CESARIO (2) agg.

0.1 cesaria. cfr. (0.6 N) cesania.

0.2 Lat. caesum 'tagliato'. || Cfr. Pagnotta, T. di Giunta, pp. 92-93.

0.3 Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.6 N L'ed. legge «cesania mela», ma il ms. reca cesariia con la seconda i sovrascritta da altra mano: cfr. la rec. di Natascia Tonelli in «Per leggere», IV, 2004, p. 177. Pagnotta, T. di Giunta, pp. 92-93 segnala una glossa di mano ancora posteriore: «[Di]ocesis el veschovado [l]a mela dela magior [c]hiesa, diriva da essa cesania» e annota: «la glossa marginale [...] può indirettamente suggerire un collegamento con la locuzione desiderare la mela (cioè la 'palla' posta nelle chiese a coronamento della facciata) del duomo, dunque 'volere l'impossibile' [...]. Diversamente, cesania potrebbe esser fatto risalire a CAEDERE, col signif. di 'recisa', se non addirittura inteso come un rif. al luogo di provenienza del frutto (Cesa, in Campania?)».

0.7 1 Staccato (dal ramo), reciso?

0.8 Paolo Squillacioti 06.07.2005.

1 Staccato (dal ramo), reciso?

[1] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son. 30.10, pag. 92: Di tal cogitazione in me risiede, / et però se per te mie dir s'attigne, / fa' che l'error che tuo memoria cigne / il rendi a quel ch'a te per me lo diede, / perché come fanciul par che·tti trada / quando si mostra dar cesaria mela, / che dice «ve'·lla», e l'uno e l'altro bada.

[u.r. 15.01.2009]