CORSA (2) s.f.

0.1 corēa, corsa, corse.

0.2 Etimo non accertato. || Forse errore testuale da Ocrisia (*coritia?), nome della prigioniera di Tarquinio, originaria di Cornicolo, che secondo parte della tradizione sarebbe la madre di Servio Tullio (cfr. Dionigi di Alicarnasso, Antichitą Romane, IV.1, 2, 10). Cfr. Alberto Palmucci, I re di Tarquinia: Demarato Corinto e suo figlio Lucumone («Bollettino Societą Tarquiniense d'Arte e Storia», XXVIII, 1999).

0.3 St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.): 1.

0.4 Att. solo in St. de Troia e de Roma.

0.7 1 Donna preposta al servizio di un padrone (di cui costituisce giuridicamente un possesso), schiava.

0.8 Elisa Guadagnini 10.03.2005.

1 Donna preposta al servizio di un padrone (di cui costituisce giuridicamente un possesso), schiava.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 100.17: Una die con Artanaquil, molge de Tarquinio, gio a lo tempio de dio Marte co le corse soe ad adorarese, lo sacerdote se iacque co la corsa, de la quale fo nato questo Tilio Servilio.

[2] St. de Troia e de Roma Laur., 1252/58 (rom.), pag. 100.20: Et l'altro anno Attanaquil gio ad sacrificare ad lo templo de dio Marte e la corsa tenea lo filio in seno et aparse una flamma de foco e coperio tutto lo capo ad lo filio, ma pertanto lo filio non abe nullo male.

[3] St. de Troia e de Roma Ricc., XIV (rom.>tosc.), pag. 100.31: Lo sacerdote si giacque co la corsa, de la quale fu nato questo Tulio Servilio.

[u.r. 18.12.2017]