ERMAFRODITO s.m./agg.

0.1 erbafrodita, ermafrodita, ermafroditi, ermafrodito.

0.2 DEI s.v. ermafrodito (lat. hermaphroditus).

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 2.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321;Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Nota inoltre in Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), Ermafrodito nome di persona mitologico.

0.7 1 Chi ha caratteristiche sessuali sia maschili, sia femminili. 1.1 Che ha rapporti sessuali sia con maschi, sia con femmine. 2 Agg. Fig. Relativo ai rapporti sessuali tra maschio e femmina.

0.8 Massimiliano Chiamenti 14.02.2005.

1 Chi ha caratteristiche sessuali sia maschili, sia femminili.

[1] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 26, 76-87, pag. 549, col. 2.17: Ermafrodito. Ell'è da savere che 'ermafroditi' èno appelladi tutti qui' c'hanno istrumento sí virile come femineo...

[2] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 483.17: Ermafrodi[t]o è colui, che hae amendue nature, masculina e femminina...

[3] Gl Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 20, pag. 100.8: Tiresia fu aghurio in Thebe, el quale andò uno dì fuore de la città, e trovò due serpenti, e quali esso prese e scorticogli: e perciò che egli era erbafrodita, ciò vuole dire che avea natura d' uomo e di femmina...

[4] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 26, 76-87, pag. 628.5: e rimase poi la potenzia di trasmutare lo sesso in quella acqua per li prieghi di Ermofrodito, che fe al padre et a la madre; cioè a Mercurio e Venere, sicchè chiunqua v'intrava, o maschio o femina che fusse, n'essiva duplicato nel sesso, cioè maschio e femina, e però la Grammatica chiama questi così fatti ermafrodita.

1.1 Chi ha rapporti sessuali sia con maschi, sia con femmine.

[1] Gl Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 26, 76-87, pag. 549, col. 2.20: Ermafrodito. Ell'è da savere che 'ermafroditi' èno appelladi tutti qui' c'hanno istrumento sí virile come femineo; e perçò quelle persone che peccano nel vizio della luxuria sí in femene come in maschi, ch'è peccà contra natura, sí èno apelladi 'ermafroditi'....

2 Agg. Fig. Relativo ai rapporti sessuali tra maschio e femmina.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 26.82, vol. 2, pag. 450: Nostro peccato fu ermafrodito; / ma perché non servammo umana legge, / seguendo come bestie l'appetito, / in obbrobrio di noi, per noi si legge, / quando partinci, il nome di colei / che s'imbestiò ne le 'mbestiate schegge.

[2] Gl Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 483.17: Del modo del triunfio è scritto nella chiosa del Canto. 82. Nostro peccato ec. Poi che [ha] palesato li soddomiti, ora palesa sè e i compagni; e dice che il loro peccato fu ermafrodi[t]o.

[3] Rubriche Commedia, 1321-55 (fior.), Purg. c. 25, pag. 425.2: Canto XXV, lo quale tratta de l'essenzia del settimo girone, dove si punisce la colpa e peccato contro a natura ed ermafrodito sotto il vizio de la lussuria; e prima tratta alquanto del precedente purgamento de' ghiotti, dove Stazio poeta fae una distinzione sopra la natura umana.

[u.r. 04.12.2007]