FIGURA s.f.

0.1 fegura, fegure, ffighura, ffigura, ficura, fighura, fighure, figora, figur, figur', figura, figuram, figure, figuri, figuris, figury, fjghura.

0.2 Lat. figura (DELI 2 s.v. figura).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 6.1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.); Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1298; Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Stat. pist., 1313; Simintendi, a. 1333 (prat.); Doc. pist., 1337-42; Lett. volt., 1348-53.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Caducità , XIII (ver.); Memoriali bologn., 1279-1300; Cronica deli imperadori, 1301 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Stat. moden., 1335; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Lett. bologn., XIV pm.; Doc. friul., 1360-74; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

In testi mediani e merid.: Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.); Ritmo cass., XIII in.; Miracole de Roma, XIII m. (rom.); Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.); Stat. assis., 1329; Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Detto dei tre morti, XIV pm. (camp.); Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. a figura di 1.5;figura dell'abaco 14.2; in figura 1.1, 7.1;in figura di 1.5; per figura 7.1, 13.1; portare figura 7.2; senza figura di giudizio 15; senza figura di piato 15; sotto figura 7.1, 13.1; tenere figura 7.3.

0.7 1 L'apparenza esteriore di qsa o qno in quanto percepibile dalla vista. 1.1 Locuz. avv. In figura: in forma visibile e corporea. 1.2 Il volto umano. 1.3 La corporatura, la taglia; le dimensioni fisiche. 1.4 Figura umana. 1.5 Locuz. prep. In figura di, a figura di: a modo di, con l'aspetto o l'apparenza tipici di qsa o qno. 1.6 La faccia visibile di un astro. 2 L'apparenza esteriore di qsa o qno in quanto frutto di immaginazione o rappresentazione mentale. 3 L'apparenza di qsa o qno in quanto contrapposta alla sua realtà; illusione, fantasma. 4 Immagine artificialmente creata su un supporto fisico (tipicamente scolpita o dipinta). 4.1 Disegno, schema. 5 L'apparenza o l'immagine di qno o qsa in partic. quando si produca per riflessione (in uno specchio, sulla superficie dell'acqua, su un vetro). 6 Somiglianza, similitudine che sussiste tra una cosa e un'altra. 6.1 [Con rif. alla creazione dell'uomo ad immagine e somiglianza di Dio]. 7 Una rappresentazione simbolica che suggerisce una realtà o un concetto per mezzo del riferimento ad altra realtà che con quella stia in rapporto di analogia, similitudine; il significato vero ma non immediatamente evidente di questa rappresentazione simbolica o di uno scritto, di un evento, di una situazione. 7.1 Locuz. avv. In, per, sotto figura: simbolicamente, a mezzo di esempi o rappresentazioni simboliche. 7.2 Locuz. verb. Portare figura: significare. 7.3 Locuz. verb. Tenere figura: rappresentare. 7.4 Un evento o personaggio storico in quanto venga considerato anticipazione di un altro evento storico successivo nel tempo. 8 Locuz. verb. Fare figura: raffigurare, rappresentare (con le parole, lo scritto; con immagini). 9 La forma o natura assunta da qno o qsa in partic. a seguito di una trasformazione. 9.1 L'aspetto assunto dalla luna nelle diverse fasi. 10 Schema, forma, disposizione (in partic. in senso geometrico) delle parti di qsa. 10.1 [Figura geometrica]. 10.2 [Detto delle stelle di una costellazione in quanto con la loro disposizione riproducono l'immagine semplificata di un oggetto, animale o persona]. 11 Un essere in quanto si manifesta o è visibile. 12 La forma in quanto contrapposta alla materia. 13 Particolare disposizione o organizzazione delle parole, del discorso o del suo signif. volta ad ottenere un effetto retorico o comunque espressivo. 13.1 Locuz. avv. Per, sotto figura: utilizzando figure ed espedienti retorici. 14 Tratto o linea o insieme di tratti e linee visibili sopra una superficie; segno. 14.1 Segno magico. 14.2 Simbolo utilizzabile per rappresentare un numero, cifra. 15 [Dir.] Locuz. avv. Senza figura di giudizio, di piato: informalmente o sommariamente, senza un formale giudizio o processo (adattamento della locuz. lat. sine figura iudicii). 16 Signif. non accertato.

0.8 Gian Paolo Codebò 15.04.2005.

1 L'apparenza esteriore di qsa o qno in quanto percepibile dalla vista.

[1] Stefano Protonotaro, XIII m. (tosc.), canz. 3.17, pag. 137: Amor sempre mi vede / ed hami 'n suo podire, / ch'eo non posso vedire / sua propïa figura: / ma so' ben di tal fede, / poi c'Amor pò ferire, / ch'elli possa guarire / secondo sua natura.

[2] Poes. an. march., XIII m., 10, pag. 9: è nigro e fosco / comu fuse nato en bosco, / cera ten dell'orso encatenato. / Stranea è la figura / qe la gente n'à paura, / ben se semella a Julio Cessare u a Pilato.

[3] Miracole de Roma, XIII m. (rom.), 14, pag. 569.17: Et in quello loco, dereto ad la altare, era penta la figura de dio sì como forse in carne, et fo lo mutatorio de Cesare.

[4] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 6.14, pag. 468: remagno como statüa d'ottono, / ove vita né spirto non ricorre, / se non che la figura d'omo rende.

[5] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 127 (?).3, pag. 202: Gentile ed amorosa criatura, / soprana di valore e di biltate, / voi ch'avite d'angel la figura...

[6] Meo Abbracc. (ed. Segre-Marti), XIII sm. (pist.>pis.), 9, pag. 97: E dunque, amico, c'hai d'omo figura / razïonal, potente, bono e saggio, / come ti sottopon vizio carnale?

[7] Guido Orlandi, 1290/1304 (fior.), 6.9, pag. 138: Onde si move, e donde nasce Amore? / Qual è 'l su' propio, e là 've dimora? / [[...]]/ Che cosa è? - dico - à e' figura? / À per sé forma, o simiglianza altrui?

[8] Dante, Rime, a. 1321, D. 79.10, pag. 277: Io dico che Amor non è sustanza / né cosa corporal ch'abbia figura, / anzi è passïone in disïanza, / piacer di forma dato per natura, / sí che 'l voler del core ogni altro avanza: / e questo basta fin che 'l piacer dura.

[9] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 6, 94-99, pag. 196, col. 1.5: Dixe che çascuno revedrà la sua fossa e repigliarà sua carne e figura, e cussí rifatti udiranno lo çudizio de Cristo.

[10] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 11.10: Ché sì come Idio in sé non appare né à figura per la quale si possa vedere, così questo cielo, ben che tutti li altri si paiano e son chiari in modo che 'l viso li passa - ma questo in neuna maniera si puote vedere...

[11] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 17.66, pag. 84: Sola lì mi parea che con paura / gravida rimanesse di colui / che la 'ngannò sotto l'altrui figura.

[12] Lett. bologn., XIV pm., pag. 55.27: Ancora dice la Scritura che la figura de questo mondo passa, sì che no ce poterai romanere.

[13] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 9, pag. 91.3: e in quel dì una donna partorì un fanciullo con figura d'uomo morto dal bellico in su, e da indi in giù figurava altro animale...

[14] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 183.31: E tu furiosa, perchè ricievi tante variate figure? ora allegra ridi, ora lacrimosa piagni, ora se' fiorita, ora sozza, ora nera, ora rossa, ora se' d'oro, ora se' fatta sozza di loto. Se' tu Proteo? vago lo vento muove le tue interiora? sempre se' incostante, vaga, mobile, aspra, cieca.

[15] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 15.7, pag. 39: de giorno in giorno cade la natura; / la pelle increspa et perde soa figura / e[t] i capil biondi inbruna et poi vien bianchi.

1.1 Locuz. avv. In figura: in forma visibile e corporea.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 18.13, pag. 236: ca di pesanza / ag[g]io la morte, e veiola in figura / ver' me venire, e non trovo pietanza.

[2] Cecco Angiolieri, XIII ex. (sen.), 4.3, pag. 122: Il cuore in corpo mi sento tremare, / sì fort'è la temenza e la paura, / ch'i' ho vedendo madonna in figura, / cotanto temo di lei innoiare.

[3] Fr. da Barberino, Rime, a. 1314 (tosc.), 1.52, pag. 235: Chi vuol la Morte in figura trovare / metta le man' ne lo squartato petto / d'esto dolente ch'ella fa perire: / troverralla con arme da ferire / percuoter forte il misero mio cuore..

1.2 Il volto umano.

[1] Bonagiunta Orb. (ed. Contini), XIII m. (lucch.), canz. 1.60, vol. 1, pag. 262: non cang' eo per ragione / di fina 'ntensïone, / ancor mi sia cangiata la figura.

[2] Piero Asino, a. 1267 (fior.), 10, pag. 475: La sua ballia - è tanto, infin che dura, / che la figura - fa bianca e vermiglia; / a maraviglia - toglie e dà paura.

[3] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 1661, pag. 233: / Però a tutte l' ore / ti tieni a buona usanza, / perciò ch' ella t' avanza / in pregio ed in valore, / e fatt' esser migliore / e dà bella figura: / ché la buona natura / si rischiara e pulisce / se 'l buon uso seguisce.

[4] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 35 parr. 5-8.2, pag. 142: Videro li occhi miei quanta pietate / era apparita in la vostra figura / quando guardaste li atti e la statura / ch' io faccio per dolor...

[5] Poes. an. urbin., XIII, 10.53, pag. 558: Mal aia la morte, ke mme perdona, / ke nno me occide in questa ora, / k'io no vedesse la tua figura / plena de tanto livedore. || Se non si riferisce a tutto il corpo del Cristo e non specificamente al suo volto.

[5] Monte Andrea (ed. Menichetti), XIII sm. (fior.), son. 115a.1, pag. 353: Sì come ciascun om può sua figura / veder, lo quale ne lo speglio smira...

[6] Poes. an. abruzz.>march., XIII sm., 232, pag. 126: « Dolce mia Matre, no avere pagura! / Non te guastare la tua figura, / K' ei' reverraio, scinne secura.

[7] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 387, pag. 68: e po serà en anima et en corpo / tuti glorificai dal Segnor nostro, / contemplando la soa figura, / la quala resplendo plui ke sol nè luna / e tant' è deletevolo da veer / ke nesun homo de carno el po saver...

[8] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 4, cap. 3.6, pag. 94: Che non si può conoscier chi ell' è, / Né com' à nome, né d' onde venisse; / Infino a ttanto, che, come promisse, / Amostrerà suo fatezze e fighura / Sì chiaramente, che chi fia ben saggio / La conoscierà al parlar e al visaggio?

[9] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 39.38, pag. 512: Questa Pietate vèn com' vòl natura, / e dimostra 'n figura - lo cor tristo, / per far sol un acquisto - di mercede, / la qual si chiede ,- come si convene, / ove forza non vène - di segnore / che ragion tegna di colui che more.

[10] Sennuccio dal Bene, a. 1349 (fior.), 6.8, pag. 42: Vidila andar baldanzosa e sicura, / cantando in danza be' versi d'amore, / e sospirar sovente; / tal volta scolorar la sua figura, / mostrando nella vista come 'l core / era d'amor servente.

[11] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 426, pag. 29: La pena mia era senza mesura, / io era sì desfata e dolorosa, / ch' el non se chognosea la mia figura.

[12] Cicerchia, Passione, 1364 (sen.), ott. 216.6, pag. 363: egli a Pilato con gran doglia gìa / (palido avie 'l visaggio e la figura).

1.3 La corporatura, la taglia; le dimensioni fisiche.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 3, pag. 197.36: se non avesse più virtude e più operazione de quella de la terra, sarea come lo lavoratore, ch'avesse la grandissima figura e grandissima persona e grande vista...

[2] Rainaldo e Lesengr. di Udine, XIII (ven.), 224, pag. 163, col. 1: Lo Lion Rainaldo [[...]] sì parlà: / «Bestia mala de natura, / tu èi de sì piçola figura: / com' poi-tu tante vere far / e tante brige demenar?»...

[3] Zucchero, Santà , 1310 (fior.), [Pt. 4. Fisonomia], pag. 176.8: E collui il quale à la facia sua di mezana fighura e cho· mezane tenpie e con ghote traendo a grasezza, quello cotale uomo de esere veracie amante e di grande intendimento.

1.4 Figura umana.

[1] Bart. Palmieri, XIII sm. (fior.), 13, pag. 173: Com'asino talor camel s'avanza; / forse non ag[g]io la figura umana, / per ch'io mi partirò da nostra usanza.

[2] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 5.1, pag. 9: Colui che perse la figurahumana / e venne cervo...

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 14, pag. 69.29: fon dachij in man de fere bestie quamvisde' ch'i portassan figura humanna.

[4] Passione genovese, c. 1353, pag. 36.14: lo corpo era tuto pym de lavaglo e da monte parte pioveyva tuto sangue, sì che ello non poeyva più aver figura humana.

[5] Chiose falso Boccaccio, Inf., 1375 (fior.), c. 25, pag. 197.14: subito questo Subello chominciò a enfiare in sì fatto modo, che subito fu fatto tondo perdendo ogni fighurahumana di prima.

1.5 Locuz. prep. In figura di, a figura di: a modo di, con l'aspetto o l'apparenza tipici di qsa o qno.

[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 231, pag. 27: vestìuse veramente / em figura d'u[n] pezente.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 14, vol. 4, pag. 57.2: Questo è tanto codardo quanto lepre. La seconda maniera ch'è coverta, non si fa conoscere a questi segni, ed ella non viene in sua figura; anzi mostra un'altra sembianza di fuori, ed è quasi giunta con la verità dentro, come s'ella fosse della materia medesima.

[3] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 160.25: In sul secondo pilastro ave' una imagine d'oro fatta in figura d'uno fanciullo...

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 26, pag. 232.18: aparì in quel luogo Iove in figura d'un montone...

[5] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 13, pag. 127.12: E Seneca dice però, che nella morte d'Augusto imperadore vide in alto una palla di fuoco; e in Fiorenza, nel principio della sua destruzione, veduta fue nell'aere, in figura d'una croce, grande quantità di questi vapori seguaci della stella di Marte.

[6] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 629.7: E Juno, lacrimando, incontanente da l'alto cielo discende, facendo tempesta di alzato con nebbia per li venti, adornando la schiera d'Enea e lo castello di Laurenzia, e in figura d'Enea colle sue armi a Turno s'apparecchiò.

[7] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 9.5, vol. 2, pag. 138: La concubina di Titone antico / già s'imbiancava al balco d'orïente, / fuor de le braccia del suo dolce amico; / di gemme la sua fronte era lucente, / poste in figura del freddo animale / che con la coda percuote la gente...

[8] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 26, 46-54, pag. 579, col. 2.10: san Çoanne, che se depinge in figura 'd'aguglia'... || Prob. attivo anche il signif. di "rappresentazione simbolica di cui a 7.1.

[9] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 16, pag. 141.12: Quale è meglio, o più ragionevole: o dire e credere che il Figliuolo di Dio, rimanendo quello che era in deitade, prendesse nostra carne mortale, [[...]] o inchinare la gentilezza della mente umana ad adorare gl'idoli sordi e muti, anzi le demonia, e gli uomini scellerati in forma e in figura di diversi animali, e dare loro onore divino?

[10] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 117.20: Come Atteon fu morto da' cani suoi in figura di cerbio.

[11] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 119, pag. 465.17: allora Cristo felice v'apparve in figura d'uccello, e puosesi in sue l'albero...

[12] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 130, pag. 507.2: favvi intagliare due imagini d'oro; l'una alla figura di messer Tristano, e l'altra in forma della bella reina Isotta.

[13] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 1, par. 1, vol. 1, pag. 65.6: lu Deu Spiritu Santu apparsi in figura di columba supra Cristu...

1.6 La faccia visibile di un astro.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 30, 22-36, pag. 641, col. 2.7: sí che lo nostro senso del viso pò sostignire la spezia della figura del sole cença farli lesione...

[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 42, pag. 184.22: e pareali che gli oscuri fiumi di Stige si fossero posti nella figura del sole, però che più non porgea luce...

2 L'apparenza esteriore di qsa o qno in quanto frutto di immaginazione o rappresentazione mentale.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 2.9, pag. 30: così, bella, facc'eo, / che 'nfra lo core meo / porto la tua figura. / In cor par ch'eo vi porti, / pinta come parete, / e non pare difore. || Possibile che sia metaf. attivo anche il signif. 4.

[2] Panuccio del Bagno, XIII sm. (pis.), 5.62, pag. 41: Donna, poi 'nmaginai / la piagente di voi nel cor figora, / è stata mia dimora / in chiaressa lucente, in parte vera...

[3] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.107, pag. 149: Amore al sogno, quando forte dormo, / la tua bella figura mi presenta / per far l'alma contenta / di cose oneste che poi aver io bramo.

[4] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 4.7, pag. 549: Sì che per l' alto emmaginar che face / mïa mente, nel cor formata vede / vostra figura, la qual propria crede / del ciel venuta, angelica verace.

[5] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 304.21: Puote adunque il diavolo trasmutare la immaginazione e fantasia, o, dormendo, facendo sognare; o, vegghiando, facendo parere e immaginare figure, impressioni, similitudini di cose paurose, dilettevoli, terribili e noiose, o di cose vere o di cose che paiono vere.

3 L'apparenza di qsa o qno in quanto contrapposta alla sua realtà; illusione, fantasma.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 19, pag. 244.16: e non padre, ma quazi fantasma sua; e nnon amico, ma vana d'ess[o] fighura.

4 Immagine artificialmente creata su un supporto fisico (tipicamente scolpita o dipinta).

[1] Ritmo S. Alessio, XII sm. (march.), 210, pag. 26: geune em Siria em derectura, / là ove nn'era bella figura, / de Cristu Deu statura, / in una ecclesia per ventura / de Regina mundi cura; / et era una figura in illo domo / ket non era facta ià per mano de homo.

[2] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 2.23, pag. 31: Avendo gran disio / dipinsi una pintura, / bella, voi simigliante, / e quando voi non vio / guardo 'n quella figura, / par ch'eo v'aggia davante...

[3] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 115.4: Ipocrate, sentendo la questione disse: «Guardate ne la camera, che non v'abbia sumigliante figura». E cercata la camera, fue trovata una imagine simigliante al fanciullo...

[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 584, pag. 171: Illó è figur mirabile e peng e desegnae.

[5] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 35.8, pag. 96: O bon Gesù, è ragion doglia / (né allegri giammai chi non dole ora), / po' intende la tua dogliosa doglia / e manifesta vedela in figora? || Si intende che si faccia rif. a una rappresentazione scultorea o pittorica della morte di Cristo.

[6] Stat. fior., 1294, pag. 660.21: Che non si mostri o vero si schuopra la figura de la detta nostra Donna sança torchi accesi.

[7] Stat. sen., 1298, dist. 8, cap. 10, pag. 267.4: e sia dipento lo furatore e lo tollitore, e lo suo nome, ne la corte dell'Arte; e non si ne possa nè debbia spégnare la decta figura infino a tanto che sia ribandito.

[8] Mazzeo di Ricco (ed. Panvini), XIII sm. (tosc.), 2.35, pag. 208: Ca lo bon pingitore / in tanto è da laudare / quanto fa simigliare / tutta la sua pintura, / sì che sia naturale la figura.

[9] Guido Cavalcanti (ed. Contini), 1270-1300 (fior.), 48.1, pag. 558: Una figura della Donna mia / s' adora, Guido, a San Michele in Orto, / che, di bella sembianza, onesta e pia, / de' peccatori è gran rifugio e porto.

[10] Legg. S. Margherita, XIII ex. (piac.>ver.), 57, pag. 3:el no creva en De' verax / Sì como li Cristiani fax: / Anci orava una figura / Facta de prea e d' enpentura...

[11] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, Aggiunta marg. 92, pag. 380.11:Anco statuto et ordinato è, che qualunque de la detta Arte farà o vero farà fare alcuna carta falsa, [[...]] sie punito e condannato in XXV lire di denari a la detta Arte. E se la condannagione di lui fatta non pagarà infra un mese dal dì de la data sentenzia, sie dipento la sua figura e 'l suo nome, e la falsità e 'l peccato, ne la corte de la detta Arte...

[12] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 104, pag. 260: [E]ntro sta capella sì è una pentura, / çamae no se vide una cotal figura, / sì bella né sì fata né sì ben lavorata, / a Madona santa Maria ella figurava...

[13] Stat. pist., 1313, cap. 31, pag. 194.7: Lo quale kerico sia tenuto di salvare e di covernare le cose e i beni di Santo Jacopo, e tenere e cons(er)vare la cappella e la sacristia e le figure, la taula e le ymagini nette e spaççate, e acendere le lampane e ' ceri, siccome si conviene e usato è di fare.

[14] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3440, pag. 139: Vuy portè queste figure / Inpente in lle vostre armadure?

[15] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 888, pag. 385, col. 2: Figura una farria / alla semeglia tea / in mezo d'una citade; / farriala adorare...

[16] Stat. moden., 1335, cap. 4, pag. 374.5: Ancora ordenemo che quando alcuno de la nostra compagnia intrarae in la caxa nostra se debia inzenochiare denanze da la figura de la verçene Maria...

[17] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 11, vol. 2, pag. 175.21: certi cani videndu unu cani pintu se smossiru a latrari incontra d'illu [[...]]. Ca per que ne maravilyarimu nuy se li animali [[...]] sianu stati inganati da l'arti, con zò sia cosa que nuy viyamu que lu sacrilegiu desideriu carnali fu smossu et incitatu da la muta figura di una petra?

[18] Doc. pist., 1337-42, pag. 136.28: Il quale fecie il maestro ****** di Siena, e questi medesmo de lavorare lo detto marmo cholle fighure che siemo in concordia.

[19] Stat. perug., 1342, I.48.52, vol. 1, pag. 189.31: cioè una êllo palaço del popolo de Peroscia denante a la figura de la biata vergene Maria sopre el banco dei malefitie...

[20] Doc. friul., 1360-74, [1367], pag. 191.16: Fo spendut per dar a Mestri Michul inpintidor per inpintir lu zil, el drapi di denant e far figuri in lu mur per gonseglo de Ser Menaat, per la so fadiga marche 6 di soldi.

[21] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 6, pag. 26.13: Ène de zannato verde, luongo e ampio. Drento stao penta la figura de santa Maria.

4.1 Disegno, schema.

[1] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. I, 4, pag. 98.19: onde fra quelle spere la spera di Saturno è magiore e la spera de la Luna è minore, sì come si contiene in questa presente figura.

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 15, pag. 262.18: E perchè, come è detto, sempre il raggio fae iguale l' angulo alla sua reverberazione, come è detto nella figura...

5 L'apparenza o l'immagine di qno o qsa in partic. quando si produca per riflessione (in uno specchio, sulla superficie dell'acqua, su un vetro).

[1] Tomaso da Faenza (ed. Zaccagnini 1935), XIII sm. (tosc./faent.), 5.26, pag. 102: come per vetro passa / sanza lui dipartire / et oltra luce de lo sol la spera, / e come specchio passa immantenente / figura e no la cassa.

[2] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 250, pag. 27: O forte mea ventura! / Oramai morire vòlzera, lu mundu me·sse obscura: / lu meo signore no agio, perde la toa figura. / Madompna, multu encrésceme la vita, se me dura».

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 21.17, vol. 3, pag. 344: Ficca di retro a li occhi tuoi la mente, / e fa di quelli specchi a la figura / che 'n questo specchio ti sarà parvente».

[4] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 1.77, pag. 130: Nel specchio pinge di nebbia figura / E toglie luce al figlio a gran diletto.

[5] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 3, 1-18, pag. 63, col. 1.9: Qui exemplifica cossí come li aparve in aspetto quelle anime, de chi fa mentione, e dixe: Sí come nostra figura se spicca in vidri, o vero in acque nitide e stillade, tanto chiare che no velano cum soa torbedeça il loro fondo, e poi nostra figura cussí spiccada torna alle nostre pupille e lí se multiplica sutile e nitida, sí cum mostra lo Philosopho nel secondo «De Anima»...

6 Somiglianza, similitudine che sussiste tra una cosa e un'altra.

[1] Proverbia que dicuntur, XIII pi.di. (ven.), 649, pag. 550: La ponçela à fegura de l' anguila q' è pesse: / da quale parte strencila, presente de man t' ese.

[2] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 331, pag. 187: L' una, ch' eternalmente / fue in divina mente / immagine e figura / di tutta Sua fattura; / e fue questa sembianza / lo mondo in somiglianza.

6.1 [Con rif. alla creazione dell'uomo ad immagine e somiglianza di Dio].

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 137, pag. 605: Ben savì que ve dise la divina scritura: / tuti semo formadhi a la Söa figura.

[2] Caducità , XIII (ver.), 21, pag. 655: Ma emprimament Deo a la Soa figura / sì te creà e fe' de terra pura...

7 Una rappresentazione simbolica che suggerisce una realtà o un concetto per mezzo del riferimento ad altra realtà che con quella stia in rapporto di analogia, similitudine; il significato vero ma non immediatamente evidente di questa rappresentazione o di uno scritto, di un evento, di una situazione.

[1] Pseudo-Uguccione, Istoria, XIII pm. (lomb.), 1159, pag. 66: E sì ve digo la figura / De la santissima scritura, / Segondo qe dis Luca, crez eu, / Êl santo guagnelio de Deu. / Lo Dives ave molt aver / Mai pur a ssi lo vols gauder, / Tant ave grand empïetate / D'altri no 'i ven mai pïetate.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio rose cum viola, 195, pag. 84: «Il mond no è fagiura / Sí bona ni sí rea, la qual, ki 'g vol met cura, / No possa fí retragia in qualk bona figura...

[3] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 7, pag. 14.30: E lo cielo non dea èssare pontato né desegnato de stelle, che non abia alcuna figura né alcuna similitudine, e sieno poste le stelle desordenatamente; e questa figura e questa similitudine non dea èssare che non facia utilità e non significhi qualeche altra cosa...

[4] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 2, cap. 7, vol. 1, pag. 248.5: Questo Giovanni evangelista si è figura e similitudine d'aquila...

[5] Cronica fior., XIII ex., pag. 84.11: Berlinghieri del Torso, il quale falsamente affermava che 'l sacramento della Chiesa, cioè dell' altare, che noi prendiamo, non è verace corpo di Cristo, ma è figura del sangue di Cristo.

[6] Bosone da Gubbio, Capit., c. 1328 (eugub.), 110, pag. 381: Ma perch' io voglio alquanto dimostrare / una bella figura che vi mecte, / ricolgan li auditori il mio parlare.

[7] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 45, vol. 1, pag. 380.18: Se 'l Comune ci avesse fallato, sarebbe detestabile cosa a trovare memoria di cotanta ingratitudine; ma considerata la singulare vilezza delle cittadine sette, figura della sfrenata tirannia, nonn è cosa maravigliosa...

[8] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 7, par. 1, vol. 1, pag. 95.20: Et zo esti contra lu santu evangeliu; addunca killu, lu quali dichi ki kistu pani esti sula figura vana et voyta, et ki non chi esti la persuna di Iesu Cristu in carni, dichi contra lu santu evangeliu.

- Fare figura.

[9] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 66, pag. 80.16: Leone est quasi capo e signore di tucte le bestie salvatiche e dimestiche. Chusì di lui potemo dire e fare fighura: como lo peradore è signore e comanndatore di tucta gente, cusì non è nulla bestia che di lui non tema...

7.1 Locuz. avv. In, per, sotto figura: simbolicamente, a mezzo di esempi o rappresentazioni simboliche.

[1] Ritmo cass., XIII in., 15, pag. 10: Ajo nova dicta per fegura, / ke da materia no· sse transfegura, / e ccoll' altra bene s'affegura. || Contini: «Rappresentazione simbolica».

[2] Giacomino da Verona, Babilonia, XIII sm. (ver.), 14, pag. 638: E ço k'e' ve n'ò dir, prendìne guarda e cura, / k'ele serà parole dite soto figura, / de le quale eo ve voio ordir una scriptura / ke da leçro e da scrivro ve parà molto dura.

[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 65.169, pag. 271: parlote en figura, / perché non hai valura pensare isso candore.

[4] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 54, pag. 71.34: Questo è dicto per figura e a nostra castigatione; ché lo lupo significa quello homo lo quale vole ingannare li altri per suoie bone paraule e malo ingenio...

[5] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 1, cap. 11, par. 3, pag. 57.17: La qual cosa dichiara altressì Aristotole in quello luogo per essenpro e ffigura dell'invenzione di musicha...

[6] Giovanni dalle Celle, Lettere, 1347/94 (fior.), [1363/68?] 23, pag. 338.22: Chiamovi povari, e la sancta Scriptura vi chiama signori del mondo quando in figura disse a Moisè nel diserto: «Ogni luogo che calcherà il vostro piede sarà vostro».

7.2 Locuz. verb. Portare figura: significare.

[1] Giacomino da Verona, Ierusalem, XIII sm. (ver.), 263, pag. 637: la donna sì ge dona un blanco confanon / lo qual porta figura k'en le tentatïon / ii à vençù Sathàn, quel perfido lïon.

7.3 Locuz. verb. Tenere figura: rappresentare.

[1] Guido da Pisa, Declaratio, a. 1328 (pis.), c. 5.14, pag. 55: Et quello ambasciador benigno et pio / che tien figura de la veritade / la quale scuopre ciascun secretìo, / la porta aperse contra volontade / del mal volere...

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 31, proemio, pag. 543.25: questa acqua offerse alle IIIJ donne, che tengono figura delle IIIJ virtudi cardinali.

[3] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 99, pag. 196.2: Ma, perchè questo è tutto cosa fabulosa e posta figuratamente, vediamo prima la sua figura. Ercole tiene figura dell'uomo savio e virtuoso...

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 9, 1-9, pag. 249.37: non sempre Dante pone che Virgilio tenga figura di ragione...

[5] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 175, Ss. Barlaam e Josafat, vol. 3, pag. 1536.22: L'unicornio tiene figura de la morte...

7.4 Un evento o personaggio storico in quanto venga considerato anticipazione di un altro evento storico successivo nel tempo.

[1] Sermoni subalpini, XIII (franco-piem.), 10, pag. 252.12: Or aquest serve qui intrè e no pot trover la pera, zo fo la veilla lei que Deus donè per Moysen so feel. Aquela lei fo donà a cel temp qui adunc era, e era figura de la novela que Christ fis e comandè, qui est plus profeitavol e meillor.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 87, pag. 415.8: Tutte le cose del Vecchio Testamento, opere e parole, tutte fuoro figure, e uno rapresentamento e una similitudine di quello che dovea essere nel Nuovo. Questo primo sabato fu figura di questo: il primo sabato fu naturale, il secondo di grazia, il terzo, ch'aspettiamo, cioè dì di giudicio, sarà compiuto di perfetta gloria.

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 2, quaestio 74, pag. 171.8: lo povelo de li Zudé era figura e umbra de lo povolo cristiany...

[4] Stat. assis., 1329, cap. 12, pag. 178.2: Emperciò che se coloro che portavano le vasa del tempio che era figura e coloro che ministravano al sacrifitio che se figuravano el vero sacrifitio del Corpo de Ihesù Christo, se devieno mondare e da le proprie molgliere abstenere se comandava al tempo de loro sacrificio...

[5] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, cap. 6, pag. 197.1: Giona profeta, per lo quale si pruova che si levò la tempesta, e perciò fu attuffato in mare e divorato dal gran pescie; lo qual fu messaggio di Dio, banditore di penitenzia e figura di Cristo, che doveva venire...

[5] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 19, proemio, pag. 429.12: L' antica legge era figura della novella; ora Cristo mostrava ad occhio ciò che figuratamente era profetato e fatto nel vecchio Testamento...

[6] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 34, pag. 118.30: E zo mustra la Scriptura in una figura de lu Vechu testamentu, duve è scriptu e dichi ki fo unu bonu homu et amicu de Deu ki se chamava Caleph...

[7] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 10, vol. 1, pag. 68.9: La passione di Cristo anco considerata fa portare in pace ogni tentazione ed avversità. Ed in figura di ciò si narra nel libro delli Numeri, che essendo morsi li figliuoli d' Israele nel deserto da certi serpenti piccioli nascosti fra l' arena, e mordendone molti, comandò Dio a Mosè, che dirizzasse un' antenna con un serpente di metallo; e chiunque vi mirava, incontanente era guarito...

[8] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 5, pag. 23.32: el fo primar iusto e 'l primo patriarcha chi sparse lo so' sangue in figura de Criste...

[9] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. VI, cap. 24, vol. 1, pag. 252.8: E 'l detto papa in visione vide santo Francesco sostenere sopra i suoi omeri la chiesa di Laterano, sì come poi per simile modo vide di santo Domenico; la quale visione fue figura e profezia come per loro si dovea sostenere santa Chiesa e la fede di Cristo.

[10] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 138.9: Intende la divina Scrittura, l'esplicazion della quale insieme con essa noi «teologia» appelliamo, quando con figura d'alcuna istoria, quando col senso d'alcuna visione, quando con lo 'ntendimento d'alcuna lamentazione, e in altre maniere assai, mostrarci molti secoli avanti esser dallo Spirito Santo a' futuri nunziato l'alto misterio della incarnazione del Verbo divino...

[11] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 2, 2, pag. 40, col. 2.15: E anche se dice che David percosse Golia el quale per allegoria, cioè per figura, significa il nostro Signore Jesù Cristo...

8 Locuz. verb. Fare figura: raffigurare, rappresentare (con le parole, lo scritto; con immagini).

[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 91, pag. 181.23: Di questa rapina di Proserpina come ella fu rapita cogliendo fiori fa figura Dante nel vigesimo ottavo canto della seconda cantica della sua commedia, ove poetezando parla ad una donna, che li apparve nel paradiso terresto, in questa forma...

[2] Lett. volt., 1348-53, pag. 212.33: Ày fato male e pocho tuo honore se tu ày deto quelo che tu non devevi e contra verità faciendo fighura e novele di noi.

9 La forma o natura assunta da qno o qsa in partic. a seguito di una trasformazione.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 287.27: E cquesti lo secutaro: Fonei, Patroclito, Nespido, Spadone et Sporo, lo quale era trasmutato in figura de femmina.

[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 14 parr. 11-12.12, pag. 60: ond' io mi cangio in figura d' altrui...

[3] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 3, quaestio 30, pag. 193.20: Quilli k'in in inferno no pòn aparire ad alkuna persona; e se alchuna fiada se trova k'illi siano aparidi ad alchuna persona dormiendo on vegendo, illi in demonii, secondo ke nuy crezemo, li quay veneno in soa figura, ké lo demonio se pò ben transfigurare etiamdeo in angelo de luxe per inganar la zente.

[4] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), Proemio, cap. 7.12, pag. 23: Chi è questa donna, che ci apar così chiusa. / Similgliantemente voi vedrete / Ch' ella m' aparirà in diverse e nuove / Forme e fighure, e quando / Mi mostrerrà una virtù / E quando un' altra, in vostro / Servigio e perché voi / Le vediate; sì che anco / Nella sua aparita / Chi ss' assottilglierà, / La porrà conosciere...

[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 24, 106-120, pag. 588, col. 1.12:. Or fa qui la comparazione l'A.: sí come questo Fenixe se fa cenere, e po' retorna in soa figura e forma...

[6] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 7, pag. 236.7: Aletto si spoglia la faccia terribile, e le membra furiali; e trasformasi in figura di vecchia...

[7] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 115, pag. 454.12: la quale cerbia divenne uno fanciullo di carne umana, e appresso ritornò in sua figura, sì come ella era di prima cerbia.

[8] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 23.78, pag. 28: Poi la rividi in altro habito sola, / tal ch'i' non la conobbi, oh senso humano, / anzi le dissi 'l ver pien di paura; / ed ella ne l'usata sua figura / tosto tornando, fecemi, oimè lasso, / d'un quasi vivo et sbigottito sasso.

- Pigliare, prendere figura.

[9] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 12, pag. 288.16: la boce sta ferma, l'ossa si dice che presono figura di pietra...

[10] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 117.31: L'altre tre generationi che stao ne l'airo hao un altro modo de ingandare li homini et conducerli ad peccare, per che ipse pigliano diverse figure: alcuna fiata se transformano in forma de homini et tale fiata in forma de animali et de bestie overo de aucelli.

9.1 L'aspetto assunto dalla luna nelle diverse fasi.

[1] Prov. pseudoiacop. Aggiunte, XIV pm. (umbr.), 319, pag. 59: como la luna spesso muta la sua figura: / mentr'ài tenpo fa bene, ché non sai quanto dura.

10 Schema, forma, disposizione (in partic. in senso geometrico) delle parti di qsa.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 46.15: perciò conviene che di questa una siano tre scienze, cioè sono Etica, Iconomica e Politica, sì come mostra la figura di questo arbore...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 1, pag. 4.4: Ed è una laida cosa a l'abetatore de la casa de non sapere co' ella è fatta, né de che figura ella è, s'ella è longa o corta, o quadra o retonda...

[3] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 9, pag. 206.8: Ben è altra cosa visibile, ma non propiamente, però che [anche] altro senso sente quella, sì che non si può dire che sia propiamente visibile né propiamente tangibile: sì come è la figura, la grandezza, lo numero, lo movimento e lo stare fermo, che sensibili [comuni] si chiamano: le quali cose con più sensi comprendiamo.

[4] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 2, pag. 15.15: In della confectone della nave, ad ciò che altre possa navicare, si fanno tre cose. In prima la figura come si faccia, però che ssi fa aguta dall'una parte et dall'altra. Molte navi, come son galee et questi cotali legni, si fanno aguti solamente dall'una parte.

[5] Libro pietre preziose, XIV in. (fior.), pag. 312.28: Questa pietra sì ae maravigliose figure, imperciò che una volta pare che vi si truovi forma di re, et altra volta un' altra forma.

[6] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 34, pag. 820.26: Teatro, dice Papia, è quello nel quale s' inchiude la scena; hae figura di mezzo cerchio...

10.1 [Figura geometrica].

[1] Dante, Convivio, 1304-7, II, cap. 13, pag. 128.19: sì come dice Euclide, lo punto è principio di quella; e secondo che dice, lo cerchio è perfettissima figura in quella, che conviene però avere ragione di fine.

[2] Savasorra, XIV pm. (pis.), pag. 86.13: Meço cerchio este figura che si contiene sotto due termini, dei quali l' un este lo diametro del cerchio e l' altr' este meça la pariferia del cerchio.

- Figura di geometria.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 17, pag. 392.14: ben tetragono ec.: e questa è un'altra figura di geometria, che ha quattro angoli retti uguali a forma del dado che, come che tu 'l getti, sta fermo.

[4] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 99.14: Ché le linee e le figure della geometria fanno venire le parti della arismeticha a certa provaçione della somma del conto overo della ragione.

10.1.1 Figura rotonda: cerchio.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 1, cap. 1, pag. 50.14: e la figuraretonda è la più perfetta figura che sia e più aconcia a mòvare e a vòlgiare...

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 3, cap. 8, pag. 293.37: La quinta cosa che l'uomo die mirare nel luogo, si è la forma: donde se l'uomo può, elli si die penare di fare ei fossi tondi, perciò che la figura tonda è più ampia e più può tenere ch'altra figura...

10.2 [Detto delle stelle di una costellazione in quanto con la loro disposizione riproducono l'immagine semplificata di un oggetto, animale o persona].

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 5, pag. 190.28: E le stelle se vegiono d'ogne tempo e·llo loro èssare, secondo la figura de le sei stelle aunate, le quali so' chiamate pliades; e anco l'altre figure designate de stelle...

[2] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 12.39: Perciò per tutte queste ragioni vogliamo incominciare prima a parlare dell' orsa minore [[...]] la quale è la prima figura di tutte l' altre che sono in questa parte.

11 Un essere in quanto si manifesta o è visibile.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 214, pag. 183: Ma tanto ne so dire: / ch' io le vidi ubidire, / finire e cominciare, / morire e 'ngenerare / e prender lor natura, / sì come una figura / ch' i' vidi, comandava. / Ed ella mi sembrava / come fosse incarnata...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 113, pag. 34: Plen de venin n'era 'l serpente [[...]]. / Dix quella figura soça e rea: / «Perqué no mangi, madona Eva...

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De quindecim miraculis..., 48, pag. 193: Lo di quatordesen dé caz lo fog ardente, / Ke devrá ard lo mondo e l'airo incontinente, / E le figur del mondo den caz tut in nïente.

[4] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 2, pag. 4.14: Lamentandomi duramente nella profundità d' una oscura notte nel modo che avete udito di sopra, e dirottamente piangendo e luttando, m' apparve sopra capo una figura, che disse...

[5] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 5, pag. 87.14: Per che non-degni funmo che tanta presiosa e mirabele fighura, come voi siete, abitasse intra l'umana gennerassione d'esto seculo mortale...

[6] Stat. fior., 1280-98, par. 23, pag. 59.29: e la ymagine stea in cotale modo, che abbia appiede figure le quali steano ginocchioni co le mani chiuse.

[7] Memoriali bologn., 1279-1300, (1287) 19.10, pag. 37: Sí me prendisti, quando resguardai / vostre belleze, angellica figura, / che nesunora - me posso partire.

[8] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 16.131, vol. 1, pag. 275: i' vidi per quell' aere grosso e scuro / venir notando una figura in suso, / maravigliosa ad ogne cor sicuro...

[9] Lapo Gianni, XIII ex./1328 (fior.), 4.1, pag. 577: Angelica figura novamente / di ciel venuta a spander tua salute, / tutta la sua vertute / ha in te locata l' alto dio d' amore.

[10] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 3, pag. 60.10: aguaitammu ki cosa putia essiri kista laida figura: di ki vidimu ki era homu di lu quali la barba era longa e li vistimenti soy eranu invistuti di spini.

[11] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 6.44, pag. 36: Odi, chè mai Natura con sua arte / forma non diede a sì bella figura: / non Citarea, allor ch'ell'amò Marte, / nè quando Adon le piacque, con sua cura / si fè sì bella, quanto infra gran gente / donna pareva lì leggiadra e pura.

12 La forma in quanto contrapposta alla materia.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 339, pag. 188: Di poi, al Suo parvente / sì creò di neente / una grossa matera, / che non avea manera / né figura né forma, / ma sì fu di tal norma, / che ne potea ritrare / ciò che volea formare.

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 3, cap. 1, pag. 151.8: adonqua lo cielo colla sua virtude e colla sua intelligenzia e collo suo movemento è casione che li animali sieno, e dare a loro vita, e adoperare sopra essi l'operazione la quale elli ha en sé de potere fare, secondo lo sugello la cera; e se 'l sugello fosse vano senza figura, trovarease la cera vana senza figura.

[3] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 12.13, vol. 1, pag. 134: Varïo forte natura / quando 'n te, vergene pura, / lo Singnor prese figura / sença carnal delectança.

[4] Frate Ubertino, XIII sm. (tosc.), 1a.18, pag. 5: A invisibil' cose deste figura, / lo non-sostanzïato / faceste corporato...

[5] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 23.9: E questa imaginazione è appellata mondo archetipo, ciò è a dire mondo in similitudine. Appresso fece di niente una grossa materia, la quale non era d'alcuna figura nè d'alcuna similitudine, ma era di sì fatta norma e sì apparecchiata, ch'egli ne poteva formare e ritrarre ciò ch'egli volea.

[6] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 10.45, vol. 2, pag. 161: e avea in atto impressa esta favella / 'Ecce ancilla Deï', propriamente / come figura in cera si suggella.

[7] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 65, pag. 145.14: Ancora vo' sapere chi ha ragunate le cose sparte, e distinte le oscure; e chi ha dato figura, e fazzone alle cose...

[8] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 33, 55-66, pag. 738, col. 1.11: Çoè sí cum 'la neve' se disigilla al sole perdendo lo calore e la figura, cussí le spetie della memoria che fantasticando reduxeno all'intelleto la cosa çà vista, sí se desigelò per quello 'sole', ch'è padre d'omne lume, çoè Deo.

[9] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 1, pag. 609.13: Considera, misera anima, quanto Iddio t' ha data nobile natura secondo il corpo, quanto nobile secondo l'anima, quanto t' ha fatta incorruttibile, immortale, sanza figura, sanza colore, sanza peso, sanza gravezza... || Se non va sotto 1.

[10] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 15, vol. 1, pag. 110.17: Chè se 'l fabbro desse all' idolo cuore, e intendimento, come gli dà figura e forma, ragionevolmente dovrebbe da lui essere adorato.

[11] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 1, cap. 18, ch., pag. 199.27: E s'egli è vapore molto congiunto, ma non molto lungo, alotta quella figura di fuoco in arabico si chiama assub, il quale vocabulo alquanti traslatarono tizzone, imperciò ch'ha figura di tizzone col carbone lungo.

[12] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), Prologo, pag. 3.14: E egli fu bene cosa conosciuta che dimostrò la forma e la figura della trinitade, per lo comandamento di Dio, a uno re miscredente, lo quale ebe nome lo re Botozo.

13 Particolare disposizione e organizzazione delle parole, del discorso o del suo signif. volta ad ottenere un effetto retorico o comunque espressivo.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 25 parr. 1-10, pag. 114.2: onde, se alcuna figura o colore rettorico è conceduto a li poete, conceduto è a li rimatori.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 10, pag. 213.14: E questa cotale figura in rettorica è molto laudabile, e anco necessaria, cioè quando le parole sono a una persona e la 'ntenzione è a un'altra...

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 12.370, pag. 139: Con li maistri dis[pu]tando / e longamenti contrastando, / per silogisme e per figure / e per proe de Scriture, / e in breve tenpo questi tuti / son devegnui quaxi muti...

[4] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 14, par. 18, pag. 280.22: Donde è ssomilgliante paralogisme a quello che forma Aristotole 2 Elencor. secondo il luogho sofisticho, che è detto figura di dizzione.

[5] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 9, pag. 204.36: Or D. uxa qui una figura, overo color retorico chiamato «coma» sive «transgressio», inducendo V. a contarli como esso discese al primo circulo de l'inferno.

[6] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. I (i), par. 20, pag. 23.22: Questa parola non si vuole strettamente intendere «essere viva», per ciò che qui usa l'autore una figura che si chiama «iperbole»...

- Figura retorica.

[7] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 565.1: Questa è una figura rettorica...

13.1 Locuz. avv. Per, sotto figura: utilizzando figure ed espedienti retorici.

[1] Onesto da Bologna, XIII sm. (tosc.), 10.9, pag. 51: Tal frutto è buono che di quello il nocchio, / chi l'asapora, molt'amaror larga, / e be· llo manifesta vostra farga, / che l'erba buona è tal come il finocchio. / Più per figura non vi parlo avante, / ma posso dire, e ben me ne ricorda, / ch'a trar un baldovin vuol lunga corda.

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 6, pag. 33.6: Cerbero con tre gole caninamente latra. Questo dicie per figura, per ciò che l' appetito de la gola si divide in tre parti...

[3] Comm. Arte Am. (B), XIV pm. (fior.), ch. 571, pag. 805.21: e tu, laico, s' tu vuoli, intendil'ti quello che elli sotto figura favella, però che se ciascuno vocabulo fosse greco, sì lo ti lascerei qui sanza ghiosa.

14 Tratto o linea o insieme di tratti e linee visibili sopra una superficie; segno.

[1] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 310.25: Alcuna volta manifesta il diavolo certe cose occulte per certe figure e segni che appaiono in alcuni corpi insensibili: le quali se appariscono in alcun corpo terrestre, come s' è ferro, vetro, pietra pulita, specchio o unghia, si è geomanzia...

14.1 Segno magico.

[1] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 92.10: Se tu vos che lo to innemigo non possa aver poder de far mal inver de ti, scrivi queste figure in carta vergene.

[2] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 320.3: Sono certe cose che avvegna che non vi si adoperi invocazione di demonii, nè figure, nè osservanzie d' arte magica, non sono però licite...

14.2 Simbolo utilizzabile per rappresentare un numero, cifra.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 8.4, pag. 16: Se mastro Argus[so], che fece la nave / In che Giason andò per lo tosone, / E fece a conto regole e ragione / E le diece figure, com'on save, / Vivesse, gli sareb[b]e forte e grave / Multiplicar ben ogne mia quistione...

[2] Paolo dell'Abbaco, Regoluzze, a. 1374 (fior.), 6, pag. 29.18: Se vuoli partire in 10 subito, leva la prima fighura; e se vuoli partire in 20, leva la prima fighura e parti in 2...

- Locuz. nom. Figura dell'abaco.

[3] Cavalca, Ep. Eustochio, a. 1342 (pis.), Prologo, pag. 356.25: Nel numero del capitolo primo, dirò 1 e per queste figure dell'abbaco da uno infino in 13 si è il numero de' capitoli, acciocchè le donne sappiano ritrovare i capitoli presto.

15 [Dir.] Locuz. avv. Senza figura di giudizio, di piato: informalmente o sommariamente, senza un formale giudizio o processo (adattamento della locuz. latina sine figura iudicii).

[1] Stat. pist., 1313, cap. 9, pag. 185.7: nella quale la ditta Opera avesse alcuna ragione, sança porgere libello o contastare lite, e sança strepitii o figura di giudicio, e no ostante ferie, in avere e in p(er)sona, nulla solle(n)nitade di ragione overo di statuto s(er)vata, e no osta(n)te alcuno capitolo di statuto, fatto o ke si facesse.

[2] Stat. fior., 1334, L. I, cap. 39, pag. 224.10: E che in tutte le dette cose, o intorno a quelle, i detti Consoli procedere siano tenuti e debbiano sommariamente sanza strepito o figura di piato, e sanza osservare alcuna solennità di ragione, solamente guardando la verità del fatto, onde fosse la questione dinanzi a loro.

[3] Stat. fior., 1335, cap. 38, pag. 40.1: alcune brievemente et sommariamente, et sanza strepito o figura di giudicio, et ogni ragione et giudicio omesso...

[4] Stat. perug., 1342, L. 3, par. 63, cap. 22, vol. 2, pag. 109.2: facta la fede sommariamente, sença strepito e fegura de iuditio...

[5] Stat. sen., 1308-67, cap. 3, pag. 167.2: debbano e possano procedere e fare somariamente, e senza strepito e figura di giudicio e di fatto...

16 Signif. non accertato.

[1] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 200.35: Questo fe' ploxor leze, circhando de alcidere Lyo fyo de Augusto, e per quello la mare de ello presentà altra figura simele, e quello Lyo cherigo occulta mente fe', el qual in lo chierigado infine ali tempi de Iustin vivé. || Cfr. Mart. Pol. Chron., p. 455: «Leonem augusti interficere querens, pro eo mater eius alium figura similem optulit».

[u.r. 24.12.2020]