ABSCISO agg.

0.1 absciso.

0.2 V. abscindere.

0.3 Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.): 1.

0.4 Att. solo in Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.).

0.6 N Variante di assiso nella canzone Donna me prega in Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 27.68, pag. 528: «For di colore, d'essere diviso, / assiso 'n mezzo scuro, luce rade».

Doc. esaustiva.

0.7 1 Distinto (rispetto ad una determinata caratteristica), diverso.

0.8 Rossella Mosti 13.12.2004.

1 Distinto (rispetto ad una determinata caratteristica), diverso.

[1] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 217.26: [105] Poi dice: perché lo mena chi da lui procede, fuor di colore essere diviso absciso mezzo. E qui dimostra l'autore che l'amore non si può conoscere per lo viso [[...]] e che l'amore si possa generare sanza belleze appare per esperientia, che la cosa la quale è divisa e partita e fuor d'ogni colore e d'ogni bellezza alcuna fiata genera l'amore.

[2] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 217.36: perché lo mena, cioè l'amore è tal cosa ch'è fuor di colore, e quello suggetto da cui l'amore procede è absciso e mezzo, cioè per ogni guisa et ogni modo diviso e dipartito da ogni bellezza e da ogni colore da le quali l'amore si potesse generare.