DISSEMBRARE v.

0.1 disembra, disembro, disenbra.

0.2 DEI s.v. dissembrare (fr. ant. dessembler).

0.3 Jacopo da Leona, a. 1277 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc.: Jacopo da Leona, a. 1277 (tosc.); Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Essere dissimile, divergere radicalmente. 2 Mettere o porsi a distanza, dividere, differenziare (anche pron.). 3 Signif. non accertato.

0.8 Francesca Di Stefano 06.05.2005.

1 Essere dissimile, divergere radicalmente.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 6.14, pag. 214: ché 'n tutte parte ove distringe Amore / regge follore - in loco di savere: / donque como valere / pò, né piacer - di guisa alcuna fiore, / poi dal Fattor - d'ogni valor - disembra / e al contrar d'ogni mainer' asembra?

2 Mettere o porsi a distanza, dividere, differenziare (anche pron.).

[1] Jacopo da Leona, a. 1277 (tosc.), 5.14, pag. 214: - Madonna, unque altro che voi non mi piace. / - Messer, morto sia chi mai ne disembra!

[2] Tomaso da Faenza, Amoroso, XIII sm. (tosc./faent.), 8, pag. 453: Ché manti son c'han loro intenta e posso / messo in mesdir d'Amore e mal ritrarne; / soverchiamente isforzan di parlarne: / da lor sentenza parto e mi disembro.

3 Signif. non accertato.

[1] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 13, par. 5, pag. 247.19: Ma il già ddetto della cosa singnoria o di vindicer * o difendere la cosa tenporale o alquno di quelle possanze per lodevole ben puote essere abdicee per chatun tenpo. E avere la chosa lodevolemente o di lui sinple usaggio non per chatun tenpo può essere abdicee * per boto lodevole. Dunque questo disenbra separare elli aviene. || Cfr. Defensor pacis, II, xiii, 5: «Ergo hec ab invicem separare convenit».