DISFORMITÀ s.f.

0.1 desformitade, disformitade.

0.2 Da disforme.

0.3 Elucidario, XIV in. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.).

In testi sett.: Elucidario, XIV in. (mil.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Corruzione nell'aspetto, nella bellezza o armonia, in qualità positive (precedentemente possedute dall'ogg.). 1.1 L'essere moralmente censurabile.

0.8 Fabio Romanini 05.05.2005.

1 Corruzione nell'aspetto, nella bellezza o armonia, in qualità positive (precedentemente possedute dall'ogg.).

[1] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3, quaestio 46, pag. 198.8: in-cossì Deo farà, de quella massa medesma unde era fato uno corpo, uno altro corpo desemeiante a lo primero, in lo quale no serà nesuna infirmitade ni desformitade e in lo qual serà ominca integritade e beleça.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 5, pag. 302.5: con fedite confuse la bellezza del suo viso, e volle anzi la disformitade testimonio e fede de la sua santitade, che la bellezza provocamento dell' altrui lussuria.

[3] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 34, pag. 580.23: 34. S'el fu sì bello ec. Quasi a dire: la sua disformitade e turpitade mostra bene, che ogni male dee procedere da llui...

1.1 L'essere moralmente censurabile.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 3, pag. 427.19: tutte li loro parenti di casa in casa le puniro; e la disformitade del vituperio manifestata ampiamente, fu corretta colla rigidezza della pena.

[u.r. 24.10.2019]