DEIEZIONE s.f.

0.1 degezïon, degiezzione, deiezioni, dejezione, digetium.

0.2 DELI 2 s.v. deiezione (lat. deiectionem).

0.3 Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.): 1.

0.4 In testi tosc.: Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.); Ristoro Canigiani, 1363 (fior.).

In testi sett.: Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).

0.7 1 L'essere fatto oggetto di disprezzo; condizione di umiliazione. 2 Stato di sottomissione.

0.8 Maria Carosella 16.11.2004.

1 L'essere fatto oggetto di disprezzo; condizione di umiliazione.

[1] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 4, pag. 133.1: Per le quali parole lo nemico, quasi vergognato e come se conoscesse bene la sua dejezione, incontanente si partì da quella casa...

[2] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 4, pag. 164.10: Per le quae parole le enemigo, quasi vergognao e como s'elo conoxese bem la soa digetium, incontenente se partì de quella casa...

2 Stato di sottomissione.

[1] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 34.7, pag. 82: Degezïon per nome mi par ch'aggia, / Che 'n sottoporsi l'uom più che non dee...

[u.r. 19.01.2009]