ARIMEMBRARE v.

0.1 arimembrando, arimembrare.

0.2 Da rimembrare.

0.3 Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Betto Mettefuoco, XIII sm. (pis.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Avere presente nella propria memoria. 2 Richiamare alla memoria altrui, rammentare. 3 Signif. non accertato.

0.8 Rossella Mosti 02.02.2005.

1 Avere presente nella propria memoria.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 21.3, pag. 238: Così gioioso e gaio è lo mio core, / che no ·l savria co lingua divisare: / arimembrando che 'l meo dolze amore / è ritornato, che n'avea penare, / sonne montato in sì grande baldore, / che non mi credo di gioia aver pare...

2 Richiamare alla memoria altrui, rammentare.

[1] Cielo d'Alcamo, Contrasto, 1231/50 (sic.>tosc.), 94, pag. 182: Se vento è in proda e gìrasi e giungeti a le prai, / arimembrare t'ao [e]ste parole, / ca de[n]tr'a 'sta animella assai mi dole.»

3 Signif. non accertato. || Per Contini il v. 80 è prob. corrotto; stessa lezione in CLPIO, V 114 BePi.80.

[1] ? Betto Mettefuoco, XIII sm. (pis.), 80, pag. 296: Sag[g]io son, ché fermato / son sensa dubitansa / laove compose Cristo / bellesse tante, c'altrui fanno oltrag[g]io: / ché son sì splendïente, / ch'io non posso neiente / contarle bene e dire, / ché fa muto avenire - a chi la guarda. / Fallo, c'amo l'altessa / somma di gentilessa, / al mio parer, che sia, / in cui tut[t]o m'avia - arimembrando.

[u.r. 29.08.2007]