ADUSATO agg.

0.1 adusata, adusate, adusati, adusato, adusatu, asusata, ausate, ausato.

0.2 V. adusare.

0.3 Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.): 1.1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.); Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.).

In testi sett.: Poes. an. bergam., 1293.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Che ha una determinata abitudine (o vizio). 1.1 Preparato (ad una determinata situazione). 1.2 Esperto (in una mansione, in una tecnica). 1.3 [Detto di una strada, in contesto fig.:] che si è soliti percorrere, senza fare alcuna deviazione. [Relig.] La 'diritta' via, quella che porta al bene. 1.4 Educato secondo determinate regole morali di comportamento.

0.8 Rossella Mosti 08.04.2005.

1 Che ha una determinata abitudine (o vizio).

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 4, cap. 6, pag. 121.32: La terza maniera si è, ched ellino sono disordinati nel diletto delle femmine; e la ragione si è, ch'ellino sono adusati tanto a vívare dilicatamente, ched ellino non possono niente contrastare ai diletti, né a le male tentazioni che lor vengono...

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 72.33: 46. Ma quilla naciuni di li Turki s'avi aquistata laudi rasunivilimenti, la quali esti adusata di plangiri quandu nasci lu homu e di fari gran festa et grand'alegria quandu issu mori.

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 30, vol. 1, pag. 269.29: molti sono sì adusati o a bere, o a giocare, o a lussuria, o ad alcuno altro peccato, che nè per vergogna, nè per danno, nè per pericolo temporale, o eterno rimanere se ne ponno.

1.1 Preparato (ad una determinata situazione).

[1] Pier della Vigna (ed. Contini), a. 1249 (tosc.), 2.21, pag. 123: Traditrice ventura, / perché mi ci amenasti, / ca io non era ausato a esta partuta? / Volsi partire allora, / e tu mi asicurasti, / unde al core ag[g]io una mortal feruta.

1.2 Esperto (in una mansione, in una tecnica).

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 13, pag. 254.10: Ché 'l filosafo dice, che quelli che sono adusati e costumati in battaglia, che non ànno avuta cura d'altra virtù che di forza d'animo, sono assomigliati al ferro...

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 7, pag. 46.29: La sesta schiera ha pedoni cinquecento cinquantacinque, cavalieri sessantasei, ed in questa schiera sono da mettere giovani adusati, perchè è la seconda schiera doppo l'aguglia.

[3] Poes. an. bergam., 1293, 28, pag. 7: Or oit cosa strania / ki s'entendi: in regimento, / a quelo ke dise la zente, / no me par ben ausato.

1.3 [Detto di una strada, in contesto fig.:] che si è soliti percorrere, senza fare alcuna deviazione. [Relig.] La 'diritta' via, quella che porta al bene.

[1] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 54.30, pag. 87: ànno [[gli uomini]] suon di vertú: perché sí langue, / s'è la tua temperancia ch'ela bramma, / la tua vendetta, e chiama / iusticia, che cum sua taliente spada / radirici la tua asusata strada?

1.4 Educato secondo determinate regole morali di comportamento.

[1] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 16, 64-84, pag. 375.36: cioè ogni incitazione, se ben si notrica; cioè se l'omo s'alleva addottrinato et adusato a le virtù e buoni costumi...