DISCONOSCIUTO agg.

0.1 descognessuo, descognoscudho, desconosciuta, desconosciuto, disconosciuta, disconosciute, disconosciuti, disconosciuto.

0.2 V. disconoscere.

0.3 Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.): 2.

0.4 In testi tosc.: Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.);Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Che non rientra nelle nozioni di qno. 1.1 [Detto di una persona:] del cui passato non si hanno notizie. 1.2 [Detto di un luogo:] privo di tracce della presenza umana. 2 Tale da non poter essere identificato; irriconoscibile. 2.1 Trasformatosi con l'intento di non poter essere identificato; travestito. 3 Impossibile da comprendere con la ragione; folle, sconsiderato.

0.8 Francesco Sestito 22.02.2005.

1 Che non rientra nelle nozioni di qno.

[1] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 55, pag. 62.6: Né egli non è cosa disconosciuta che Sarra fue Giudea, e suo figliuolo Isaaca fue Giudeo, e Giudei furono coloro che d'Isaaca discesero...

1.1 [Detto di una persona:] del cui passato non si hanno notizie.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 145, pag. 296: Aprov d'un monesté de sancta Maria steva, / Per dexset ann ge stete, nixun l'acognosceva. / Per dexset ann illoga el stet descognoscudho...

[2] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 49.12: E con questo processo fatto e sugellato si partì mess. Gianni dal papa, e prese ad andare in Catalogna. Allora quando fu giunto, il re di Raona gli fece onore assai, e dimorava come uomo disconosc[i]uto col re e colla reina; e quando fu stato uno tempo con lui, menolo seco in Maiolica per mare.

- Sost.

[3] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 58, pag. 64.11: eravi il segnore della città c'avea nome Evalac il Disconosciuto, perciò che neuno no sapea donde fosse né di quale luogo e' fosse venuto, né unque per lui né per altrui non aveano udite novelle né de la città né de la terra dond'e' fosse.

1.2 [Detto di un luogo:] privo di tracce della presenza umana.

[1] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. III, pag. 307.2: Quanta colpa fue in te, o Theseo, che Adriana, abandonata sola nel disconosciuto luogo, pasceo i marini uccelli!

2 Tale da non poter essere identificato; irriconoscibile.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 209.5: E, stato gran tempo in istudio, sì ch'era già conosciuto per filosafo da' savi, tornò in suo paese, disconosciuto, in modo di pellegrino, con ischiavina e con bordone e con gran capelli e con gran barba...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 6, pag. 139.21: Tornaro in loro magioni e trovarle esmagiate e sfornite: trovaro loro mogli e loro filliuoli molto disconosciuti...

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 63.22: questa lor malitia tanta e sì grande la qual era destexa a tochar lo cel, in tri dì solenghi per l'amaestramento d'un homo roto in mar e stachio sul near, pelegrin e povero, ch'era mal vestio e descognessuo, con parolle pochissime butae for a la grossa, s'amortò sì ben e fo raspaa sì ben e lavaa via ch'ela meritò de recever da De' tal testimoniançça...

2.1 Trasformatosi con l'intento di non poter essere identificato; travestito.

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 237.19: Una sera venne Cola de Rienzi secretamente desconosciuto per vedere la figura 'nanti soa partenza.

3 Impossibile da comprendere con la ragione; folle, sconsiderato.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 1, pag. 12.4: Ai che mattessa desconosciuta e matta terrene chiedere grandesse, che tanto povere sono ed afannose sì forte a chierere [[...]]!

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 7, pag. 643.19: nè si convenia, che alla chiarissima schiatta si mescolassero disconosciute sozzure; conciofossecosa che intanto la mattezza del popolo, con non proveduto commovimento, per follìa et ardimento andoe contro al consolato et alla censura...

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 1, pag. 609.12: Ma perchè favello io più inanzi delle femine [[...]] conciosiacosa che io veggia li eccellenti uomini de' primi tempi, di fama e d'animo, caduti in questo disconosciuto calle de l'antica contenenza e castitade?