DIMINUIRE v.

0.1 demenoire, demenoita, demenoito, demenuy, deminuida, deminuito, dimenuire, diminude, diminuendo, diminuendosi, diminuì, diminuilli, diminuiràe, diminuiranno, diminuire, diminuisce, diminuiscesi, diminuirebbe, diminuirgli, diminuirgliele, diminuirla, diminuirle, diminuirne, diminuirsi, diminuisca, diminuiscano, diminuisce, diminuisceno, diminuisci, diminuiscono, diminuisse, diminuissi, diminuissono, diminuisti, diminuita, diminuite, diminuiti, diminuito, diminuiva, diminuta, diminute, diminuti, disminuido, disminuire, disminuirla, disminuita.

0.2 DEI s.v. diminuire (lat. diminuere).

0.3 Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.): 2.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.).

In testi sett.: Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Stat. bergam., XIV pm. (lomb.); Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.).

In testi mediani e merid.: Stat. assis., 1329; Stat. perug., 1342; Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

0.7 1 Diventare o far diventare di mole o intensità minore. 2 Fig. Tenere o essere tenuto in minore considerazione, merito, gloria o pregio che in passato e di quanto sia dovuto; sminuire.

0.8 Massimiliano Chiamenti 11.03.2005.

1 Diventare o far diventare di mole o intensità minore.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 79, pag. 207.19: Ben'è vero, che può essere, che la montagna, ch'arde continuo, diminuisca, e 'l fuoco non stea sempre in uno stato, perocché non è da se medesimo, anz'è conceputo, e nasce d'alcuna profonda caverna di sotto, ond'egli esce acceso, spandendosi altrove.

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 5, (frammento).4841, pag. 411: Ma il cielo, in quanto è corpo in sua virtute/ Determinato, convien pur che manche, / E le nature siano diminute.

[3] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 161-70, pag. 64.10: Ma non poté per ciò, non che spegnere, ma pure un poco il concetto fuoco diminuire; e avvisai che ciò che scritto m' avea niuna altra cosa per ancora volesse...

[4] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 175.20: Ancora in questo tempo et all'anni V.c.XXXV da po che Roma fo hedificata, sì como dice Orosio, apparsero nel mundo grande maraveglie, cioè che lo sole apparse diminuito da la soa spera naturale nel cielo.

- [Detto di una legge o di una pena:] diventare o far diventare di minore efficacia sanzionatoria.

[5] Stat. fior., c. 1324, cap. 92, pag. 118.2: nè essi Priori e Gonfaloniere di Justizia per sè medesimi overo insieme coll' oficio di dodici buoni uomini, per vigore del loro oficio, overo in altro quale vuoi modo, diliberare possano essere utile tenersi consiglio overo consigli del detto Popolo e Comune sopra la soluzione overo abrogazione delle predette cose overo d' alcuna di quelle, overo per diminuire o suspendere il loro effetto.

[6] Stat. assis., 1329, pag. 179.14: Anchi dice meser l'ovescovo che tucte e singuli sopradicti capitoli se degano sença fallo osservare, e no se possano diminuire per niuno modo; e chi contra fecesse sia levato d'essa fraterneta, e, se 'l priore contra fecesse elle predicte cose de essa fraterneta, sia casso per parte de meser l'ovescovo.

[7] Jacopo Passavanti, Specchio, c. 1355 (fior.), dist. 5, cap. 3, pag. 106.4: dice san Tommaso che la confessione ha un altro principale effetto, il quale è ch' ella libera l' uomo dalla pena dovuta per lo peccato, o ha a diminuirla: e intendesi della confessione insieme coll' assoluzione.

[8] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 32, pag. 601.20: Et imperciò che per le constitutione nostre, chi se contenone in lo presente volume, in plusore parte le pene certe cum grande temperamento avemmo limitate per li delicti le quale in pria indistinctamente eranno in arbitrio del çudese, de le quale, se 'l sen diminuisse, serave quasi per alcuno modo venire a no punire i delicti e dare incentiva ad ognom de peccare...

- [Detto di stati, imperi, forze fisiche umane:] diventare o far diventare di minore potenza.

[9] Paolino Pieri, Merlino (ed. Cursietti), p. 1310-a. 1330 (fior.), 41, pag. 47.3: [26] E metti inn iscritto - ciò disse Merlino a Biagio -, che gli Romani da quel tempo inanzi sempre diminuiranno, per insino che la città di Roma sarà presso che spenta che poco sarà temuta; e allora sarà tutta Italia in gran' tribolazioni e affanni».

[10] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 3.15: Alcuni dicono, che lla etade di XXXIIJ anni è mezo, cogliendola dalla vita di Cristo; dicono, che infino a quello tempo la virtù e le potenze corporali crescono; e da lì in su col calore naturale diminuiscono; sì che quella etade sia mezo e termine tra lo montare e lo scendere.

[11] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 374.10: Adunqua non cessare di turbare ogni cosa di grande paura, e esaltare le forze della gente due volte vinta; e di diminuire l'armi di Latino.

[12] Enrico Dandolo, Cron. Venexia, 1360-62 (venez.), pag. 265.23: Ora intendo tornar ad la materia nostra, cioè como et per che modo Venesia in tanto è acresuda et tute queste altre contrade diminude.

[13] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), [1342] son. 7.6, pag. 129: Chi vole sapire bene innivinare/ Dello futuro, guarde allo tempo gito, / Ca illo li insegna, per omne partito, / Li modi como degiase guardare. / Et quillo che vole dello sou regnare, / Che per altrui non sia diminuito, / Non faccia como quillo c'à inglottito / Quisto communo, per lui arriccare.

- [Detto di cose sacre:] decrescere in santità o divinità.

[14] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 16, pag. 141.24: Ma voi, che dite che l'anima procede dalla divina fontana, e fatela mutabile e convertibile, poich'è diminuita, se bene considerate, gran disinore fate alla divina natura, della quale confessate che è immagine.

- [Detto in termini demografici di una popolazione:] far decrescere in numero.

[15] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 20, pag. 370.5: Qui tocca come la divisione di Mantova l'hae diminuita di genti: questo medesimo tocca elli nel principio della Bucolica, quivi: Tityre, tu patulae recubans sub tegmine fagi ec...

- [Detto di una somma di denaro:] far decrescere in entità rispetto alla cifra precedentemente pattuita.

[16] Stat. fior., 1335, cap. 5, pag. 15.18: Questo inteso et dichiarato, che, per vigore del detto statuto, per lo detto consiglio non si possa dirogare a neuno statuto de la detta Parte, nè fare alcuna cosa contra la forma de' detti statuti, nè spendere o diminuire de la pecunia de la detta Parte, contra od oltra la forma delli statuti che di ciò parlano..

[17] Stat. perug., 1342, I.50.18, vol. 1, pag. 200.7: che cotagle cose, ragione e actione e loro estimatione e la quantitade de la estimatione de cotagle cose e de actione alienate overo enn altro overo altre traslate overo per alcuno titolo e modo ad altre pervenute overo d'altre del quale s'apertenesse se deggano per gl'ofitiagle de l'armario overo loro notarie overo altre de loro a petitione del domandante a cuie s'apertenesse de la livra e estimo overo catastro de cotagle alienante overo enn altre trasferente levare e tolglere e demenoire e ascrivere, ponere e acrescere êlla livra overo catastro...

2 Fig. Tenere o essere tenuto in minore considerazione, merito, gloria o pregio che in passato e di quanto sia dovuto; sminuire.

[1] Disputatio roxe et viole, XIII (lomb.), 292, pag. 111: no plaxe questa cotal novella'; / correndo illi corano a caxa e vestano la gunela; / la pressa è to' tamagna inanze de parì / cha li altri flori che nasseno de poxe ti, / pensando lo so honore tuto demenuy, / per ti vorendo tuto senza negun mentì; / perché tu sie plu bella ni nobelle ni zentì / illi no te fan honore li grangi he li pizinin, / se no per grande mirachulo che a loro no pare de ti.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, IV, cap. 17, pag. 373.3: La nona si è chiamata Veritade, la quale modera noi dal vantare noi oltre che siamo e dallo diminuire noi oltre che siamo, in nostro sermone.

[3] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 4, 73-90, pag. 100, col. 2.23: E per queste. Qui conchiude ch'è aperto perché seguiram la voglia del sforçadore, sí gli è deminuida gratia.

[4] Cavalca, Specchio de' peccati, c. 1340 (pis.), cap. 1, pag. 12.23: Ma quando la superbia è spirituale, cioè che l' uomo si riputa, o vuole essere riputato santo, suole parlare parole di spirito ad inganno, e mostrare d' avere grandi sentimenti e intendimenti, e scusare, e menomare, e negare le sue colpe, per non diminuire o perdere la sua fama, e per nutricare le genti in amore, e in divozione di se: ovvero, che falsamente si dice peccatore per esser tenuto umile.

[5] Stat. bergam., XIV pm. (lomb.), cap. 16, pag. 263.15: E se lo ministro o lo suo locotenente volesse dire o far dire over diminuire alcuna altra cosa, faza quelo che ye pare per lo meliore e che ye piase ad honore de Dio.