CONSIGLIO s.m.

0.1 cconselgio, cconsiglio, cconsilglio, cconsilglo, cconsillo, chonseglio, chonsei, chonseio, chonsello, chonsigli, chonsiglio, chonsiglo, chonsilgli, chonsilglio, chonsilglo, chonsillio, chonsio, colsiglio, comsigli, comsiglio, comsilglio, comsilio, conisigli, connsilglio, consceio, conscigli, consciglio, conscilgu, conscilio, consciliu, conscio, conseg, conseggi, consegi, consegio, consegl, consegl', consegli, consègli, conseglie, conseglio, consèglio, conseglle, consegllo, conseglo, consego, consei, conseie, conseii, conseil, conseilio, conseils, conseio, consej, conseji, consejo, consel, conselgio, conselgle, conselgli, conselglio, conselglo, conseli, conselio, conselli, consèlli, consellio, consèllio, consello, conselo, conseyo, consigle, consigli, consiglie, consiglii, consigliii, consiglio, consigliu, consiglj, consigllo, consiglo, consiglu, consigly, consiglyo, consiie, consil, consilgi, consilgio, consilgli, consilglii, consilglio, consilglo, consili, consilia, consilii, consilio, consiliu, consilli, consillii, consillio, consillo, consillu, consillyu, consily, consilyu, consio, conssegio, conssillio, consyliu, consyllyu, coseglo, coseio, cosigli, cosiglii, cosiglio, cosilgio, cosilio, cosiliu, cosilli, cosillio, cossillio, cunseio, cunsigli, cunsiglu, cunsillu, gonseglo, gonsilglio, kkunsilli.

0.2 Lat. consilium (DELI 2 s.v. consiglio).

0.3 Postilla amiatina, 1087: 2.1 [10].

0.4 In testi tosc.: Postilla amiatina, 1087; Doc. montier., 1219; Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Poes. an. sang., 1270-71 (2); Doc. prat., 1275; Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1295; Siribuono giudice (ed. Contini), XIII sm. (pist.); Doc. pist., 1300-1; Doc. volt., 1306; Lett. sang., 1316; Stat. cort., a. 1345; Stat. collig., 1345.

In testi sett.: Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Doc. ver., 1266; Disticha Catonis venez. (ed. Mascherpa), XIII t.q.; Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Doc. venez., 1281/84; Poes. an. padov., XIII sm.; Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Stat. chier., 1321; Stat. moden., 1335; Stat. trent., c. 1340; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Stat. vicent., 1348; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Lett. mant., 1367; Doc. friul., 1360-74; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.); Poes. an. urbin., XIII; Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Lett. casol., XIII ex.; Stat. tod., 1305 (?); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Doc. orviet., 1334; Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.); Stat. viterb., c. 1345; Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Stat. castell., XIV pm.; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV.

In testi sic.: Formula di confessione sic., XIII; Stat. mess. (?), 1320; Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Stat. palerm., 1343; Stat. catan., c. 1344; Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. a consiglio 4; a consiglio di 3.2; chiamare a consiglio 5; con consiglio di 3.1; consiglio dei bricioli 5.4; consiglio del pieno dominio 5.3; consiglio del popolo 5.1; consiglio del popolo e comune 5.1; consiglio della campana 5.2; consiglio di campana 5.2; da consiglio 2; di comune consiglio 3.2; di consiglio 2; di consiglio di 3.2; fare consiglio 5; gran consiglio 5.5; in consiglio 5; maggior consiglio 5.5; mettere a consiglio 4; minor consiglio 5.5; per comune consiglio 2.2; per consiglio di 3.2; porre a consiglio 4; porre al consiglio 4; restringersi a consiglio 4; senza consiglio 2; stare a consiglio 5; stringersi a consiglio 4; suonare a consiglio 5; suonare il consiglio 5; trarsi a consiglio 4.

0.6 A Doc. prat., 1247: Co(n)siglo da Resto.

0.7 1 Ciò che si dice a qno per indurlo a decidere, ad agire in un modo piuttosto che in un altro, a fare o non fare qsa; anche, in partic., per dare aiuto; opinione espressa in merito ad una questione. 1.1 [Rif. più gen. all'attività o funzione di persone o di enti astratti, la ragione ecc.]. 1.2 [Rif. a un discorso]. 1.3 Essere in consiglio con qno: in rapporto di alleanza e mutuo sostegno. 1.4 Conforto, aiuto, sostegno dato a chi è nel bisogno. 2 Riflessione intorno a ciò che si deve dire, fare, decidere; capacità di pensare e di agire assennatamente; capacità di ragionare. 2.1 Intenzione di o disposizione a fare qsa, disposizione d'animo (indotta dalla riflessione o da ciò che è stato detto da altri). 2.2 Decisione (frutto di riflessione o di discussione), delibera, giudizio. Fare consiglio, fare un consiglio; prendere, pigliare consiglio. 2.3 Volontà divina. 2.4 [Relig.] Uno dei sette doni dello Spirito Santo. 3 Parere avente valore legale (in giudizio, o nell'emanazione di leggi e decreti). 3.1 Parere favorevole (dato da chi ne ha l'autorità); consenso, autorizzazione. 3.2 Parere o delibera avente valore normativo. Locuz. prep. A, di, per consiglio di. 3.3 [Med.] [Del medico, dei medici:] prescrizione o raccomandazione terapeutica. 3.4 [Relig.] Fig. Regola di condotta (in partic. dai Vangeli). 4 Scambio di opinioni, discussione fra due o più persone, in partic. in vista di una decisione da prendere (in situazioni formali o informali). 5 [Dir.] Organo collegiale con funzioni (a seconda dei casi) amministrative, deliberative, giurisdizionali, consultive; l'insieme dei suoi componenti. 5.1 [Dir.] Locuz. nom. Consiglio del popolo (del popolo e comune): assemblea popolare. 5.2 [Dir.] Locuz. nom. Consiglio della, di Campana: nel comune di Siena, organo collegiale che concorre al governo. 5.3 [Dir.] Locuz. nom. Consiglio del pieno dominio: a Volterra, consiglio autorevole, composto da settanta cittadini, che faceva riscontro al Consiglio Generale. 5.4 [Dir.] Locuz. nom. Consiglio dei bricioli: consiglio in cui si eleggeva col sistema delle schede tratte a sorte. 5.5 [Dir.] Locuz. nom. Gran consiglio, maggior consiglio, minor consiglio (a Venezia). 5.6 Il senato nell'antica Roma. 5.7 L'assemblea popolare nell'antica repubblica ateniese. 5.8 Estens. Riunione, adunanza di molte persone (che discutono intorno a problemi o questioni di varia natura); anche fig. 6 Chi dà assistenza con i propri consigli, lo stesso che consigliere. 7 [Prov.].

0.8 Ilaria Zamuner 20.10.2004.

1 Ciò che si dice a qno per indurlo a decidere, ad agire in un modo piuttosto che in un altro, a fare o non fare qsa; anche, in partic., per dare aiuto; opinione espressa in merito ad una questione.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 79, pag. 526: D'una causa, saçatelo, molto me meraveio, / onde lo çorno pensome e la noite me sveio: / como pò omo credere asdito ni conseio / de femena qe 'ntençese de blanc e de vermeio.

[2] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 506, pag. 580: Conseiar anci 'l fato per gran sen fi tignudo, / poi val poco 'l conseio da que 'l dan è veg[n]udo.

[3] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1025, pag. 62: Per [lo] conseio d'Eva peccà / E per lo pomo q'el mançà: / No atendè 'l comandamento / Et el n'ave grieve tormento.

[4] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 23.10, pag. 295: Su' è lo core e suo son tutto quanto, / e chi non à consiglio da suo core, / non vive infra la gente como deve...

[5] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 49.16: Mo' dise Panfilo: «O madona, la fama deli toi laudi e lo nome dela toa bontate sì à mandado mi a ti per causone de conseio.

[6] Poes. an. tosc., XIII m. (2), 9, pag. 85: Or dite s'agio / vita tenebrosa 'n esta giunta. / Consiglio chero al vostro gran savere, / che mi dichiate, se si può savere, / com'eo mi degia partir d'esto amare.

[7] Poes. an. sang., 1270-71 (2), 6, pag. 68: Similem(en)te a me pare che dogla / nè nul co(n)siglo l'amore mi fera: / p(er) luntan gire fatto m'à la dogla / silvaggio, a lo ver dire, più che fera.

[8] Guittone (ed. Leonardi), a. 1294 (tosc.), 40.2, pag. 120: Eo non tegno già quel per bon fedele, / che falso consel dona a so segnore, / e voleli donar tosco per mèle / e far parer la sua vergogna onore...

[9] Stat. fior., 1280-98, par. 30, pag. 60.28: fue ordinato [[...]] che' detti capitani avessero piena lecença di ricevere il comsiglio de' frati, in che modo in faccia l'avello e lo 'ntaglio, e di farlo in quel modo che parrà loro il meglio...

[10] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc.), L. V, pt. 11, pag. 173.8: Quarto è quello che ssi conmette per consiglio, quando alchuna persona chonsiglia l'altro che uccida.

[11] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 566, pag. 579: Capo de volatilio, capo de quactropedi / no mangiare de madio, se a meu consigllo credi; / saçi cha, se despreçillo, per certo a tene ledi...

[12] Poes. an. padov., XIII sm., 47, pag. 807: Eo no crerave altro consejo: / el vostro è bon, mai questo è mejo, / e questo me par de tegnire...

[13] Novellino, XIII u.v. (fior.), 8, pag. 148.13: Finalmente un savio mandò consiglio e disse: «Poi che quelli sta per vendere, di suo mistiere, et altri per comperare, tu, giusto signore, fa' che 'l facci giustamente pagare la sua derrata secondo la sua valuta.

[14] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 21, pag. 26.23: Poi che Cesare ebbe parlato, Cicerone comandò a Marco Catone che rendesse suo consiglio. Marco Catone si levò e disse...

[15] Palamedés pis., c. 1300, pt. 2, cap. 8, pag. 51.1: Lo mio consiglio falso e disleale lo fece morire, e cussì morritte Adamo senza fallo per lo consiglio d'Eva la trista...

[16] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 27, pag. 437.9: Dico dunque, messere lo legista, che quelli consigli che non hanno rispetto alla tua arte e che procedono solo da quel buono senno che Dio ti diede (che è prudenza, della quale si parla), tu non li déi vendere alli figli di Colui che 'l t'ha dato.

[17] Doc. volt., 1306, 1, pag. 10.8: se alcuna di queste persone fusse fallita per lo piacere di Dio, ciò è trapassata di questa vita, sì si dispenda quella parte sua infra questi medesimi parenti soprascritti sì come pare ad questi dispensatori lo melglo, e con altro consilglo d'altri nostri parenti ed amici.

[18] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 544.8: Usanza era, com'io già dissi, che quando si facea alcuna impresa di guerra o di briga che avessono, prima aveano consiglio dagl'indovini.

[19] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 77, vol. 1, pag. 375.4: E ancora sentendo i cittadini variati d'animi, e male disposti a fare più oste, rendero savio consiglio, che per lo migliore l'oste non procedesse al presente...

[20] Boccaccio, Decameron, c. 1370, I, introduzione, pag. 9.34: E in quella non valendo alcuno senno né umano provedimento, per lo quale fu da molte immondizie purgata la città da oficiali sopra ciò ordinati e vietato l'entrarvi dentro a ciascuno infermo e molti consigli dati a conservazion della sanità...

[21] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 26.15, pag. 61: Se non socori con tuo' san' consigli, / io non trovo sustegno a che m'apigli.

[22] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 219, pag. 571.17: e poi andati alla cassa e con quella donna che non avea preso, ogni cosa compresa, pensaro di avere consiglio di valentri medici...

- Dare, donare, fare, mandare (per)consiglio.

[23] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 14, pag. 105.13: Perdute le ricchezze, e in poco luogo ristretti, non abbiendo ancora al tutto perduto, avvegnachè molto fossero afflitti, diede Demostene per consiglio, che si partissero di Cicilia, e tornassersi a casa.

[24] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 11.9, pag. 728: che ora laudo lo bon astettare / e la speranza donde son nodrito, / essendo ardito di donar consigl[i]o / a tutti amanti che ssono 'n disio / che non lor gravi lo dolce soffrire...

[25] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 10, pag. 92.14: Vergine pulzella, che sete di pietà fontana, un poco de la vostra amistà mi mostrate, e per me in preghiera entrate inverso el vostro Filliuolo Iesù Cristo, che aiuti a questo peccatore e li mandi consillio brevemente...

[26] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 2, pag. 46.3: Tutto die fa dare consigli di fare spergiuri et maledictioni: lo demonio è che allora parla!

[27] Stat. catan., c. 1344, cap. 9, pag. 41.14: Ma si forsi in li cosi innanti misi, oy in alcuna cosa di li cosi predicti lu priolu virrà mancu supra la penitencia cumandata ià supradicta, damuli consiglu ki si suspenda di audiri li confessioni generali di li frati a sua confusiuni...

[28] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 167, pag. 121: Or ò io sodisfatto el mio volere / e dato quil conselglio, ch'io darei / pur per me stesso s'avesse 'l potere.

- Tenere il consiglio, tenersi al consiglio di qno.

[29] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 21, pag. 22.26: [18] E llo vescovo tenne il consiglio di Merlino e così fece com'egli disse.

[30] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 29, pag. 31.34: e s'e' mi volessono credere e tenersi al mio consiglio, io gli consiglierei ch'e' fussono guerniti di penitenzia contro agli rei agnoli».

1.1 [Rif. più gen. all'attività o funzione di persone o di enti astratti, la ragione ecc.].

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 2, cap. 6, pag. 95.8: e lo regno dea èssare retto per lo consellio de li filosofi e de li savi, e rascionevelemente poco se deano delongare da esso...

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 4 parr. 1-3, pag. 17.9: Ed io, accorgendomi del malvagio domandare che mi faceano, per la volontade d'Amore, lo quale mi comandava secondo lo consiglio de la ragione, rispondea loro che Amore era quelli che così m'avea governato.

1.2 [Rif. a un discorso].

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 13, pag. 29.26: Dacch'ebbe la Filosofia posto fine al suo consiglio e alle parole de' suoi amonimenti, dissi :- Dimmi, maestra delle Virtude, qual è la via de' buoni costumi e de' cortesi e savi riggimenti, per la quale si può andare alle Virtudi?

[2] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3.26, pag. 205.17: La sua vita non era in sonare, nè in uccellare, nè in sollazzi, ma in continui consigli, assettando i vicari per le terre, e a pacificare i discordanti.

1.3 Essere in consiglio con qno: in rapporto di alleanza e mutuo sostegno.

[1] Doc. montier., 1219, pag. 43.1: Tutti quell'omini ke a questo breve iurano sì iurano di guardare (e) di salvare tutti quell'omini ke in questa compagnia sara(n)no p(er) temporale, nominata mente loro p(er)sone (e) loro avere, se no(n) fusse p(er) sé difendendo, (e) non essare in co(n)sillio né in facto né in ordinam(en)to cun alcuna p(er)sona ke ricevano danno né in avere né in p(er)sona.

1.4 Conforto, aiuto, sostegno dato a chi è nel bisogno.

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 3.34, pag. 103: Di tanto mondo quant'ag[g]io cercato / nullo consiglio non posso trovare: / a tut[t]i miei amici sono andato, / dicon che non mi possono aiutare, / se non quella c'ha valore / di darmi morte e vita / senza nullo tenore...

[2] Poes. an. urbin., XIII, 9.36, pag. 556: «Mamma, èsto Iovanni, ked io te lasso per fillo; / ne le so mano te mecto, ke tte dia aiuto e cconsillo, / k'io non çe veio altro appillo / k'io te, mamma, credesse ke tte gesse sì sostentanno».

[3] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 16.42, pag. 120: «O figlio, figlio, figlio, / figlio, amoroso giglio! / figlio, chi dà consiglio / al cor mio angustïato? / Figlio occhi iocundi, / figlio, co' non respundi? / Figlio, perché t'ascundi / al petto o' si' lattato?»

[4] Preghiera alla Vergine, XIV in. (ver.), 91, pag. 89: Perçò me torn'eo a vui, dolçe Madona, / segurament en questa mia besogna, / cognoscanto ben êl cor meo / ke vui si' sempro enançi l'alto Deo, / e ben poì consejo e meesina / al meo langor donar, dolçe dona raina...

[5] Stat. vicent., 1348, pag. 24.7: che li Gastaldi, che sono adesso, o che per tempo serano, siano obligati e debbano scoder li bandi, pene e condanason, e se non le scoderano, che siano soprasi, e tutta la frataglia debba darge aiuto, consiglio e favore.

- [Relig.] Locuz. nom. Angelo di consiglio.

[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 22, vol. 2, pag. 342.20: Il secondo nome è Consigliere, perciocchè Egli alli tenebrosi e isconsigliati venne come luce, e consiglio; e però è detto, Angelo di consiglio, e luce.

2 Riflessione intorno a ciò che si deve dire, fare, decidere; capacità di pensare e di agire assennatamente; capacità di ragionare.

[1] Ugo di Perso, XIII pi.di. (crem.), 2.39, pag. 590: [e] can qe no cessa da latrar; / conseio qe trop no pò durar; / gran çornadha e tard albregar.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 266, pag. 38: «Oi - dis lo Satanas -, eo veg ben certamente / K'in mi no è conseio, mi meser, mi dolente, / Dond eo molt me rancuro de De omnipoënte / Ke m'ha creao, mi gramo, per ard il fog ardente.

[3] Andrea da Grosseto (ed. Segre-Marti), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 3, pag. 208.20: «Fa tutte le cose con consiglio, e non te ne penterai».

[4] Matteo dei Libri, XIII sm. (bologn.), 54, pag. 156.1: Eo non dubito né non dubitaraio niente de loro, ma sì me conforto e spero ke per lo vostro senno e conseglo et aiturio nostra visenda prenderà bon fine.

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 34, vol. 3, pag. 349.1: A sua maniera dee l'uomo usare sua forza con suo senno, e non è senza ragione che Orazio disse: Forza senza consiglio, discade per sua pesanza.

[6] Dante, Rime, a. 1321, 50a.11, pag. 195: Però nel cerchio de la sua palestra / liber arbitrio già mai non fu franco, / sí che consiglio invan vi si balestra.

[7] Simintendi, a. 1333 (tosc.), Suppl. L. 9, vol. 4, pag. 12.7: O che non fermi l'animo tuo, o Ifis; che non riconosci te medesima, e che non cacci via gli fuochi poveri di consiglio e sciocchi?

[8] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 255.3: Al mio povero consiglio e amaestramento e al tuo nuovo e disioso ingegno, o angelo, basti la presente favilla della rettorica conoscenza...

- Locuz. agg. Da, di consiglio: saggio, accorto, giudizioso.

[9] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 33, pag. 158.16: e mandò per tuta la soa gran segnoria a inviar tut'i official principi prefecti poestae reçeor capitannij çuxi satrapi tyranni duxi et tut'i savij homi da conseglio cavaler e nobeli e homi da honor che hi vegnessan tuti in Babilonia a la gran festa...

[10] Scienza fisiognomia, XIV pm. (tosc.), pag. 10.4: Et cului lo quale parlando s'attiene di non muovere le mane nè i piedi, dè quelli essere per ragione naturalmente omo di perfetto intendimento, sottilissimo, bem disposto et di sano consiglio.

[11] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 1, pag. 5.17: Lu primu si chamau Robertus Guiscardus et quistu fu poy duca et princhipi di Pugla et di Calabria et fu homu di grandi consiglu et di grandi ingeniu et di liberalitati et audacia...

- Aver consiglio di qsa.

[12] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 3, cap. 6, pag. 95.27: E perciò che tutto il reame non può essere governato, come si conviene, senza grande consiglio, si conviene che i re e i prenzi temano ed abbiano paura temperata, e con ragione, acciò ch'ellino abbiano consiglio delle cose che avvengono o possono avvenire ciascun dì nel reame o nella città.

- Porre consiglio.

[13] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), Proemio, osservazioni, pag. 72.3: A ciò raguna li suoi Baroni a consiglio, e propone loro quello che ha sentito dagli Astrolagi, e loro priega che a ciò pongano consiglio.

- Locuz. avv. Senza consiglio.

[14] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 6.131, vol. 2, pag. 101: Molti han giustizia in cuore, e tardi scocca / per non venir sanza consiglio a l'arco; / ma il popol tuo l'ha in sommo de la bocca.

[15] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 66, pag. 347.24: avvegna che niuna maraviglia sia del tuo parlare, imperciò che, sì come adirato, parli sanza consiglio.

[16] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 171.8, pag. 264: Lasso a me, a che periglio / veggio la vita mia sanza consiglio!

- Andare al consiglio: ridursi alla ragione ?

[17] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 23, pag. 180.27: Le quali tutte pene ciascuno teme sommamente, et astiensene da molti mali. Unde veggiamo che quando si pone alcuna pena pecuniaria che l'omo si guarda dallo spergiuro, che va al consiglio per paura della pena pecunaria...

- Mettere consiglio: comportarsi con assennatezza.

[18] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.131, pag. 130: Santo paire, / questo sposo de bon aire / poresi voi far che e' lo vise / e [ê] mi 'lo consentisse?» / Elo gi dixe: «Vêr lo pòi, / se ben cree tu me vòi / e se consej metrai / per to sposo l'averai».

2.1 Intenzione di o disposizione a fare qsa, disposizione d'animo (indotta dalla riflessione o da ciò che è stato detto da altri).

[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 93, pag. 21: Multu se fae letu lu patritiu / et altru consiliu ce trova citiu: / lu vasu dell'auru britiu / no lo vollze lassare ['n] sacrifitiu.

[2] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 49.13: Sì qe demetùi li mei penseri, eu prendrai la via e sì me n'andarai ad ella, e sì notificarai a lei entregamentre lo mieu conseio».

[3] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 50, pag. 583.18: Archarius, lo quale era clamato secreto, et de sapere le secrete cose et le consilia de lo imperatore, et de recoliere lo incenso de lo imperatore.

[4] Gl Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 10: [2] Lo co(n)siglio è intensione uvero p(ro)ponime(n)to dell'omo lo quale a altro h(om)o uvero ho(min)i [...], da buono uvero malo co(n)forta(n)do, co(n) p(ropr)io movime(n)to sopra alcuno facto fare uvero lassare.

[5] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 20.41, vol. 3, pag. 331: Colui che luce in mezzo per pupilla, / fu il cantor de lo Spirito Santo, / che l'arca traslatò di villa in villa: / ora conosce il merto del suo canto, / in quanto effetto fu del suo consiglio, / per lo remunerar ch'è altrettanto.

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 14, pag. 82.16: Rallegratevi e prendete debito conforto, signori, però che Giove pietosamente ha mutato consiglio e, fatto verso noi pietoso, gli è de' nostri danni incresciuto, però ch'io ho veduto che il sacrificio da noi rifiutato e che delle nostre mani fuggì, egli l'ha benignamente accettato...

[7] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 323.16: E che 'l tuo navoleggiamento sia non pure per uno luogo ma per più parte a rispondere al padrone al fare della vela, acciò se mentre che pena a caricare avessi novelle per le quali ti convenisse mutare consiglio d'andare in altra parte il potessi fare.

[8] Miracoli di Caterina di Iacopo, c. 1374 (fior./sen.), cap. 5, pag. 6.8: E ella tornando a casa con questo suo consiglio e pensando come cominciasse, non le sofferiva l'animo di farlo sanza palesarlo alla sua madre, dandole el cuore di farla stare contenta.

[9] Ultime imprese di Tristano, a. 1375 (tosc.), st. 14.2, pag. 29: T[ristano], istando pieno d'amore pensoso, / sotto quel pino sta sança consiglio...

- Mal consiglio.

[10] Postilla amiatina, 1087, 3, pag. 103: Ista car(tula) est de Caput coctu: / ille adiuvet de ill rebottu / q(ui) mal co(n)siliu li mise in corpu.

- Essere d'un consiglio: condividere la medesima opinione.

[11] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 214.86, pag. 276: Il seguace e 'l signore - son d'un consiglio, / Fort'è San Leo, il Piglio - e Castroianni; / E per inganni - son stati più bassi / Ne' perigliosi passi / Che le minor fortezze.

2.1.1 [Della battaglia:] disegno, piano strategico.

[1] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 58.19: Et fo deliberato tutto lo consilio de la vattalia. Antimacus clamao molti soi fideli de lo populo su ne lo palazo ad esso e feceli iurare de occidere Antenor e Eneas e dicea Antilocus se quelli forsero morti non poteranno perdire.

[2] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 14, pag. 139.24: forte era e discrieto in onne consiglyo e specialemente in consiglyo de vattaglya...

2.2 Decisione (frutto di riflessione o di discussione), delibera, giudizio. Fare consiglio, fare un consiglio; prendere, pigliare consiglio.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), ball. 4.54, pag. 269: Sieden su per li banchi, / facendo lor consiglio: / dei dritti fanno manchi, / del nero bianco giglio, / e no 'nde sono stanchi...

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 60.16: Et questa quistione si considera pure nel tempo futuro, ché al ver dire sopra le cose future prende l'uomo consiglio e dilibera che ssia da fare e che noe.

[3] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 15, pag. 302.16: E perciò dicemo che 'l prenze della battaglia, avendo preso consiglio di non combattere, elli die far sapere il suo consiglio a molte poche persone, od a niuna per poco, e die mostrare più ch'elli voglia combattere...

[4] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 9.40, pag. 514: Fecero uno consillo fraudulente, / ke devesse gridare insemblamente / onne criatura / la morte de la lucida figura.

[5] Cronica fior., XIII ex., pag. 96.33: ma il Papa, veggiendo la malvagità de' baroni, prese più savio consiglio, e Ruggieri ricevecte in gratia, e ricevuta la fedeltà, e fermata per sacramento, sì llo investì del ducato di Puglia.

[6] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 168.30: Poi tornò alle navi molto isnello con la sua compangnia, e presero chonsilglio di rubare il tenpio e di rapire Elena.

[7] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 17.1: O lasse cattive, che faremo? fuggire? fuggirenci noi; e di ciò presono tosto consiglio e sì fuggivano.

[8] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 259 rubr., vol. 1, pag. 500.2: Che li giudici forestieri non possano intra loro commettere li consèlli de le questioni.

[9] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 3, pag. 41.34: et priseru consiglu de lu voliri intossicari, mischitandu lu venenu cum vinu...

[10] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 39, pag. 316.11: Io non so che consigliopigliare.

[11] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 18, 82-99, pag. 483.8: Venus indegnata mise tanto furore in quelle femine ch'erano rimase nell'isola, che state già tre anni sanza li mariti, mosse a furia, feciono uno consiglio d'uccidere tutti li maschi che v'erano rimasi, in vendetta di mariti, et uccidere ancora i mariti quando tornassono.

[12] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 5, cap. 34, pag. 70.37: Il duca cauto e provido Scipione, vinto dalla necessità, prese un consiglio temerario, d'andare di notte incontro a Indibile, e in qualunque luogo lo scontrasse combattere.

[13] Stat. cass., XIV, pag. 138.17: Inp(er)czò excepti quissi, li quali, così como hè dictu, (con) maiore (con)siliu lu abbate li exaltarà voy ly deponerà p(er) alcuna r(aci)one, tuti li altri, como se convertenu, cusì stianu... || 'giudizio' (Romano).

[14] Contrasti Laur. XLII.38, XIV (tosc./merid.), 2.15, pag. 12: Per Dio, prendi esto consiglio, / bella, se questo vuo' fare: / circa l'ala d'un coniglio / che sett'anni agi'a volare, / la coda d'uno volpigno / che ssia nato a mezo mare...

- Locuz. avv. Per comune consiglio.

[15] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 33, vol. 1, pag. 63.3: Per la quale cosa avenne che l'anno MCCCXLVIIII a Palermo, e più altre città, per inopia convenne si provedesse, per comune consiglio, grano mescolato con orzo dare ogni settimana certa piccola distribuizione per testa d'uomo, acciò che potessono miserevolemente mantenere la loro vita.

2.3 Volontà divina.

[1] Disticha Catonis venez. (ed. Mascherpa), XIII t.q., L. 2, dist. 9, pag. 15.37: Tu no voler despresiar Le forçe Del piçol hom: Quelui resplend per conseglo Al qual la natura Devedà força.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 40.6, pag. 141: «Lo divino conseglio sì ha deliverato / che io venga nel monno all'om ch'è desformato, / e facciace parentato, ch'eo l'ho preso ad amare».

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 26.37, vol. 1, pag. 186: La sua madre dice: «O fillio / aulorito più ke gillio, / perké fo questo consillio / ke morisse nella croce?» / Dice Cristo: «O madre mia, / quest'è l'obediença mia, / ke se compia in questa dia / k'ïo moia nella croce».

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 21.71, vol. 3, pag. 349: Ma l'alta carità, che ci fa serve / pronte al consiglio che 'l mondo governa, / sorteggia qui sì come tu osserve».

2.4 [Relig.] Uno dei sette doni dello Spirito Santo.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 21, pag. 394.11: E però che da ineffabile caritate vegnono questi doni, e la divina caritate sia appropiata allo Spirito Santo, quindi è che chiamati sono Doni di Spirito Santo. Li quali, secondo che li distingue Isaia profeta, sono sette, cioè Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietade e Timore di Dio.

[2] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 625.29: Il quinto si è il dono del consiglio, per lo quale lo uomo vive sanza errare e prende sempre il piú virtuoso santo.

3 Parere avente valore legale (in giudizio, o nell'emanazione di leggi e decreti).

[1] Doc. ver., 1266, pag. 258.2: P(r)ima ijij s. a Bonefine not(ario) p(er) ij comisione fate a mes(er) Zacaria (e) Graçiad(e)o del'Arloti (e) Pero d(e)li Waci (e) Simó Toessco d(e)legay da mes(er) Antonio çuixo da Cerea a co(n)segaro s'el de' fir dà te(r)meno a p(ro)varo <a mes(er)> ce lla canpanella era sonà qua(n)do la se(n)te(n)çia se dè del co(n)sego d(e) mes(er) Morando e del so co(n)pagnó.

[2] Doc. venez., 1281/84, pag. 54.1: Elo è andao en(con)tra q(ue)sto (con)seio laund'elo me ne à p(re)so male a mi et a li mei lavoradori, e gra(n) spensaria; e ma' no(n) me satisfese.

[3] Doc. pist., 1300-1, pag. 282.17: Ebi da Va(n)ni Be(n)venuti cherigho, i quali mi dae p(er) salaro di mess(er) Piero r(ectore) di S(an)c(t)o Nastagio, p(er) lo co(n)silglio che de dare tra lui (e) Buççaffo, li s(oprascric)ti mi diede i(n) diposito (per) lo s(oprascric)to, dì s(oprascric)to, lb. iij.

[4] Stat. mess. (?), 1320, pag. 24.10: Pruvistu et determinatu esti pir la Curti di lu signuri Re, cum deliberaciuni diligenti et cunsiglu, ki da lu primu iornu di sictembru di la quarta Indiciuni in anti si inpugna in tucta Sichilia, chitati, terri, castelli, burgi, villi, casali, ogni loki di qualunqua statu, signuria oy condiciuni sian[u], unu dirictu lu quali si [dichi] cassia pir la guerra.

[5] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 22, par. 2, pag. 368.24: La qual cosa così a nniuno vescovo o chiese per la leggie divina è convenante, ma ppiù li è intraddetto per consilglio o ccomandamento, siccome mostrato è sufficientemente 4, 5, 2 huius.

3.1 Parere favorevole (dato da chi ne ha l'autorità); consenso, autorizzazione.

[1] Stat. tod., 1305 (?), pag. 284.6: Ancho provedemo e ordenamo ke qualunqua persona vole entrare nella nostra f., la quale ène el suo proprio vocabolo la sancta e vera croce, che el nostro pregiore e 'l soppregiore con lo consiglo degli discreti si se poçça excrivere nel quaterno co gl'altri per u- nuvicio e daiendo a lloro dui misi termene ad essere approvato e se medesmo fra gli dui misi se dega corregere d'ogne male usança et lassare omne vitio che en luy foxe e emprendere acti e modi de vertudi...

[2] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 1, pag. 85.7: Ordiniamo, che lo suprascripto Capitano overo Rectore siano tenuti di fare ogni mese condepnagioni in presensa et consiglio et consintimento del Judice che fie mandato per lo Signore Re di Ragona...

[3] Stat. assis., 1329, cap. 12, pag. 176.32: Anchi dicemo e fermamente ordenamo che entorno agle statute predicte, puoy che seronno correcte e per tucti gl'uomene de la fraterneta fermamente approvate, né priore, né sopriore, né consilglieri, né descrite ce possano agiognere né manovare covelle, né mutare, sença expresso consilglo e consentemento e volontà e concordia de tucta la fraterneta, overo de la magiure parte.

[4] Stat. palerm., 1343, cap. 9, pag. 19.16: Et cui fallissi di non viniri ad audiri legiri li dicti capituli, ecceptu per ligitima acasuni non fussi, li ricturi sianu tinuti, cum lu cunsiglu di lu cappillanu, di darili una bona dissciplina.

[5] Stat. viterb., c. 1345, pag. 170.38: E se 'l governatore trovasse alcuno di quelli dela fraternitade che 'nfermassero che fosse a bisogno, aia licentia il governatore di sovenillo del dinari dela fraternitade i· nella necessitade, col co[n]selglo del quatro discreti, secondo che a lloro pa(r)rà.

[6] Stat. lucch., XIV m., pag. 207.33: Comandiamo et fermiamo ke la camarlinga sença consiglio della badessa e delle quactro discrete non possa né debia donare altrui de' beni del monasterio né a sé prendere né lasciare per sua voglia o con fraude di richierere e ricogliere e ricevere le rendite e lli beni del monasterio.

[7] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 20, pag. 580.27: statuimo et ordenemmo che tutte le dative e gabelle da XXV anni in qua indite, s'ele no seranno imposte in lo consiglio generale de le città e de li altre terre e che 'l no sia avuto el consiglio, el consentimento de la magiore parte a bussole et a le pallotte, sì come se contene de sopra in la proxima constitutione, queste cusì facte dative e gabelle imposte e chi da qui in avante s'imponesseno, debiano fire cassate e facte altramente che como è dicto de sopra...

- Locuz. prep. Con consiglio di.

[8] Doc. venez., 1309 (2), pag. 58.2: item laso a Francesca la mare dela mia bastarda libr. L de piçoli li qual dener sia per maridarla con conseio deli com(m)esarii...

[9] Stat. trent., c. 1340, cap. 16, pag. 22.13: E s'el fos alchun che recusasso de far la penitencia che ye volesso dar el nostro ministro, incontinento si deba chaçar fora de la fradaya, cum conseio de li consieri soy.

3.2 Parere o delibera avente valore normativo. Locuz. prep. A, di, per consiglio di.

[1] Doc. prat., 1275, pag. 510.12: (e) di febraio sonò la cha(n)pana di Sa(n) Donato a cho(n)siglo de' chapitani...

[2] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 204.15: fo construto el monestiero de San Mauricio e dali suoi compagni, da Sigismondo re de Bergogna, per la morte de soa fyo, el qual de conselgio de soa maregna aveva morto.

[3] Doc. prat., 1296-1305, pag. 267.6: (e) fecilo di co(n)silglio de' tre co(n)silglieri, cioè di mes(er) Ispidalieri (e) Dato Gherardi (e) Bernardo Mo(n)ti (e) di co(n)silglo di mes(er) Bernardo iudice...

[4] Doc. venez., 1305, pag. 39.30: d'àe una fiata, no ·d'eba plue et sia dati per conseio delo priore deli frari perdichatori, per conseio delo vardiane deli frari menori que fose in quele citate donde questi omeni sé...

[5] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 532.13: Costoro di Consilglio de' Sanatori avieno a ghovernare tucto ciò che Roma signoreggiava.

[6] Stat. moden., 1335, cap. 8, pag. 376.21: E li dicti nostri ministri se dibiano recevere de conseio de' nostri massari zascuno lo quale vorae ... in la nostra compagnia, inprimeramente exponando a quili la vita chi denno uxari e le costitucione nostre li quali illi denno observare.

[7] Doc. friul., 1360-74, [1367], pag. 191.16: Fo spendut per dar a Mestri Michul inpintidor per inpintir lu zil, el drapi di denant e far figuri in lu mur per gonseglo de Ser Menaat, per la so fadiga marche 6 di soldi.

[8] Stat. castell., XIV pm., pag. 212.41: Et ciascuno dia al masaio uno denaio de moneta useveli, el quale masaio essa pecunia sì colga et essa pecunia de consellio dei ministri sì la expemda em fra li frati et le sore povare et spetialemente em fra li emfermi et em fra quelli ke non ànno le spese de la fossa et puoi en fra li altri povari sì le partano convenevelimente.

- Locuz. avv. Di comune consiglio.

[9] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 11, pag. 48.6: Lu exercitu di lu Duca, chi è di fora a lu seiu di la chitati, audendu chi lu Duca era prisu, foru turbati et, nun sapendu chi si fari, deliberaru di communi consiglu di significarilu a lu conti Rugeri, so frati.

3.3 [Med.] [Del medico, dei medici:] prescrizione o raccomandazione terapeutica.

[1] Stat. sen., 1305, cap. 11, pag. 18.16: E chesto capitolo non abbia luogo nelli infermi li quali mangiassero o bevessero nella infermaría o vero nelle loro celle, a li quali sea licita cosa bere e mangiare secondo el consèllio de li medici, e secondo el podere del Spedale predetto.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 1, cap. 3, par. 3, pag. 37.11: Spesse volte sono da schifare i consigli de' medici, che insieme sono e non s'accordano; i quali, poco dotti e molto adoperanti, col loro molto studiare uccidono molti infermi.

[3] Stat. sen., c. 1318, cap. 102, pag. 95.29: E questo capitolo non abbia loco per li infermi li quali mangiassero e bevessero nella infermaria o vero nella cella, a li quali sia licita cosa a pieno bere e mangiare secondo el consilliode li medici e secondo el podere de l'Ospitale predetto.

[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 20, vol. 2, pag. 317.28: Ma colui si uccide, e non riceve da lui salute, lo quale li comandamenti, e li consigli di questo medico servar non vuole.

[5] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 19, pag. 72.23: E lo re Marco gli fae venire gli più valenti e migliori medici di tutto 'l paese, e veruno non sapea nè potea dare buono consiglio a questa fedita: anzi, quanto eglino più la curavano, ed egli più ne peggiorava...

[6] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 7, pag. 225.4: come la 'nfermità che l'uomo non conosce e nolla si crede avere, e però non cerca d'averne consiglio dal medico, nè degli altri rimedi da curarla.

[7] Gregorio d'Arezzo (?), Fiori di med., 1340/60 (tosc.), pag. 19.27: acciò ch'io non incorra in segno d'ingratitudine, scriverò alquanti consigli a conservatione de la nostra sanitade, apropriati alla nostra complexione, i quali sono raportati da savissimi autori di medicina.

3.4 [Relig.] Fig. Regola di condotta (in partic. dai Vangeli).

[1] Formula di confessione sic., XIII, pag. 300.2: di tutti diku mia kulpa, mia gravi kulpa, spitzialimenti ka non agiu amatu ddeu supra [on]n'altra kosa, e lu prossim(u) kuantu a mmivi midemmu in dittu ed im fattu, ed in tutti l'altri kummanddamenti e kkunsilli di la legi vekkia e nnova no ll'agiu assirvata, ka su pigru e nnigligienti, ingratu e skanuschenti di tutti li bbenifitzii di ddeu...

[2] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 15.33: Lo terzo sono nello stato mezzano, che governano bene sè e altrui, e vivono secondo il consiglio del vangelio.

[3] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 47, pag. 89.27: coloro, che osservano e' comandamenti e i consigli mentalmente e attualmente, sonno nella caritá perfetta.

4 Scambio di opinioni, discussione fra due o più persone, in partic. in vista di una decisione da prendere (in situazioni formali o informali).

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 17.21: Da poi ke la citade fo facta, abe consilio co li troiani como potessi reavere la soro e mandao Attenore in Grecia a ssapere e a demandare a li greci de la soro.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 3: et altro dice: no(n) aver co(n)siglio coli falsi, imp(er)ò che elli no(n) puono amare se no(n) quelle cose che a llor piaceno.

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 41, pag. 73.15: Però piglia consiglio co li tuo' savi, e vedi quello che far ti conviene, anzi che co·llei vegni alle mani, perché non avresti alcuna difensa.

[4] Disciplina Clericalis, XIII ex. (fior.), pag. 78.13: Allora il cavaliere del Sanato il fé prendere e rimenogli tutti e tre al Singnore, e disse tutto ciò ke aveano detto costoro. A cciò egli ebbe co' savi suoi gran consiglo, e udio la mena di tutti e tre costoro.

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 10, cap. 12, vol. 2, pag. 386.9: Il senato tenne breve consiglio di questa cosa.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 197.24: Vennero a consiglio de que devessino fare, perché Stefano era infestato da un vomaco e tremava como fronne.

- Locuz. avv. A consiglio: in conversazione, in disparte. Fras. Trarsi, restringersi, stringersi a consiglio: consultarsi con qno, ritirarsi per parlare in disparte da altri. Locuz. verb. Mettere a consiglio: chiamare in disparte per parlare.

[7] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 56, pag. 96.18: Allora si trasserono a cconsiglio li due ree e disserono: «Ecco lo più cortese cavaliere e lo migliore del mondo, che vuole pacie coll'uomo vinto».

[8] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 7.103, vol. 2, pag. 116: E quel nasetto che stretto a consiglio / par con colui c'ha sì benigno aspetto, / morì fuggendo e disfiorando il giglio...

[9] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 362, pag. 380.24: La reina Eccuba mise lo re suo signore a conseglio dentro a sua camera; sì li parla sopra questa materia in tal maniera...

[10] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 28, pag. 488.1: poi sentita la cosa, il si recarono a grave ingiuria, e ristrinsonsi con loro amici a consiglio, che fosse da fare di questa contumelia, la quale ellino si ricevevano a vergogna.

- Andare a consiglio: presentarsi (a pranzo?).

[11] Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.), 30, pag. 586: rico çuglador et om qe vadha / a conseio sença invidhadha.

- Locuz. verb. Mettere, porre a, al consiglio: sottoporre alla discussione, chiedendo un parere o una delibera.

[12] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 122.5: Verbigrazia: La città di Corinto non stava ubidiente a Roma, onde i consoli di Roma misero a consiglio se paresse loro di mandare oste a fare la battaglia contra loro, o no.

[13] Stat. sen., 1298, dist. 2, cap. 27, pag. 219.9: E neuno escesso, puoi che fusse provato nel decto modo, si possa méctare al conseglio; non obstante alcuno capitolo di questo Breve...

[14] Stat. pis., 1322-51, cap. 90, pag. 543.8: et quelle che quindi proveduto fie, s'arechi in scripture, et poi si pogna a comsiglio del quale parrà alli Antiani del populo di Pisa...

- Parere a consiglio: presentarsi all'appello di qno.

[15] ? Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 279.8, pag. 183: Alor, pensato, dissi: «Eo meraviglo / come l'aquila, sol batendo il beccho, / tra' soy subditi enduca tanto greccho, / che fuor del buyo payano a consiglo».

- Radunarsi a consiglio.

[16] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 165, pag. 348.16: Venuta che fu la mattina, si ragunarono i principi de' sacerdoti co lli maggiori del popolo e co lli scribi a consiglio.

5 [Dir.] Organo collegiale con funzioni (a seconda dei casi) amministrative, deliberative, giurisdizionali, consultive; l'insieme dei suoi componenti.

[1] Doc. montier., 1219, pag. 44.6: It. sì iurano, se neun omo di Montieli [[...]] à facto veruna co(m)pagna u p(er) seram(en)to [[...]] siano tenuti di < manifestarlo [[...]] (e)> di disfarla sanza tinore (e) iurare nella co(m)pagnia del comune <(e) manifestarlo al co(n)sillio (e) al camarlingo del comune...

[2] Stat. sen., 1295, cap. 4, pag. 5.7: Anco ordeniamo, che se alcuno de' frategli avesse alcuno difetto per lo quale paresse al Priore e al suo Consiglio che fusse da cacciare de la Compagnia, sia lecito al Priore col suo Consiglio di cacciarlo de la Compagnia, e privarlo de la participazione co' gli altri frategli ne' fatti de la Compagnia...

[3] Stat. sen., 1280-97, par. 37, pag. 12.22: Item, statuimo che qualunque del detto Comune venisse a Siena in servizio del Comune, debbia avere per ciascuno dì che elli starà, sì quando andarà e quando tornarà, IIJ soldi di denari, e più e meno ad volontà del consellio.

[4] Lett. casol., XIII ex., pag. 390.6: Al camarli(n)go e al co(n)silio e al comune di Casole, Me(m)mo Viviani salute e puro amore. Giovidì dodici di nove(m)bre Baldo Grigori e Sovarçino mi detero cento lib. ...

[5] Stat. pis., 1302, cap. 53, pag. 975.1: Questo capitulo est fermato in del publico consiglio de la dicta arte, et dagli omini de la dicta arte fermato, raunati in ecclesia Sancti Silvestri...

[6] Lett. sang., 1316, pag. 84.31: A la podestae, consiglio, Nove e consoli de la merchantia de la terra di San Gimignano, Feci Arighi vostro sugetto e sottoposto i· de la citae di Genova salute quelle che piue vi piaceno.

[7] Stat. pis., 1321, cap. 48, pag. 228.14: Anco iuro che, facti et chiamati li capitani e 'l consiglio delli spetiali, infra quindici die dal die del mio prestato saramento, farò venir dinansi da me li capitani che dicti sono, et a loro comanderò per saramento et pena infrascripta, che farano la loro arte...

[8] Stat. chier., 1321, pag. 347.3: A l'an de la ssoa natività MCCCXXI a la quarta indicion, en saba a XXV dì del meis de loign, en lo pien e general consegl de la compagnia de messer saint Georç de Cher a son da campana e a vox de crior en la chaxa de lo dit comun de Cher al mod uxà e congregà, el fu statuì e ordonà per col consegl e per gle consegler de lo dit consegl e per gle rezior de la dicta compagnia...

[9] Doc. orviet., 1334, docum. 24 agosto, pag. 176.1: Ancho che 'l comuno d'Orvieto, quando intendesse a volere pace, triegua o pacti co' detti figliuoli del conte Romano e con terre o genti che loro seguono, che li piaccia di richiedarci quello conseglo che electo sirà e dato al detto capitano e che non si faccia che i detti Conti e baroni non ci vegnano insieme col comuno...

[10] Stat. cort., a. 1345, cap. 2, pag. 129.24: e sia tenuto el priore collo suo conselglio de radunare ogne domenecha l'ultima del mese, di verno deppo disinare, et d'estate deppo nona, en quella ghiesa là uve la compagnia se racoglie...

[11] Stat. collig., 1345, cap. 1, pag. 5.17: e in esso consiglo nominare et eleggere fare a lupini bianchi e neri il nuovo rectore dela decta arte a llui successore ciò è uno delli artefici della decta arte...

[12] Doc. sic., 1349-51, [1350] 2, pag. 227.11: Item ki lu dictu conti Blascu ad honorem aia lu nomu et lu titulu di lu vicariatu di Sichilia una cum sociis, dummodo ki non lu poza exerciri nisi in casu ki lu dictu exerciri p(ru)chidissi di vuluntati di lu consiglu regali p(ir) lu tempu futuru...

[13] Lett. mant., 1367, pag. 215.20: Notifica alla segnoria vostra el vostro fidel e lial servo Corayno da Gonzaga, che in lo dì de zobia, X del meso de desembro luy si fu denanci al conseio vostro, zo si è messer Francesco Bevilaqua, Jachelin de Lindo, messer Jacomo day cavay, messer Azo da Sesso, messer Rigo Valchericher, e messer Antonio de li Agrapa...

- Andare a consiglio.

[14] Stat. sen., c. 1303, cap. 21 rubrica, pag. 87.6: Che li consilieri vadano a consèllio.

- Fras. Chiamare a consiglio.

[15] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 8, vol. 1, pag. 17.9: egli chiamò il popolo a consiglio, il quale non poteva in altra maniera accrescere uno corpo nè fare, s'egli non fossero fermati e stabiliti per leggi e per ragioni; allora ordinò sue leggi e sue ragioni.

- Essere a consiglio con (i membri dello stesso): convocare e tenere una riunione.

[16] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 62.12: Quando il re C[arlo] vidde lo Legato fuori della terra fue a consiglio con sui baroni che dovesse fare, e' baroni il consilgliano che dovesse ristrengere la terra per battaglia...

- Locuz. avv. In consiglio.

[17] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 6, pag. 31.22: Anche dei considerare nel parlar tuo (cioè ne l'aringamento che ti convenisse alcuna fiata fare in consiglio o dinanzi ad gran segniore) lo luogo e la cosa e la cagione e 'l tempo...

[18] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 45, pag. 176: e poi, quando venite / che voi parole dite / o 'n consiglio o 'n aringa, / par ch'aggiate la lingua / del buon Tulio romano / che fu in dir sovrano...

- Fras. Fare consiglio: ricorrere ad una delibera del consiglio.

[19] Stat. sen., 1298, dist. 1, cap. 4, pag. 143.21: Le quali dispese possano fare, senza fare consellio.

- Fare il, un consiglio: riunire il consiglio.

[20] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 63.23: Intando Agamenon fece lo consilio et concedeo libertate ad Elena e Casandra et feceli rendere onne cosa e Elena e Casandra.

[21] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 350, pag. 337: Intando lu Re levase, e clama ly baruni / et fay un gran consiliu...

- Sedere nel consiglio.

[22] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 39, pag. 181.1: Non fu alcuno degli altri nobili uomini, che nel consiglio del re sedeano, che si levasse a parlare contro a Biancifiore...

- Locuz. verb. Stare a consiglio.

[23] Conti di antichi cavalieri, XIII u.q. (aret.), 3, pag. 71.17: E stando un dì a consellio supr'a quello che doveano fare, cominciaro a dire: «Bene pare ch'è morto Scipione».

- Fras. Suonare a, il consiglio: convocare l'assemblea.

[24] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 26 (88), pag. 249.3: Un(de) li povoli d(e)le t(er)re saviam(en)te p(ro)vede(n)o a sie d(e) rectore e signore, li quae ma(n)teglano iusticia e veritade. (E) p(er)çò avemo facto sonare nostro (con)siglo e sciamo raunati i(n) p(re)senti p(er) aleçere podestà (e) andare a brevi segundo nostra usança.

[25] Cronaca sen.(1202-1362), c. 1362, pag. 49.21: loro lasaro trabache e padiglioni e Martinella, la quale avevano posta in sur uno difizio di legniame in alto per sonare a chonsiglio e raunare la lor giente, la quale era per tutti quei pogi di Vicho e di Montecellese e stavano molti esparti.

5.1 [Dir.] Locuz. nom. Consiglio del popolo (del popolo e comune): assemblea popolare.

[1] Doc. pist., XIV in., pag. 311.26: Ma(n)daci dicie(n)do se v'à novella nessuna p(er) singolo, e chi è nossa podestà e chi sono li A(n)çiani (e) chome si puosero li chavalli e chome si chiamò lo cho(n)sillio del popolo.

[2] Stat. pist., 1313, cap. 29, pag. 192.19: notifichino a' singnori ançiani e al gonfalonieri della giustitia ke raunino lo Consiglo del popolo della città di Pistoia...

[3] Doc. fior., 1320, pag. 84.27: Anche che tucte le predette cose incontenente si provegano e fermino solennemente per gl'oportuni Consigli del Popolo et Comune de la Terra di Prato si che vagliano e tengano.

[4] Stat. fior., c. 1324, cap. 90, pag. 114.9: E cotale elezione non vaglia, anzi sia cassa e vana per ragione; salvo che questo ordinamento non abbia luogo nella persona di ser Bonsegnore Guezzi Notaio delle Reformagioni de' consigli del Popolo e del Comune di Firenze, nè nel Notaio suo coagiutore.

[5] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 224.15: MCCCXXX In quisto millesimo, de domeneca, dì IJ de dice[m]bre, se fé uno grande conselglo e' Peroscia elo palazo de la podestade de grandeza e de popolo...

[6] Stat. perug., 1342, L. 3, cap. 119, par. 3, vol. 2, pag. 171.21: volemo e ordenamo ke nullo markese, conte, catanio overo cavaliere overo alcuno de schiacta de cavaliere, el quale non possa essere del conseglio del popolo de Peroscia, al tempo d'alcuno romore, turbatione, grido e discordia concurra overo tragga con arme overo sença arme, a pieie overo a cavallo, a la piacça del comuno de Peroscia overo ad alcuna de le strade regaglie...

[7] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 251.9: E così letta e messa a partito si vinse, e tennonci a desinare, e feciono metterla al consiglio del popolo, e vinsesi di grande lunga in quello e in quello del Comune...

5.2 [Dir.] Locuz. nom. Consiglio della, di Campana: nel comune di Siena, organo collegiale che concorre al governo.

[1] Stat. sen., 1301-1303, pag. 27.2: Statuto et ordenato fue per lo generale Consillio de la Campana, che di tucte le cose che sono scripte in questo quaderno, e di tutte quelle unde pagare si díe kabella, che la decta kabella si paghi doppia...

[2] Doc. sen., 1308, pag. 171.1: che voi el debiate mettare a chonseglio di Chanpana...

5.3 [Dir.] Locuz. nom. Consiglio del pieno dominio: a Volterra, consiglio autorevole, composto da settanta cittadini, che faceva riscontro al Consiglio Generale.

[1] Doc. volt., 1322, 5, pag. 15.30: Sappiate, singnori Dodici del popolo di Volterre, consiglieri del consiglio del pieno dominio, capitani, consiglieri et gonfalonieri de' Secento del Comune et popolo di Volterre, et popolari di quello popolo...

5.4 [Dir.] Locuz. nom. Consiglio dei bricioli: consiglio in cui si eleggeva col sistema delle schede tratte a sorte.

[1] Stat. perug., 1342, L. 1, cap. 47, par. 31, vol. 1, pag. 171.29: Ancoraché durante el conselglodei brisciogle ciascuno del conselglo encontenente avuto el brisciolo nero overo bianco encontenente facta la electione, se brisciolo nero averà, partire e uscire degga del conselglo e del palaço...

5.5 [Dir.] Locuz. nom. Gran consiglio, maggior consiglio, minor consiglio (a Venezia).

[1] Stat. venez., c. 1330, cap. 16, pag. 39.11: E se io no lo farè, io die' perder per la pena de çascun çentener del valor deli diti pegni libr. X, salvo s'el no remagnerà per miss(er) lo Doxe o per la maçor parte del Maçor Conseio.

[2] Stat. venez., Aggiunta 1335, cap. 100, pag. 69.22: Fo preso parte en Gran Conseio ch'el sia fato gracia ali Camarlengi del Comu(n), ali presenti et a quili che de' vegnir ch'eli abia de presente s. XX de gss. p(er) çascadu(n) a l'an(n)o oltra quelo ch'eli à al presente.

[3] Stat. venez., 1366, cap. 75, pag. 36.14: LXXV Miser lo doxe sì notifica a tutti che ordenado xé, per si e per li soi Conseii, lo Menor e deli XXX, che se algun da quence in avanti serà in posta o in algun altro officio del Comun da Grado in chi a a Chavarçere, fia abudi per habitadori e fia mettudi a texere...

5.6 Il senato nell'antica Roma.

[1] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 53, pag. 77.8: El fantinelo mettè çò la paura e levà in pe' e dise l'istoria. Alli sanatori plasette lo secreto e l'ençegno del fantinelo, et ordenà k'ecepto lu nexun fantinelo se menasse en consejo.

[2] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 2, pag. 17.29: Quando il fanciullo tornò a casa, la madre il domandò onde egli reddìa e dove era andato, e 'l fanciullo rispuose che era stato col padre al consiglio de' Sanatori.

5.7 L'assemblea popolare nell'antica repubblica ateniese.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 69.6: 40. Eciandeu lu santissimu consiliu di quilla citati, lu Ariopagu, soli fari inquisiciuni diligentissima di chò que facissi chascunu Athenisi et con que guadagnu sustentava sua vita...

5.8 Estens. Riunione, adunanza di molte persone (che discutono intorno a problemi o questioni di varia natura); anche fig.

[1] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 444.16: E sopra l'esecuzione di questo fatto Pari arete per vostro prencipe e conducitore, e Deifebo, secondo a llui nel consiglio de' savi, Antenore e Enea, che con voi sono nel presente navilio».

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 23, pag. 403.24: E simigliantemente un suo successoro con gli altri, che f[o]rmarono quello consiglio, sono qui puniti.

[3] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 10, pag. 169.7: deu Iuppiter, patri di li dey, videndu li homini da la sua stillata sedia, fichi a sì clamari tuctu lu cunsiglu di li dey: li quali vinuti, lor parlau in kistu modu...

[4] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 1, ott. 22.7, pag. 261: fece chiamar ciascuna, di presente, / donna che nel suo regno era pregiata, / e tutte a sé venirle tostamente; / alle qua' poi in publico consiglio / a parlar cominciò con cotal piglio...

[5] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 27.21: E però quegli che voglion sapere sì il debbono adimandare a Dio, e leggiere ne' libri della sapiençia, e chiamare il consiglio de' savij.

[6] Cavalca, Atti Apostoli, a. 1342 (pis.), cap. 5, pag. 32.22: Onde non potendo contradire, nè negare lo miracolo, fecergli stare in disparte fuori del consiglio, e ragionavano insieme e diceano: or che faremo di questi uomini?

[7] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 18.8, pag. 224: quando la dea Dïana a Fiesol venne, / e con le ninfe sue consiglio tenne.

[8] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 146, pag. 170.29: Allora raghunoe il suo consiglio, et disse loro il fatto del destriere, et appresso de la sua torre chome dovea chadere.

6 Chi dà assistenza con i propri consigli, lo stesso che consigliere.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 13.75, vol. 2, pag. 217: A me pareva, andando, fare oltraggio, / veggendo altrui, non essendo veduto: / per ch'io mi volsi al mio consiglio saggio.

[2] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 352, pag. 379, col. 1: e lu santo sou figlio / io voglio per cosiglio; / et la santa soa paxione / io portaragio en core...

[3] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 942, pag. 61: Ma poi ch'el plaze al sumo chonsio, / che questo ordenamento fa de nui, / tu sera' omai mia mare, et io to fio.

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 3, cap. 23.46, pag. 249: Io mi rivolsi al mio consiglio allora / e dissi: «Che ti pare? Andrem con lui?»

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 21, par. 7, vol. 2, pag. 87.26: Giraussi a lu disscipulu amatu, et fichilu tuturi di la vidua, di l'orphana, di la orbata, di la matri Maria, la quali perdia so figlu, patri et signuri, figlu et cunsiglu...

[6] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 13, pag. 231.3: Essendo madona sancta Maria fiola de meser Domenedé, pare e mare de messer Ieso Cristo, ancilla de la santa Trinitae, amiga del Spirito Santo, gloria de li agnoli e de li archangeli, regina de li apostoli, consio de li evangelisti...

7 [Prov.].

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 18, pag. 82.16: Onde si truova scritto: che, dei consigli, chello ch'è molto pensato è 'l meglio.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 13: [3] et anco si suol dire: lo tostano co(n)siglio sequisce pentime(n)to.

[3] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 14: si dice: chi lo (con)siglio in suo cuore ritiene, è di suo arbitrio a sciolg(er)e lo migliore.

[4] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 17: in p(ro)verbio si dice: lo co(n)siglio dele fe(n)mine u elli è troppo caro u elli è troppo vile.

[5] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 157, pag. 34: [XL] Homo ke spisu voltase da teu consiliu cacça; / Se bidi volpe correre, non kedere la tracça.

[6] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 205.20: A queste paravole Aniballo respuse e disse: «Maharbal, io moito laodo la toa bona voluntate, ma la notte hao consiglio. Vogliomene alquanto penzare e consigliare».

[7] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 141.30, pag. 132: se non che par che un proverbio degno / v'abia assaliti con sì fatto suono: / che consiglio di due non fu ma<i> buono.

[u.r. 27.03.2023; doc. parzialm. aggiorn.]