0.1 diseta, disseta, dissetarsi.
0.2 Da sete.
0.3 Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.): 1.
0.4 In testi tosc.: Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Dante, Commedia, a. 1321.
In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.8 Genny Sassano 07.04.2005.
1 Togliere la sete (anche pron.).
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 4, cap. 6 rubr., pag. 139.4: chiesta da Afranio; e come i Romani assetati si gittarono in su l'acqua per dissetarsi, e messe giù l'armi, tornarono alle loro magioni.
1.1 Fig. Soddisfare un desiderio.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 7.12, vol. 3, pag. 102: dubitava e dicea 'Dille, dille!' / fra me, 'dille' dicea, 'a la mia donna / che mi diseta con le dolci stille'.
[2] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 7, 1-15, pag. 156, col. 1.26: Che mi disseta, ec., çoè che adempie con lo so vino, o ver rasuni e argumenti, la sete di dubii...