DISBRAMARE v.

0.1 desbramarse, disbramar, disbramare, disbramarsi.

0.2 Da bramare1.

0.3 Dante, Commedia, a. 1321: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Commedia, a. 1321.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.).

0.7 1 Eliminare un desiderio soddisfacendolo, saziare, placare, appagare (bisogni fisici, istinti, passioni).

0.8 Mariafrancesca Giuliani 20.10.2004.

1 Eliminare un desiderio soddisfacendolo, saziare, placare, appagare (bisogni fisici, istinti, passioni).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 32.2, vol. 2, pag. 549: Tant' eran li occhi miei fissi e attenti / a disbramarsi la decenne sete, / che li altri sensi m'eran tutti spenti.

[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 124-132, pag. 765, col. 1.4: Qui ... aduce exempio de dui peccaduri, di quai l'uno a l'altro mangia le cervella de dredo, e molto stava sollicito per desbramarse l'ira incurabelle.

[3] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 10.8, pag. 20: che tu se' falso ucel che tieni i piedi / su la carogna, a disbramar tue voglie.

[4] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 4, cap. 23.90, pag. 321: Così quivi rispuose al mio costrutto. / Apresso incominciò per questa guisa, / per disbramare il mio disio del tutto...

[5] Gl Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 32, 1-9, pag. 778.8: A disbramarsi; cioè a tolliersi la brama e saziare, la decenne sete; cioè la sete e lo desiderio, ch'io avea sostenuto diece anni, di rivedere Beatrice.