0.1 naverati, naverato, naverò, naverollo, navrà , navrada, navradhi, navradho, navradi, navrado, navrase, navrasse, navrato.
0.2 DEI s.v. navera (fr. ant. navrer).
0.3 Poes. an. bologn., 1286: 1.
0.4 In testi tosc.: Amico di Dante, XIII ex. (fior.); Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.).
In testi sett.: Poes. an. bologn., 1286; Tristano Veneto, XIV.
0.7 1 Produrre una lesione o lacerazione di un tessuto, di un organo o di una parte del corpo (anche in contesti metaf.).
0.8 Gian Paolo Codebò 07.04.2005.
1 Produrre una lesione o lacerazione di un tessuto, di un organo o di una parte del corpo (anche in contesti metaf.).
[1] Poes. an. bologn., 1286, ball..5, pag. 17: sì m'aviti navrato / d'amor coralmente, / ch'a fino me sento venire...
[2] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Son. 50.9, pag. 768: i' son punto e navrato da colui / che tutte cose mena a ssu' piacere...
[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 298, pag. 321.29: eglino ruppero ambeduni lor lancie e si naveraro ne li corpi.
[4] Tristano Veneto, XIV, cap. 547, pag. 509.33: elli era molti li qual era stadhi navradhi in la bataia...
[u.r. 07.02.2007]