0.1 constructo, construtti, construtto, costructo, costrutto.
0.2 V. costruire.
0.3 Fiore di rett., red. delta1, a. 1292 (tosc.): 2.
0.4 In testi tosc.: Fiore di rett., red. delta1, a. 1292 (tosc.); Dante, Rime, a. 1321.
In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Poes. an. perug., c. 1350.
0.5 Locuz. e fras. senza costrutto 2.2.
0.7 1 Che risulta dal costruire. 1.1 Fig. Che ha un det. ordinamento, una det. struttura. 1.2 Che risulta dall'unione (di più elementi). 1.3 Sost. Fig. Utilità, vantaggio. 2 Sost. Consistenza concettuale e logica. 2.1 Ordinamento sintattico o concettuale; contenuto concettuale (di una frase, di un testo). 2.2 Discorso o parte di un discorso. 2.3 Espressione verbale (o forse più precisamente nome); in costrutto: di nome?
0.8 Sara Ravani 29.09.2004.
[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 140.4: però dice che in forma di chies[e] de' Pagani vede già dentro a quella cittade luoghi construtti...
1.1 Fig. Che ha un det. ordinamento, una det. struttura.
[1] Poes. an. perug., c. 1350, 409, pag. 27: Secondo ch'ello ciel veggio costructo / queste vendicheran tucte nostre onte / con dolglie crudeltà tormento e lucto.
1.2 Che risulta dall'unione (di più elementi).
[1] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1398] 17.4, pag. 374: L'increata Virtù, che creò tutto, / diede un principio all'umana natura, / per che l'un come l'altro è di figura / corporea e di spirito costrutto.
1.3 Sost. Fig. Utilità, vantaggio.
[1] Antonio da Ferrara, XIV s. e t.q. (tosc.-padano), 68.121, pag. 341: Vezo ch'ogn'om se lagna, / se la campagna perde so fruto; / e quando l'omo è struto, / tardi prende construtto [e] el sembia pazzo.
[2] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 266.5, pag. 320: non può già mai avere buon construtto / chi da ragion<e> per volontà si parte, / perché la nave che perde le sarte / mal si governa in tempestoso flutto.
2 Sost. Consistenza concettuale e logica.
[1] Fiore di rett., red. delta1, a. 1292 (tosc.), cap. 1, pag. 150.9: Il quale Vergilio si trasse tutto il costrutto de lo 'ntendimento de la rettorica, e più ne fece chiara dimostrazione, sì che per lui possiamo dire che ll'abiamo ritrovata...
[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 78.6, pag. 103: tu sola le nascose qualitadi / delle cose conosci, onde il costrutto / vi metti tal, che fai maravigliare / chi tua potenza non sa ragguardare.
- [Pleonasticamente, nella trad. amplificata di un passo di Boezio:] al suo costrutto: a sé.
[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 5, 4.24, pag. 197: Onde adivien che nell' anima splende / Conoscimento, che dicerne tutto? / E la forza, che' singuli comprende / E che dovide, e del doviso frutto / Trae ricogliendo con util governo / Le cose singulari al suo costrutto? || Cfr. Boezio, Consol. Phil., V, IV, 18-20: «Quae vis singula perspicit / aut quae cognita dividit? Quae divisa recolligit...».
2.1 Ordinamento sintattico o concettuale; contenuto concettuale (di una frase, di un testo).
[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 40.45, pag. 143: «Forsa quella scrittura ha sì forte costrutto, / che non la porrìa entennere chi non ne fosse istrutto...
[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 9, 97-108, pag. 220, col. 1.9: Che piú non arse'... Nota ch'a volerse dare lo construtto el se sovraintende amore, e vole esser nome, sí che amore non arse piú la figlia de Belo di çò che quello amore arse Folco...
[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 348.24: Il costrutto di questi versi è: O sanguis meus, o sangue mio, dilectus, amato, o super infusa tibi gratia Dei, o grazia di Dio mandata di sopra a te, cui, al quale, janua Coeli, la porta del Cielo, bis unquam reclusa, non fia mai due volte serrata...
[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 9, pag. 201.17: E però che questo testo è obscuro quanto al constructo gramaticale, te lo voglio explanare.
2.2 Discorso o parte di un discorso.
[1] Dante, Rime, a. 1321, 49.55, pag. 186: Ma perché lo meo dire util vi sia, / discenderò del tutto / in parte ed in costrutto / più lieve, sí che men grave s'intenda...
[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 28, 139-148, pag. 605, col. 1.10: L'ultimo construtto, çoè, quel corelario.
[3] Fazio degli Uberti, Rime pol., c. 1335-p. 1355 (tosc.), [c. 1335] 1.48, pag. 22: Qual più perfetto e verace costrutto / dir si potrebbe di quest'alta donna, / se non ch'ell'è colonna / di santa chiesa e de' ben temporali, / prudente, iusta e nimica de' mali?
- Locuz. avv. Senza costrutto: senza parole?
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 23.24, vol. 3, pag. 377: e li occhi avea di letizia sì pieni, / che passarmen convien sanza costrutto.
2.3 Espressione verbale (o forse più precisamente nome); in costrutto: di nome?
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 12.67, vol. 3, pag. 196: e perché fosse qual era in costrutto, / quinci si mosse spirito a nomarlo / del possessivo di cui era tutto. / Domenico fu detto...
[u.r. 08.08.2009]