose cum viola, 59, pag. 79: Ma eo sto mansüeta, comuna e agnellina...

[2] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 202, pag. 108: Responde la Violeta: «[[...]] eo son comuna e utelle per mia grande largeza...

[3] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 31, pag. 94.4: nui habiamo cognuscuto voi essere grandi amici e benvolenti per grande opere, nui potemo dicere apertamente e tocamolo cum le mane ke voi per lo vostro communo modo lo mostrati...

5 [Ret.] Locuz. nom. Luogo comune: argomento o tema dato, utilizzabile come prova a sostegno di un'argomentazione.

[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 66, pag. 71.12: e provoca l'animo dell'uditore ad ira, inzigandolo e accendendolo contra l'aversario suo; la qual cosa si può fare in dieci modi, i quali sono appellati luoghi comuni.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 66, vol. 4, pag. 247.1: dee il parlatore tornare alli comuni luoghi, cioè a forza di fortuna, ed alla fievolezza degli uomini...

6 [Anat.] Locuz. nom. Vena comune: vaso sanguigno del braccio da cui si prelevava il sangue durante il salasso.

[1] f Mesue volg., XIV: Se il sangue sovrabbonda in tutto il corpo, e le vene son piene, cavane dalla vena comune... || Crusca (3) s.v. comune.

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 72, pag. 191.4: Ancora ad ide(m): sanguese lu c. de la vena communa costumata...

[u.r. 27.03.2023; doc. parzialm. aggiorn.]