DANNATO (1) agg./s.m.

0.1 dalmati, damnai, damnata, damnati, dampnai, dampnata, dampnate, dampnati, dampnato, dampnatu, dampne, danadi, danado, danata, danate, danati, dangnadi, dannadi, dannata, dannate, dannati, dannato, dannatu, dannto, danpnatu, dapnai, dapnao, dapnata, dapnati, dapnato, dapnatu, ddannate.

0.2 V. dannare 1.

0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 5.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. sen., 1309-10.

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Elucidario, XIV in. (mil.); Paolino Minorita, 1313/15 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Destinato per le sue colpe alla pena eterna. 2 Riconosciuto colpevole e colpito con una pena dall'autorità ecclesiastica. 3 Riconosciuto colpevole e colpito con una pena dall'autorità civile. 3.1 Meritevole di condanna. 4 Oggetto di un giudizio morale negativo. 5 Danneggiato fisicamente, guastato, ferito. 6 Esecrabile, degno di maledizione. 7 Dato per perso, considerato finito.

0.8 Vinicio Pacca 23.07.2004.

1 Destinato per le sue colpe alla pena eterna.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2714, pag. 269: Così per mal'usanza / si gitta in disperanza / del peccato c'ha fatto, / ed è sì stolto e matto / che di suo mal non crede / trovare in Dio merzede; / o per falsa cagione / apiglia presenzione, / che 'l mette in mala via / di non creder che sia / per ben né per peccato / omo salv'o dannato...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 8: Et così dice l'apostulo, che la paraula dela croce ali da(n)nati è matessa, (et) ali salvi, cioè a nnoi, è vertù.

[3] Bono Giamboni, Trattato, a. 1292 (fior.), cap. 31 rubr., pag. 152.2: Qui dice la Filosofia la condizione e pene dello 'nferno, e di che pene vi si torme[n]tano l'anime dan[n]ate oltre a l'altre.

[4] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 17, pag. 270.19: La bona anima serà en la compaignia deil bon angel; l'arma pecairiz serà en la compaignia deil mail angel qui son dampnai.

[5] Poes. an. urbin., XIII, 20.39, pag. 582: Amor innamorato, / Amor, Tu tTi si' dato, / Amor, per lo peccato, / Amor, de lo dannato / voler recomparare.

[6] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 70.14, pag. 297: Altissima prudenza, bàila de la ragione, / demostri el bene, el meglio, lo sommo a la stagione; / demostri el male, el peio, 'l pessimo, e la cagione / e la dannazione c'hane l'omo dannato.

[7] Storie Exultet barb., XIII ex. (abruzz.), 5, pag. 121.21: Hic figuratur quando Christu ascendit ad infernum et li dampnati peccatori calcavit pedibus et iusti et li sancti patriarcha exthrassit de limo...

[8] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 12, pag. 57.9: Mostrasi in questa sentenzia le crudeli pene che fieno date ai dannati, però che quelle saranno le più crudeli pene, le più acerbe, le maggiori che mmai possano essere.

[9] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 105, pag. 181.21: \D.\ Zova niente a li dangnadi esse sepelidi in logi sagradi? \M.\ Anze ge noxe molto essere acompagnadi per sepultura quilli de li quay illi in descompagniadi per merito de vita.

[10] Paolino Minorita, 1313/15 (venez.), cap. 44, pag. 59.11: de li mali homini dise Eusebio ke li dannadi per li so peccadi trapassa dal fredo de le neve per li guadi del fogo, en li qual tanto plu li peccadori demorerà quanto elli averà plu peccadi...

[11] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 14.1601, pag. 225: Questa è radice di tutti i peccati / Per cui del Primo vollero la sede / Quelli maligni spiriti dannati.

[12] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 6, 100-111, pag. 196, col. 2.5: sí avvenne che D. domandò Virg. se le pene di dampnati cresceranno doppo lo preditto die o menuiranno, o serranno puro cosí fatte.

[13] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 7, pag. 621.13: E poi sono nati e avvenuti in noi tutti i mali spirituali; ché nascemo dannati figliuoli d'ira col peccato originale.

[14] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 6, pag. 76.23: s'ella non prende penitenzia di tale commessione di peccato, ella sarà di piggiore greggia; cioè, ella sarà dopo la sua morte, non tra salvi, ma tra dannati.

[15] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 46, pag. 173.23: Sanctu Gregoriu dichi chi comu lu gauyu de li beati non avirà may fini, cussì la pena de li dapnati non finirà iamay...

[16] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 32.12: Ma tutti gli empj deputati all'eterno supplicio sono puniti per la loro iniquità, ed ardono sempre, acciocchè li giusti ed in Dio vedano la grazia e la gloria che hanno ricevuta, e nelli dannati conoscano li mali, delli quali sono scampati, sicchè tanto più in eterno siano obbligati alla divina grazia, quanto vedono i tormenti delli dannati. Insomma dunque pur convien tenere, e per verità così è, che Dio è buono e giusto, e nelli dannati e nelli salvati, e che nullo salvar si può se non nella Fede di Cristo.

[17] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. X, par. 91, pag. 533.6: allora seranno serrate tutte quelle arche con li loro coperchi e non saranno più uomini, se non o dannati o beati, de' quali niuno farà transito l'uno all'altro...

[18] Sacchetti, Sposizioni Vangeli, 1378-81, (fior.), Sp. 6, pag. 131.26: Fassi questione se la faccia di Dio si muterà al dio iudicio, con ciò sia cosa che secondo l'Evangelio parrà lieta a' salvati e cruciosa a' dannati.

[19] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 4, cap. 27, pag. 252.2: Dunqua poa che Criste dixe, lo quae è veritae, che lo rico era in tormento e dapnatium de fogo, chi serà sì savio chi nege che le anime de li dampnai non posan esse' tegnue da lo fogo?

- [Prov.] Grave peccato fa l'omo dannato.

[20] Garzo, Proverbi, XIII sm. (fior.), 176, pag. 302: Grave peccato / fa l'omo dannato.

2 Riconosciuto colpevole e colpito con una pena dall'autorità ecclesiastica.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 35.36: Et li dannati d'eresia per lo vescovo o vero suo vicario, o vero inquisitori o vero inquisitore predetti, la podestà, capitano o vero altri di loro sopradetti, o vero el suo, o vero loro mésso spetiale, incontenente ricevere sieno tenuti quelli e' quali saranno lassati a loro a punire per debita pena.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. XI, cap. 95, vol. 2, pag. 639.3: E a dì VIII d'agosto vennono il legato cardinale e messer Nepoleone Orsini con loro seguaci con grande festa e onore; e riformata la santa città di Roma de la signoria di santa Chiesa, feciono molti processi contra il dannato Bavero e contra il falso papa, e su la piazza di Campidoglio arsono tutti i loro ordini e brivilegi...

[3] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 17, vol. 1, pag. 134.19: L'auctoritati di lu propheta intendinu li docturi, quandu lu previti esti hereticu, scumunicatu et dapnatu da la ecclesia, et interdictuli expressamenti: - Non vulimu ki tu agi usu legitimu di cunsecrari. -

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 67, terz. 95, vol. 3, pag. 252: Perchè il Baver Castruccio non riprese, / il Vescovo n'andò addolorato / per la Maremma, ed ivi un gran mal prese, / e riconobbe, se aver fallato; / disse, che 'l Papa era giusto, e santo, / e 'l Bavero era eretico dannato.

3 Riconosciuto colpevole e colpito con una pena dall'autorità civile.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 19, pag. 58.1: E però fece uno toro di rame, e fecegli dal lato una porta, là ove si mettieno i dannati, che rinchiusi là entro, quando si scaldavano al fuoco, e traevano guai, la concavità della immagine accrescea maravigliosamente la boce, e parea non pianto d'uomo, ma uno crudele mugghiamento di toro, e molto terribile ad udire.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 32, vol. 4, pag. 108.4: Però non disse Sillano, se vuoli che l'uomo li battesse e tormentasse avanti, se alcuna legge vieta che alcuno uomo non frusti uomo giudicato a morte; alcuna legge dice, che uomo non uccida cittadini dannati, anzi ne vede l'uomo tuttodì scampare.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 20, pag. 26.8: Quando li mali incominciaro a montare, leggi furo date ch'e' cittadini dannati andassero in esilio.

[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 66.20: La quistiuni di lu veneficiu, ananti non cannussuta da li custumi nì da li ligi di Ruma, fu smossa, manifestata una felunia di multi matruni; li quali cun chò sia cosa que issi aucidissiru lur mariti insidiusamenti per veninu amuchatu, citati que foru a la curti per indiciu di una sclava qui li manifestau, gran parti di lur dannati per sentencia capitali foru, in cuntu di centu et settanta.

[5] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 26, par. 2, vol. 2, pag. 112.25: Mortu lu signuri nostru, dichi Iohanni, li iudei, per tal ki li corpora di li dampnati non rumanissiru a la cruchi lu sabbatu sabbatorum, in lu quali era la grandissima festa, pregaru Pilatu ki cumandassi ki fussiru rupti li gambi di li cruchifissi, et fussiru gictati li corpora et levati da la cruchi.

[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIII (i), par. 112, pag. 629.32: mostra s'impiccasse per la gola nella sua medesima casa: la quale dice avere a sé fatto "giubbetto", per ciò che così si chiama a Parigi quel luogo dove i dannati della giustizia sono impiccati.

[7] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 23, 58-72, pag. 596.35: Benché le cappe del piombo, che facea mettere lo imperador Federigo ai dannati, fossono di piombo grosso un dito; ell'erano di paglia per rispetto di quelle che per Divina Giustizia vestivano l'ipocriti...

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 191.14: Tutti li baroni como dannati, tristi, descesero ioso allo parlatorio. Sonavano le tromme como se volessino iustiziare li baroni denanti allo puopolo.

[9] ? Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 12, par. 38, comp. 70a.13, pag. 170: Catedra vidi poscia da rethori: / cani correnti et alguni per prati / canendo se vedeano andar per modi, / collecti, o Iove, e paion che te ori, / callando voci, e sì come dalmati / c'adosso avessen l'inforçato chodi'.

3.1 Meritevole di condanna.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 550, pag. 567.25: L'uno dicea ch'elli avea fatto dritto, e l'altro torto, e diceano la maggior parte che non era ragione in nulla guisa che figliuolo degha madre uccidare. Ellino donano infra loro sententia che non die avere signoria in terra per quello ch'elli aveva fatto, anzi dicono ch'egli è dampnato di fellonia e di crudeltà...

4 Oggetto di un giudizio morale negativo.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 40, vol. 3, pag. 372.3: E quando elli hanno fatte le cattive azioni, natura sì si ficca ne' costumi dannati, e non se ne sanno rimutare.

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 7, vol. 1, pag. 183.32: Asay avia dittu Blosiu, ma eciandeu troppu; ca issu scutiyau di diffindiri la custuma dannata per consentimentu di tuttu lu populu.

5 Danneggiato fisicamente, guastato, ferito.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Venus], pag. 35.10: E lo oficio e l'arte aida l'omo en molte cause, en tal mesura qe lo pover omo fi pasudo sovençe fiade per la soa arte e per lo so servisio. E quamvisdomenedeo qe lo omo sea descaçado fora de la soa citade per la ira delo principo, e quelo k'è descaçado si salva per la arte lo so corpo no danado e le soi riqeçe no guastade.

[2] ? Disticha Catonis venez., XIII, L. 4, dist. 39, pag. 83.10: Tu danado dà' logo a la ventura, e dà' logo a lo posent omo... || Traduce il lat. «lesus».

[3] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), cap. 34, pag. 596.15: quandu kistu nervu lesu e dampnatu si comincirà a chicari da lu cappu di lu garretu in iusu, appressu la parti darretu di la gamba, oi crixi plui ki nun è usatu; allura incontinenti la inflaciuni di lu nervu, cussì pir longu comu pir traversu, la cochi cocturi cunvinivili e cochenti...

[4] Malattie de' falconi, XIV (tosc.>lomb.), cap. 55, pag. 52.24: Quando lo tuo falcone o tuo ucello fie vulnerato, impiagato e dannato sopra la penna, çoè in quello luogo dove dee nascere la penna, falli questa medicina: prendi l'albume de l'ovo ed olio d'oliva, e meschia insieme ed unçi dove fie la piaga e lo vulno, e guarda che non tocasse acqua...

6 Esecrabile, degno di maledizione.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 8, pag. 199.2: Onde alcuno già si trasse li occhi, perché la vergogna [di] dentro non paresse di fuori: sì come dice Stazio poeta del tebano Edipo, quando dice che "con etterna notte solvette lo suo dannato pudore".

[2] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 555.1: per forza la crede Agamenon avere e Achille per sè la vuol tenere. O lussuria e libidine dannata! Tanto crescerono le parole tra l'uno e l'altro, che vollono mettere mano alle spade; e se non fosse Nestor e Ulisse con loro gran senno che seppono aoperare, rotta sarebbe l'amistà de' Greci, e con vergogna arebbono lasciata la 'mpresa.

[3] ? Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 26, par. 17, pag. 442.29: De' quali tuttavia più singhularmente persequito à fino a ora grazioso, nobole e cchiaro uomo chattolicho, d'onestità di costumi e di gravità intra lli altri italiani singhulari, di buona ricordazione Matteo Visconte, dell'inperiale auttorità di Melano vichario, con magiormente di lui aerente multitudine de fedeli popoli. Ché costui, quanto che tramalvagiamente, il vescovo sopradetto de' suoi sermoni vani e scritture di vita dannata essere stata, e di memoria dannata essere promunta.

[4] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), Prologo, par. 3, vol. 1, pag. 110.10: i figliuoli di Dio, cioè il seme giusto di Set, veggendo le figliuomini, cioè le discendenti del dannato seme di Cain, le quali erano bellissime, con loro matrimonio contrassero, del quale nacquero i giganti.

7 Dato per perso, considerato finito.

[1] Detto d'Amore, XIII u.q. (fior.), 136, pag. 494: È la ragion dannata; / Perch'i' t'ò per dannata, / Ed eb[b]i, per convento, / Po' ch'i' fu' del convento / D'Amor, cu' Dio man tenga, / E sempr'e' me mantenga. || «Ti tengo e ti ho tenuta per spacciata» (Contini).

[2] ? Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 18, pag. 226.13: Scipione, andando d'intorno agli ordini e a' segni mostrava, il nemico, con dannata speranza per eguale luogo da combattere, andare prendendo i monti, e per fidanza del luogo, e non della virtù, o dell'arme, loro stare nel cospetto. || Traduce il lat. «praedamnata» ('abbandonata in anticipo, perduta in precedenza').

[u.r. 09.01.2009]