DISLÉCITO agg.

0.1 dislicita; f: dislecita.

0.2 Da lecito.

0.3 F Fiore di virtù (ed. 1740), 1305/1323 (tosc.): 1; Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.): 1.

0.4 Att. nel corpus solo in Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Non consentito, non approvato dalla morale, dall'uso, dalla legge.

0.8 Elisa Guadagnini 06.07.2005.

1 Non consentito, non approvato dalla morale, dall'uso, dalla legge.

[1] F Fiore di virtù (ed. 1740), 1305/1323 (tosc.), cap. 1: L'Amore nessuna cosa può dinegare di diletto, la mente non si può saziare, e sempre sta timorosa di sé, e della cosa amata, e dalla subita veduta è stretto di continova imaginazione della cosa, ch'egli ama, ed è cosa dislecita, e di paura. || Fiore di virtù (1740), pag. 12.

[2] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 1, pag. 431.5: Io amunirò e biasmarò ogni cosa lecita e dislicita essere mescolata.

[3] Arte Am. Ovid. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), L. 2, pag. 435.11: E però sia da llunga ogni cosa dislicita; fa' che sia amabile se tu vuoli essere amato, la qual cosa non ti darà la sola faccia, né la sola bellezza.