DIMORO s.m.

0.1 demoro, dimor, dimori, dimoro.

0.2 Da dimorare.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.); Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.); Lett. pist., 1320-22.

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.).

0.5 Locuz. e fras. fare dimoro 1, 2; prendere dimoro 1; senza dimoro 1; senza fare dimoro 1.

0.7 1 Lasso di tempo trascorso indugiando o in una pausa. 2 Locuz. verb. Fare dimoro: permanere in un luogo. 3 Edificio, casa o in generale luogo nel quale si risiede.

0.8 Massimiliano Chiamenti 18.03.2005.

1 Lasso di tempo trascorso indugiando o in una pausa.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 1: [55] Ave(n)gna che ongna indugia sia odiosa, però in giudicare lo co(n)venevile dimoro no(n) si dè riprendere...

- Cacciare i dimori.

[2] Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 34, vol. 3, pag. 344.15: Lucano dice: Caccia tutti i dimori, ch'egli sempre nuocciono a quelli che sono apparecchiati.

- Locuz. verb. Fare dimoro.

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 99.4: o se lungamente soprastessimo in ciò, paia che noi facessimo dimoroet impedimento agli altri insegnamenti.

[4] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 32.13, pag. 150: Ma elli è tanta le mie sciaguranza, / ch'ivi farabb'a quell'otta dimoro, / che babb'ed i' saremo in accordanza.

- Locuz. avv. Senza (fare) dimoro.

[5] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 49, pag. 164.19: E così, per consentimento di tutti, fuor mandati savi e messi per gli aversarii, sopra e quali lo' dissero, che lo' dovesse piacere de venire al predetto regunamento, sanza alcun dimoro, con sufficienti e convenevoli giuratori.

[6] Lett. pist., 1320-22, 16, pag. 63.16: E inconttenente che io l'ebi, mo[n]ttai a chavallo senza dimoro colle ditte lettere per venire a Portto, per meterlle sulle ditte galee.

[7] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 2, pag. 29, col. 18.13: Et quando l' anima sente il tradimento cessare senza nullo dimoro debba in Christo tornare.

[8] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 1460, pag. 392, col. 2: et le corpora loro / senza fare demoro / no siano socterrate, / ma siano alli cani date.

[9] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 33, pag. 129.20: E quando l' ebbe abattuto, tantosto sença demoro lo mena a suo padilglione e fa comandare che sia bene guardato e bene servito...

- Locuz. verb. Prendere dimoro.

[10] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 427, pag. 450.3: E quando ciò fu fatto, e' non presero nullo dimoro, e non presero più termine de' corpi ardere e soppellire.

2 Locuz. verb. Fare dimoro: permanere in un luogo.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 28.12: Et dice Vittorino che eloquenzia sola èe appellata «la vista», perciò che ella fae parere che sapienzia sia in coloro ne' quali ella non fae dimoro.

[2] Folgóre, Semana, c. 1309 (sang.), 25.11, pag. 384: Ma d' una cosa far tosto ti spaccia, / ché tu sai che soperbia m' è nimica: / che più con teco dimoro non faccia.

[3] Gradenigo, Quatro Evangelii, 1399 (tosc.-ven.), c. 7.230, pag. 50: ché ive furtar non se 'n puote un festugo: / dov' è il tuo aver, lì fàe il tuo cor demoro / et lìe la luce del tuo corpo indugo.

3 Edificio, casa o in generale luogo nel quale si risiede.

[1] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 321.6: essendo di madre gientilissimo, avvenne che in una terra di Brettagnia, la quale l'uomo appella Nanti, e in quella era suo dimoro, sua madre di gran coraggio forse più in mala costuma che in virtù complessionata...

[u.r. 27.02.2006]