DISERRARE v.

0.1 desserra, diseria, diserra, diserrare, diserrò, disserrano.

0.2 Da errare.

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Andare disordinatamente in varie direzioni. 1.1 Lasciare per andare in un'altra direzione. 1.2 Cadere in errore (anche pron.). 2 Liberare dall'errore. 3 Signif. non accertato.

0.8 Genny Sassano 01.07.2005.

1 Andare disordinatamente in varie direzioni.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 6, cap. 14, pag. 391.7: Nella primaia battaglia discacciati i cavalieri di Pompeio, la sinistra parte della battaglia diserrò.

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 28, terz. 89, vol. 2, pag. 54: E dalla schiera grossa seguitato / fu loro assalto sì, che rinculare / fecero i Fiorentin dall'altro lato. / Ma pur sostenner sanza diserrare, / e francamente si misono avanti, / dando, e togliendo, come sapien fare.

[3] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 71, pag. 157.14: la natura dell' asino è questa: che quando molti ne sono insieme, dando d' uno bastone a uno, tutti si disserrano, e qual fugge qua, e qual fugge là...

1.1 Lasciare per andare in un'altra direzione.

[1] Bart. Palmieri, XIII sm. (fior.), 4, pag. 173: O voi c'alegri gite, e me dolore / vèn d'ogni parte come piog[g]ia a terra: / pensiero, afanno e ira in van labore / mischiato a danno mai me non diserra.

1.2 Cadere in errore (anche pron.).

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 9, 61-63, pag. 273, col. 1.9: Qui mostra D. poetigiando lo promto salluttiffero e maturo conseio de Virg., digando comme sotto cottai versi è sentenzia affettiva; quaxi a dire che chi se lassa vincere a cotai vicii si diseria e diventa mensibele preda.

[2] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 328, pag. 37: m'el seppe ben punir la lor nequitia / e far tornar a signo chi desserra / cum la gran spata de recta iustitia, / la qual brandisse chiara 'n ugni lato / sencia piegharse contra la malitia.

2 Liberare dall'errore.

[1] Poes. an. tosc., a. 1294, 8, pag. 266: Guitton frate, perché el peccatore / fece? S'erra, diserra la mia mente. || Riferibile anche a disserrare.

[2] Lambertuccio Fresc., XIII sm. (fior.), 100a.5, pag. 258: Forte mi maravilglio perché s'erra / vostro saver, che tanto ingengno serra; / dicendo sol sia Carlo que' che serra / la terra - e 'l mar, sì come nave s'erra. / Ché sengnor vien che per forza il diserra: / di questo sò che mia mente non s'er[r]a!

3 Signif. non accertato.

[1] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), tenz. 49.15, pag. 180: À per natura, il falco rudïone, / là ove si pone, - cade ongn'altro ausgello. / Se tal natura aveste infra la gente, / per neiente - voler dovreste guerra; / ma sò che v'erra - il non valer neiente. / Consilgliovi no andiate per la terra, / c'ongn'om: «Diserra!» - dirà voi mantenente. / Siate cor[r]ente: - [è] iloco chi v'aferra!

[u.r. 15.12.2005]