CRUDITÀ s.f.

0.1 crudità , cruditadi, cruditate.

0.2 Da crudo.

0.3 Palladio volg., XIV pm. (tosc.): 4.

0.4 In testi tosc.: Palladio volg., XIV pm. (tosc.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Stato di un alimento non sottoposto a cottura o non del tutto cotto. 2 Lo stesso che crudeltà. 3 [Med.] Qualità di un umore che non è stato digerito o trasformato. 4 [Vet.] Malattia dei polli.

0.8 Valentina Gritti 20.07.2004.

1 Stato di un alimento non sottoposto a cottura o non del tutto cotto.

[1] F Cavalca, Vite SS. Padri, a. 1342 (pis.): e furòe di queste foglie, e portosselene a casa, e puosele al fuoco per cuocere, e stando al gran fuoco per tre ore continue, e non pur iscaldandosi, ma rimanendo nella prima verdezza, e crudità , [[...]] levolle dal fuoco. || Cavalca, Vite (Manni), vol. 1, p. 132.

2 Lo stesso che crudeltà.

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 252.22: Anco era la cruditate delli baroni de Roma, li quali staievano a vedere que ne iessiva, non ce volevano operare.

3 [Med.] Qualità di un umore che non è stato digerito o trasformato. || Cfr. crudezza 4.

[1] Piero Ubertino da Brescia, p. 1361 (tosc.), pag. 83, col. 2.31: Et quella che è turbata, significa crudità delli homori che sono nelle vene et in degistione con perturbatione, la quale fa lo caldo che è nelle vene.

- Qualità di un alimento che non è stato digerito o che è di difficile digestione. || Cfr. crudezza 4.

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 46, pag. 376.18: intendendo per la grandine grossa, che gli percuote, la crudità degl'indigesti cibi, la quale per non potere essi, per lo soperchio, dallo stomaco esser cotti, generò ne' miseri l'agroppamento de' nervi nelle giunture...

[3] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.): le acetose et acerbe [[scil. mele]] generano flegma et putredini et febbri per la proprietà del suo humore et della sua crudità . || Crescenzi, [p. 156].

4 [Vet.] Malattia dei polli. || Non det., apparentemente affine alla pipita.

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 28, pag. 35.4: Delle pipite, e dell'altre cruditadi li medica come le galline.

[2] F Piero de' Crescenzi volg., XIV (fior.): la pipita et la crudità in questo modo si ripara per li quali la gallina si cura. || Crescenzi, [p. 322].

[u.r. 31.08.2009]