DEGNAZIONE s.f.

0.1 degnazione, dengnatione, dignazione.

0.2 DELI 2 s.v. degno (lat. dignationem).

0.3 Lett. pist., 1322: 1.

0.4 In testi tosc.: Lett. pist., 1322; Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.); Teologia Mistica, 1356/67 (sen.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 L'acconsentire a compiere qsa d'inferiore alla propria dignità.

0.8 Maria Carosella 04.11.2004.

1 L'acconsentire a compiere qsa d'inferiore alla propria dignità.

[1] Lett. pist., 1322, pag. 58.22: che voi vengnate in dengnatione col comune.

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 16, pag. 141.21: che la sua degnazione e umilità in prendere carne non menimasse però la dignità della sua deitade.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 9.18, pag. 109: Col tuo principio - di somma bontade / A tanta degnazione aver ti vinse.

[4] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 90, col. 1.29: e per divina dignazione unisce a Dio la dignità e la altezza della affezione principale.

[u.r. 09.01.2009]