DISAGIO s.m.

0.1 dasagi, desaize, desasi, desasij, desasio, desaxi, desaxii, desaxij, desaxio, desciascio, dessasii, dessasio, dessaxi, dessaxo, dexasio, dexaxii, dexaxij, dexaxio, diçagio, disagi, disagio, disagj, dizagio.

0.2 DELI 2 s.v. disagio (fr. ant. desaise).

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.); Lett. sen., XIII u.v.

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Lett. mant., 1282-83; Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.); Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.); Lett. bologn., XIII u.v. (?); Doc. venez., 1309; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

0.5 Locuz. e fras. a disagio 1, 1.1, 2, 4.1, 5; a disagio di 2.2, 3;in disagio 1, 2.

0.7 1 Mancanza di agio: situazione generica di sofferenza e difficoltà. 1.1 Mancanza di lussi o piacevolezze; sobrietà. 1.2 Fastidio, disturbo. 2 Stato di necessità e di privazioni materiali; povertà. 2.1 [Spec. al plur.:] fatiche e stenti, difficoltà materiali contingenti. 2.2 Scarsità o mancanza di qsa (disagio di qsa). 3 Danno materiale o perdita economica. 4 Stato di salute compromesso, malessere fisico. 4.1 Disturbo fisico temporaneo causato da scomodità. 5 Sofferenza psicologica. 6 Difficoltà oggettiva, impedimento a fare qsa, ostacolo.

0.8 Roberta Maschi 16.11.2004.

1 Mancanza di agio: situazione generica di sofferenza e difficoltà.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 9, pag. 209.20: nè dolore, nè morte, nè alcun'altra cosa, che di fuori possa intervenire ad l'uomo, è così contra natura, come dell'altrui disagio acresciere lo suo agio.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 2: alcuna cosa la quale di fuore dal'omo possa avenire, no(n)n è così (con)tra natura come dell'altrui dizagio cresc(er)e lo suo agio...

[3] Trattato di virtù morali, XIII/XIV (tosc.), cap. 23, pag. 61.7: misericordia è una virtù che fae lo core tenero e pietoso verso quelli che sono sopresi da disagio.

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 9, pag. 15.9: il nostro savio [[Epicuro]] vince ogni disagio, ed ogni malagevolezza, ed ogni altro male...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 195.14: la guerra era forte. Li citatini de Roma parevano forte affannati della fatica e dello desciascio e dello danno.

[6] Paolo da Certaldo, XIV sm. (tosc.), cap. 180, pag. 132.11: colui che rifiuta l'aiuto del suo paese, è degna cosa ch'egli abbia grande disagio ne l'altrui.

- Locuz. avv. A disagio.

[7] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Pr 27, vol. 5, pag. 747.20: molto vale poco amore che al bisogno non è mostrato; e quello non ama già l'uomo, che il vede a disagio, e non lo conforta.

- Locuz. avv. In disagio.

[8] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 8, 9.3, pag. 100: e 'ncontanente n'andò al palagio / a Giosafà, e, giunto, dimandollo / e dissegli: - È il ver quel che, 'n disagio, / Leon m'ha detto col capestro in collo...

1.1 Mancanza di lussi o piacevolezze; sobrietà.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 21, pag. 267.2: dretto homo, che non soave già ama nè dolcie, ma valoroso e orrato, seguendo dizagio, fugierà agio...

[2] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 22, pag. 53.1: questo Joanni è stato bon peccatore, e quando ha possuto fuggire li disagi, volentiera ce l'ha fatto; ed è ben vivuto secondo il mondo...

- Locuz. avv. A disagio.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 82, pag. 220.9: contienti in questo abito di vita, che tu hai cominciato bellamente, non mollemente. I' son più contento d'essere a disagio, che dilicatamente ad agio.

1.2 Fastidio, disturbo.

[1] Lett. mant., 1282-83 (?), 3, pag. 16.10: sapiè che non ve poso mandà diner alcù per quel che e' darò lo soperclo a Girardino Foraor, che à fato a nu gran servixio de li soi diner, sì cum vu savì, e nu a lu gran desaxio.

[2] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 5, cap. 172, vol. 2, pag. 305.5: li uomini et persone de la città di Siena [[...]] grande disagio ricevano, et spetialmente nel tempo piovoso, per cagione de' barlettari e' quali dimorano allato a la selice del Campo del mercato...

[3] Lett. bologn., XIII u.v. (?), pag. 18.13: pregove che vui per quisti d(enari) no me façai vingire a Mantoa, ché avravi [de]ssasio e spenderavi, et a vui no serave pro'.

2 Stato di necessità e di privazioni materiali; povertà.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 438, pag. 149: no ge devrav ess greve d'inverno ni de stae / Portar per De desaxio, vergonza e povertae / E fam e sedhe e fregio, desnor e infirmitae...

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 270, pag. 160: in mïa vita per bona vïa tigni, / Humilitá, desaxio e povertá sostigni, / Perzò in paradiso li grang tesor m'en digni...

[3] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 7, pag. 238.22: tornè s'en, si anè a l'autre so amì, qui era mein ric, si li a coità so desasi. E quel li respondè...

[4] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 37.2, pag. 755: s'on si trovò già mai in vita povra, / o ffu neun ch'avesse gran disagio, / o discacciato di contrada e d'agio...

[5] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 7, pag. 11.4: noi, in disagio et in debito, male avemo da ogni parte, e speranza avemo di nullo bene...

[6] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 49, pag. 255.17: non solamente gli altri, ma il Figliuol suo diede regola di povertà e di sostenere disagio...

[7] Doc. venez., 1309 (4), pag. 59.28: eo prego mio frar per tuto ll'amor ch'el me portava, ch'ela [[mia muier]] no debia aver dessasio...

[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 4, pag. 17.24: a gli santi apostoli de messer Yesu Criste fè dagno la penuria de l'aver del mondo e 'l desasio grande e la povertae d'i ben del corpo?

- Locuz. avv. A disagio.

[9] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 34, vol. 1, pag. 175.12: ebbero fame e necessità tale, come sogliono avere quelli che sono assediati da' nemici. E furono a sì grande disagio, che senza fallo i servi e il minuto popolo sarebbero morti di fame...

- Locuz. avv. In disagio.

[10] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 70, pag. 856.13: Priamo per la prima distruzione lungamente stette in disagio, infino ch'elli redificò la disaventurata cittade.

[11] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 2, cap. 46, vol. 1, pag. 276.4: avendo carestia generale delle cose da vivere, era la città e il contado in assai disagio...

2.1 [Spec. al plur.:] fatiche e stenti, difficoltà materiali contingenti.

[1] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 301, pag. 650: De dì e de noto durai de gran desasi / per concostar le roche, le tore e li palasi, / li monti e le campagne e boschi e vigne e masi, / açò k'èlla toa vita tu n'avisi grand'asii.

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 16, pag. 66.7: dieci anni penò a conquistare lo paese, e soffersevi co la sua gente molta fadiga e molta freddura e molti disagi e molta fame agli assedi.

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 56.7: i buoni uomini che sono sotto loro hanno assai a sofferire, e di gran fortune e dasagi hanno sovente.

[4] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 45, pag. 62.11: elli è [en]liberal, perciò k'elli à provadi molti dessasii e vive segondo memoria e no segondo sperança.

[5] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 8, pag. 115.23: assai disagi sofferse questa donna col suo marito, sì che più volte [bram]asse lo stato del vedovato prima.

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 84, vol. 2, pag. 241.12: essendo stati rotti, come dicemo, e avendo patiti molti disagi, e per tanto essendo in gra· bisogno di ricetto...

2.2 Scarsità o mancanza di qsa (disagio di qsa).

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 2, pag. 80.4: che di legna patiscano disagio, o vestimenta abbiano meno che si convegna; perchè nè alla santade, nè al combattere è acconcio colui cui fa freddo.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 34.99, vol. 1, pag. 594: non era camminata di palagio / là 'v'eravam, ma natural burella / ch'avea mal suolo e di lume disagio.

[3] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 17, pag. 34.24-25: se tu vuo' dire: io avrò disagio delle cose necessarie alla vita. I' ti dico, che tu non ne puoi avere disagio, perocché natura richiede molto piccola cosa.

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VIII, cap. 7, vol. 1, pag. 417.21: per aspri cammini delle montagne di beneventana, e sanza soggiorno, e con grande disagio di muneta e di vittuaglia, giunse all'ora di mezzogiorno a piè di Benevento...

[5] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 9, cap. 23, vol. 2, pag. 325.23: le nostre tende sono assai bene guarnite; ma noi abbiamo disagio di vittuaglia.

[6] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 67, vol. 1, pag. 127.21: erano i cittadini opressati da' soldati d'entro, e in disagio di tutte le cose da vivere...

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VIII, 10, pag. 578.12: hai tu patito disagio di denari?

[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 14, terz. 45, vol. 1, pag. 162: e' passò con gran fatica, ed ana / il fiume di Voltone [[...]], / con gran disagio di pane, e di biada, / e di ciò, ch'alla gente dà governo.

- Locuz. prep. A disagio di: in condizioni di mancanza di qsa.

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. X, cap. 112, vol. 2, pag. 316.14: la città era male fornita e a grande disagio di vittuaglia e di molte cose. Della detta armata era capo amiraglio messer Currado d'Oria uscito di Genova.

3 Danno materiale o perdita economica.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 132, vol. 1, pag. 446.35: li mercatanti et le compagnie et li cittadini di Siena grande impedimento ricevano, disagio et danno...

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 712, pag. 270.32: crebbe sì Arno, che dal 346 in qua non fu mai maggiore, e quasi il campo che era a Sanmignato fu per levarsi per lo disagio dell'acqua...

- Locuz. prep. A disagio di: a danno di qno.

[3] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 3, cap. 7, pag. 390.12: tutto ciò è provveduto a salvezza e scampo del paese, e a disagio e a contrarietà dei nimici.

4 Stato di salute compromesso, malessere fisico.

[1] Lett. sen., XIII u.v., pag. 50.1: ne' costumi semo gravi, ne' portamenti honesti, in conversatione mansueti, nell'animo humigli, ne le tribolationi patienti, ne' disagi corporagli allegri...

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), Indice rubr., pag. XLIII.6: la presenza degli amici, e 'l temperato esercizio giova molto a buona santade, e di tre modi di disagi, ed infermitadi, e de' loro remedj.

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VII, cap. 24, vol. 1, pag. 305.21: scusando lo 'mperadore come nonn era potuto venire per malatia e disagio di sua persona...

[4] Novelle Panciatich., XIV m. (fior.), 146, pag. 170.2: lo destriere era sano et salvo, et non mostrava ch'avesse disagio veruno di sua persona...

[5] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 14.3: non curando né caldi né freddi, [né] vigilie né digiuni, né alcuno altro corporale disagio...

[6] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 17.183, pag. 116: la gran sete me fae gran desaxi.

4.1 Disturbo fisico temporaneo causato da scomodità.

[1] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 16, cap. 12, par. 7, pag. 367.21: rade volte di quello huovo del mezzo nascie alchuno augiello; però che l'augiella covando nol può tenere sotto il petto sanza disagio; mandalo or dall'uno lato or dall'altro...

- Locuz. avv. A disagio.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, IV, 10, pag. 321.37: stando anzi a disagio che no nell'arca che era piccola e dogliendogli il lato in su il quale era...

5 Sofferenza psicologica.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 99, pag. 325.41: e' non può sentire tormento per non essere [[...]] perocch'egli è fuori del grandissimo disagio della morte, che ci toglie l'essere.

[2] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 53.5, pag. 96: se n'entrò nel letto / per dormir s'el potesse alquanto ad agio, / ma non gli poté sonno entrar nel petto, / sì gli facevan nuovi pensier disagio...

[3] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 3, 45.3, pag. 44: el portonaio andò su nel palagio / e Giosafà trovato ebbe di botto, / ch'era pensoso, pien di gran disagio...

- Locuz. avv. A disagio.

[4] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 99, pag. 325.37: neuna cosa può far danno a colui, che non è alcuna cosa, ma egli vive, se' riceve danno. Credi tu, ch'e' sia a disagio, perché non sia alcuna cosa, o perché sia alcuna cosa?

6 Difficoltà oggettiva, impedimento a fare qsa, ostacolo.

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 4, vol. 2, pag. 283.9: la gente era molta, e per lo disagio delle nevi no· potieno stare insieme, e sofficiente vittuaglia per loro e per la brigata loro no· potieno avere...

[2] San Brendano ven., XIV, pag. 96.1: in questa isola nu' non avemo algun desasio de manzar...

[3] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 35, pag. 318.3: i<n>fra lo quale luongo tiempo me soprevennessero alcuni desaxii, sì como èy la fragilitate humana e la mutatione della volontate, onde eo me fosse retracto da l'opera e non l'avesse tracta a fine...

[u.r. 19.01.2009]